Alessandra: a Sydney ho aperto una scuola d’italiano

A cura di Maricla Pannocchia

Originaria di un paesino in provincia di Udine, Alessandra si è trasferita a Sydney 7 anni fa, insieme al compagno. Cresciuta in una famiglia che l’ha sempre incoraggiata a mettersi in gioco e a esplorare, la sua esperienza australiana non è arrivata come una gran sorpresa anche se all’inizio tutti, Alessandra inclusa, credevano che sarebbe durata solo un anno.

“Ricordo di aver avuto anche timore nel non riuscire a esprimermi. Il mio inglese era veramente orribile e, inoltre, la mia timidezza giocava la sua parte. Nel primo periodo, il timore più grande era proprio la barriera linguistica (soprattutto per quanto riguardava la ricerca del lavoro). Poi, per il resto, ero e sono ancora una persona molto curiosa, e quello mi ha spinta a guardare sempre avanti” racconta Alessandra, che ora insegna italiano tramite la sua scuola “LaVespa LearnItalian.

”Dopo un attimo di shock, perché molte scuole chiudevano per via della pandemia, ho colto la palla al balzo. Ho deciso che quella sarebbe stata la mia occasione. Potevo aprire la mia scuola di italiano online” ricorda Alessandra, che vede nell’insegnamento online un grande strumento, se fatto bene.

Per il futuro, la donna aspira ad ampliare la scuola d’italiano e, magari, a collaborare con le agenzie di viaggio o con gli istituti di cultura per delle vacanze studio e per poter accompagnare i suoi studenti alla scoperta delle meraviglie dell’Italia.

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Ciao Alessandra, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Mi chiamo Alessandra, ho 37 anni e vengo da un piccolo paesino in provincia di Udine. Sono un’insegnante d’italiano e d’inglese e abito da circa 7 anni a Sydney. Ho una laurea in Lettere e Filosofia e una laurea magistrale in Scienze Storiche e Filosofiche. In questi anni ho continuato il mio percorso di formazione anche qui in Australia, dove ho conseguito un diploma per insegnare la lingua inglese. Amo leggere e stare all’aria aperta ma anche fare lunghe passeggiate immersa nella natura.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Ho deciso di lasciare l’Italia nel 2017 per dare una svolta alla mia vita. Da quando avevo 18 anni mi sono trasferita a Udine per studiare e lavorare. Ho fatto tanti sacrifici durante quel periodo ma è stato anche il più bello della mia vita. L’indipendenza, il divertimento, le gratificazioni universitarie sono andate di pari passo alle grandi responsabilità. Ci sono stati momenti in cui lavorare e studiare era diventato particolarmente difficile ma, anche grazie al supporto della mia famiglia, ho portato a termine gli studi con ottimi risultati. Finita l’università, volevo rincorrere il mio sogno di fare l’insegnante e volevo conoscere una terra nuova e lontana, così sono partita, insieme al mio compagno.

Abiti a Sydney da 7 anni. Come mai hai scelto di trasferirti proprio lì?

Conoscevo una cara amica di famiglia. Lei abita a Sydney. È stato un ottimo appoggio all’inizio, soprattutto dato che il nostro inglese era davvero basico e lei ci ha aiutati molto a sbrigare le prime pratiche (banca, assicurazione medica…). Sydney, poi, ci è piaciuta molto fin da subito, c’è tanto verde ed è una città ben organizzata e sicura. Abbiamo deciso immediatamente di trovare un appartamento e iniziare la nostra avventura.

Ricordi cos’hai provato appena arrivata?

Un misto di emozioni. Ero euforica per quello che mi aspettava, tutto era nuovo, da scoprire e da capire. Ricordo che non mi guardavo indietro, all’inizio non ho mai avuto dubbi o rimpianti riguardo alla mia scelta. Inoltre, avrebbe dovuto essere solo un’esperienza di un anno, quindi, non avevo motivo di preoccuparmi troppo, anzi, volevo godermela appieno. Ricordo però di aver avuto anche timore nel non riuscire a esprimermi. Il mio inglese era veramente orribile e, inoltre, la mia timidezza giocava la sua parte. Nel primo periodo, il timore più grande era proprio la barriera linguistica (soprattutto per quanto riguardava la ricerca del lavoro). Poi, per il resto, ero e sono ancora una persona molto curiosa, e quello mi ha spinta a guardare sempre avanti.

Una cosa che davvero mi aveva colpita molto, pochi minuti prima dell’atterraggio qui a Sydney, è stato il panorama dal finestrino dell’aereo. Mi aspettavo un’enorme città grigia e invece ho visto tanto, tantissimo verde e il blu dell’oceano. Abbiamo avuto la fortuna di atterrare durante il tramonto, quindi, di quel primo momento in Australia, ricordo questi bellissimi colori.

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Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

I miei genitori un po’ se l’aspettavano. Mi hanno cresciuta con questa mentalità, con il “non fermarti mai, scopri il mondo, esplora, conosci”. Nonostante il loro insegnamento, però, devo dire che, ovviamente, avevano le loro preoccupazioni. I miei familiari, come i miei amici, erano sorpresi per la mia scelta ma tutti mi hanno sempre appoggiata, anzi, nonostante la grande distanza, sono e rimarranno sempre il mio sostegno.

Come ti sei organizzata prima della partenza?

A parte tutta la documentazione richiesta, ricordo che leggevo un sacco di libri sull’Australia. Siccome, appunto, l’idea era di rimanere solamente per un anno, la mia paura era di non riuscire a vedere tutto quello che avrei voluto. Inoltre, stavo traslocando di nuovo a casa dei miei, stavo lasciando il lavoro e, quindi, me lo ricordo come un periodo molto frenetico, nel quale avevo poco tempo per pensare in tranquillità a quello che stavo facendo. Credo di aver pienamente realizzato di aver preso un aereo per l’Australia quando sono atterrata a Sydney!

Circa tre anni fa hai aperto la tua scuola d’italiano e ora insegni a tempo pieno. Ti va di parlarcene?

Certo! Insegnare è sempre stato parte di me. Da piccolina giocavo con le bambole nella mia cameretta e fingevo di essere l’insegnante! Quando il mio compagno ed io abbiamo capito di volerci fermare in Australia, ho deciso di concludere il mio percorso formativo e di fare l’insegnante a tempo pieno. Ho iniziato a lavorare con alcuni college in città come insegnante d’italiano, mentre studiavo inglese e continuavo a formarmi nel mio settore.

Poi è arrivata la pandemia, le scuole stavano chiudendo e, come tutti ben ricordano, stavamo per attraversare un periodo turbolento e difficile.

Dopo un attimo di shock, perché molte scuole chiudevano, ho colto la palla al balzo. Ho deciso che quella sarebbe stata la mia occasione. Potevo aprire la mia scuola di italiano online. Ricordo che ho creato un gruppo WhatsApp con i miei amici per scegliere il nome della scuola.

La Vespa LearnItalian deriva dal fatto che, quando ero alle superiori, i professori ci chiamavano “le vespine” perché, in una scuola prevalentemente maschile, attiravamo i ragazzetti come delle vespe sul miele! Anni stupendi anche quelli!

A quel punto, mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a costruire tutto da sola, dal sito Internet ai social media, ai progetti, ai corsi, fino all’uso di piattaforme per l’educazione e ho studiato tutta la parte burocratica. Ad oggi “La Vespa LearnItalian” ha studenti in varie parti dell’Australia (Melbourne, Sydney, Perth, Canberra…). Insegnare online è molto stimolante. Alcune persone pensano che sia molto noioso, oppure che, se non sono brave con la tecnologia, per loro sarà impossibile imparare. Invece credo che il mio punto forte sia proprio quello. Mi piace rendere le lezioni interattive, accattivanti, interessanti, non solo da un punto di vista linguistico ma anche da quello culturale.

È facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

Credo sia abbastanza facile poi dipende dal settore in cui vuoi lavorare. Ci sono ambiti in cui la richiesta è molto alta e ai quali è relativamente facile accedere. In altri settori, invece, è richiesto un po’ più di impegno ma, se vedono che sei una persona che si dà daffare e ha voglia d’imparare, ti spalancano le porte. Se vuoi lavorare, il lavoro c’è.

Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?

I settori relativi alla ristorazione. Normalmente sono i luoghi di lavoro dove si trovano più ragazzi stranieri. Il livello d’inglese richiesto non è alto, quindi, questi impieghi vanno bene soprattutto per chi è appena arrivato in Australia e ha bisogno di lavorare fin da subito. L’importante è portare i curricula di persona. I siti Internet come Seek o Indeed vanno benissimo ma credo che il portare i curricula di persona funzioni di più. Molte volte ti fanno fare immediatamente una prova.

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Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

Per la spesa settimanale media per due persone possiamo dire che il costo si aggira intorno ai 150$-200$. Poi dipende anche da che prodotti si scelgono. Qualche mese fa la lattuga costava 8$.

Uso molto i mezzi di trasporto, che non sono economici. Diciamo che, se ci si sposta in giro per la città, ci vogliono intorno ai 20$ al giorno. Anche in questo caso, dipende da dove abiti e da che zone devi raggiungere.

Anche per i ristoranti, come credo ovunque, bisogna fare delle distinzioni. Ci sono ottimi ristoranti economici e zone dove si mangia un ottimo street food a basso costo. Ci sono anche ristoranti costosi. Diciamo che, mediamente, consideriamo sempre 100$ per due persone per una cena fuori (più o meno).

Come valuteresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

I mezzi pubblici sono molto buoni, peccato siano un po’ costosi, ma la città è veramente ben fornita (eccetto la sera). La burocrazia è “più leggera” e veloce di quella italiana. Normalmente, le pratiche burocratiche vengono concluse in tempi brevi. Per quanto riguarda la sanità pubblica e privata è un discorso molto ampio, tanto che è difficile generalizzare. Ogni persona deve avere un’assicurazione medica, ed io, personalmente, per questione di visti, ho sempre avuto un’assicurazione medica privata (che non è proprio economica). Anche qui, poi, bisognerebbe aprire un capitolo a parte perché, a seconda di quello che vuoi includere nella tua assicurazione medica, il costo cambia.

Come ti sei mossa per cercare un alloggio?

Tramite le app delle agenzie immobiliari. È molto semplice ma devi essere anche un po’ fortunato. Scegli l’appartamento o la casa, vai a vederla con l’agente immobiliare durante l’“opening day” e ti registri inserendo tutti i tuoi dati. Poi, l’agenzia sceglie in base al miglior affittuario.

Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?

Sydney è notoriamente una città molto cara, incluso il costo di un affitto. Ovviamente dipende anche dalle proprie possibilità e dalle esigenze personali. Le zone più costose sono il centro e il nord della città poi, per il resto, ci sono quartieri più economici di altri. Noi abbiamo sempre scelto una via di mezzo, in bei quartieri ma non in zone super ricche. L’importante era che il quartiere fosse pulito, sicuro, con dei parchi e ben fornito con i mezzi di trasporto.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

In maniera meravigliosa. Ho sempre trovato persone che mi hanno aiutata, soprattutto con l’inglese. Forse per me, negli ultimi anni, lo scambio è stato ancora più facile perché tra me e i miei studenti c’è sempre una reciproca curiosità nei confronti delle rispettive culture. Inoltre, Sydney è una città multietnica e mentalmente molto aperta.

LaVespa LearnItalian

Come descriveresti le loro vite?

Durante la settimana si concentrano molto sul lavoro e gli obblighi familiari mentre nel fine settimana si dedicano allo svago. Mi sembrano delle persone molto più mattiniere e sportive rispetto a noi (ma questa è solo la mia opinione da persona pigra!). Quello che mi manca molto, che è quasi inesistente qui in Australia, è il senso di comunità e di ritrovo che abbiamo noi in Italia. Mancano le piazze, manca l’aperitivo, manca la vita notturna. Non sto dicendo che sia completamente inesistente ma si trova solo in certi sobborghi cosa che, a mio parere, peggiora in inverno.

Com’è una tua giornata tipo?

Mi sveglio abbastanza presto, verso le 6.00 o 6.30. Alcuni giorni lavoro solo da casa, altri lavoro al college, altri ancora lavoro mezza giornata al college e mezza a casa. Se lavoro da casa tutto il giorno, inizio verso le 7. Prima delle lezioni controllo sempre le mail e correggo i compiti. Poi, dedico almeno mezz’ora a gestire il sito Internet. Tra una lezione e l’altra, di solito preparo quelle successive, i materiali che mi serviranno e tutte le attività online per i miei studenti. Ognuno di loro ha una Classe Virtuale dove carico video, esercizi, musica, podcast e tutto quello di cui possono aver bisogno per migliorare il loro italiano. Ovviamente, tutto questo è studiato e analizzato per gli obiettivi e le necessità di ogni studente.

In pausa pranzo esco quasi sempre per una passeggiata e, di solito, ascolto musica o qualche podcast.

Nel pomeriggio riprendo le lezioni e generalmente, dopo cena, mi dedico alla pubblicazione di materiale extra e a fare promozione sulle varie piattaforme social.

Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?

Le sfide sono state tante. Non avevo idea di cosa volesse dire aprire un’azienda, sia da un punto di vista legale sia da quello pratico. Ho cercato d’informarmi tanto, ho scelto un commercialista che potesse seguirmi dalle prime fasi e poi ho passato tante ore davanti al computer per cercare di progettare un sito Internet efficace. Ho imparato tutto pian piano e lo sto ancora facendo.

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Ho dovuto imparare soprattutto a gestire il mio tempo e a organizzarmi con le cose da fare. Le sfide sono ancora molte ma, senza di esse, la mia vita non sarebbe interessante!

E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?

Le mie soddisfazioni più grandi sono quando vedo i risultati raggiunti dai miei studenti. Quando mi raccontano delle loro avventure in Italia, dove, anche se con difficoltà e a volte timidezza, sono riusciti ad avere delle conversazioni in italiano e a godersi al meglio la vacanza e le esperienze che l’Italia può offrire.

Una gioia personale, invece, per me, è riuscire a fare quello che più mi piace, ogni giorno. Essere creativa nelle mie lezioni, mescolare arte, cultura, letteratura e sport con la lingua italiana e condividere quello che so, mi piace davvero molto. Mi piace l’ambiente che sono riuscita a creare, anche se online. Le mie classi sono divertenti e piacevoli (anche se a volte tocca studiare la grammatica!).

C’è una comunità d’italiani? Ne fai parte?

Sì, c’è una comunità d’italiani a Sydney e c’è anche una comunità di friulani. Mi piacerebbe farne parte un po’ di più, soprattutto per quanto riguarda la comunità friulana. Anni fa lavoravo meno e, quindi, riuscivo ad andare a qualche evento, ora queste occasioni sono diventate più rare. Credo che, comunque, sia importante che queste comunità continuino a esistere. A volte, la lontananza da casa e dai tuoi affetti si fa sentire e avere la possibilità di andare in un posto dove puoi sentirti un po’ più a casa è una bella cosa.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?

È un’esperienza che consiglierei in ogni caso, nonostante le difficoltà. L’Australia a livello lavorativo sicuramente offre tante opportunità ma ci sono anche un sacco di posti meravigliosi da visitare. Credo che viaggiare faccia bene in ogni caso e, forse, la destinazione non è poi così fondamentale. Quello che conta è la crescita personale che ottieni con queste esperienze. A prescindere da che lavoro andrai a fare, sarà comunque un cambiamento che ricorderai per il resto della vita.

E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?

Dipende dal tempo che una persona ha a disposizione. Noi europei abbiamo un concetto di “distanza” molto diverso da quello australiano. Sydney è enorme e, per attraversarla tutta da nord a sud, ci vogliono almeno due ore. Poi, fuori da Sydney ci sono solo piccoli paesi. Più ci si allontana dalla città più questi paesini appaiono di rado. Voglio dire, puoi viaggiare per ore e ore e ore e non trovare nulla, forse, se sei fortunato, un benzinaio!

Visto che non è un viaggio molto economico, lo consiglierei a chi ha tanto tempo a diposizione.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

No, non credo. Tutto quello che ho fatto, soprattutto gli errori, mi hanno portata qui. La Vespa LearnItalian non sarebbe mai nata senza tutto quello che è successo.

Credo che tutto ruoti intorno alla voglia che una persona ha di mettersi in gioco. Questo comporta rischi e scelte continue. Alcune scelte sono state più difficili di altre, alcune le ho dovute subire, ma metto tutto dentro il mio fagotto di esperienze e ne faccio tesoro.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato a essere tenace e a combattere per i miei sogni. Ho imparato a lavorare su me stessa, sia da un punto di vista professionale sia da quello personale. Ho attraversato momenti in cui la nostalgia e le difficoltà prendevano il sopravvento ma sono stati quelli in cui ho imparato a rialzarmi e a ricominciare. Sicuramente, ho migliorato anche il mio inglese!

Sono sicura, però, che ho ancora molto, molto da imparare e posti nuovi da scoprire. L’Australia ha ancora delle soprese per me, ne sono certa!

Progetti futuri?

Vorrei tanto espandere La Vespa LearnItalian. La mia idea è quella di creare una scuola dove le donne hanno molto spazio, nella quale possano condividere la loro passione per l’insegnamento e crescere insieme.

Mi piacerebbe molto poter raggiungere persone che vorrebbero imparare l’italiano ma che non hanno un istituto o un college vicino a loro. Penso che l’insegnamento/l’apprendimento online sia a volte sottovaluto, ma credo nella professionalità del mio lavoro, e sono sicura che questo sia uno dei metodi possibili per apprendere, se fatto come si deve.

Inoltre, vorrei riuscire a collaborare con delle agenzie di viaggio o con degli istituti di cultura per includere i miei corsi come “pacchetti vacanza” e, magari, accompagnare i miei studenti alla scoperta delle meraviglie italiane.

Per seguire e contattare Alessandra:

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