Andrea, un sardo a Cancun

A cura di Maricla Pannocchia

Nomade da sempre, Andrea adesso vive in Messico, principalmente a Cancun, dove lavora nel settore del turismo e insegna italiano e inglese online. “Sinceramente, non avrei mai pensato di fermarmi a vivere qui”, racconta l’uomo, “perché Cancun è priva di qualsiasi scena culturale.” Questo non è il primo trasferimento all’estero per Andrea che ha già vissuto in Australia, Nuova Zelanda, India e Cambogia e ha visitato più di 50 Paesi. “A un certo punto, quando vivevo in Italia, ho avuto una sorta di crisi esistenziale e mi sono detto che sarei dovuto andarmene”, racconta Andrea e, a chi vorrebbe trasferirsi in Messico, l’uomo consiglia di non pensare di andare lì e venire stipendiati perché le paghe sono molto basse e le condizioni di lavoro spesso pessime ma, conclude Andrea, “molte persone lavorano online, come me, e guadagnano in Euro o in dollari”.

Ciao Andrea, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Sono nato e cresciuto a Bolotana, un piccolo paesello nel centro della Sardegna, ma a 18 anni sono andato via per studiare all’università, per poi iniziare a muovermi senza una meta precisa. Da allora sono passati altri 18 anni! Ho vissuto quasi due anni in Germania (per un periodo, ho fatto vai e vieni), due anni in Australia, in Nuova Zelanda, in India, un anno in Cambogia… e ora vivo in Messico!

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Diversi fattori: ricordo di aver avuto una sorta di crisi esistenziale e di aver detto a me stesso “basta, devo andare il più lontano possibile da questo posto”. È così che sono partito per l’Australia, ho comprato una bicicletta e l’ho girata per quasi otto mesi. Era il dicembre del 2014, da allora son rientrato in Italia solo tre volte.Alcuni dicono che stessi scappando da qualcosa, ma in realtà ho sempre avuto il travel bug e una grande voglia di scoprire e vivere appieno tutto ciò che questo fantastico mondo ha da offrire.Muovermi, viaggiare e vivere appieno sono sempre stati i miei obiettivi di vita.

Vivi in Messico, precisamente a Cancun. Come sei arrivato lì?

Nel gennaio del 2020 sono andato in India per un viaggio zaino in spalla. Avevo intenzione di rimanerci per qualche mese, ma sappiamo tutti cos’è successo qualche tempo dopo e son dovuto rimanere qualche mese in più. Alla fine ci son rimasto quasi due anni e volevo andare via, visto che mia permanenza nel Paese si faceva sempre più pesante… l’unico Paese ancora aperto ai viaggi internazionali e senza particolari restrizioni era proprio il Messico che, ad ogni modo, è sempre stato nella mia bucket list. Ho trovato un lavoro come istruttore d’immersioni a Isla Mujeres quindi ho preso un volo e sono partito subito! Dopo un anno mi son stancato della vita festaiola dell’isola e, anche per questioni personali, mi sono trasferito a Cancun a maggio dell’anno scorso.

Cosa ti ha spinto a rimanere?

Il Messico è sempre stato il mio sogno. Una volta arrivato, sapevo che sarei rimasto qui. Mi affascina il Paese, la sua gente, la sua cultura e la sua natura. Ha molti difetti, ma ha anche tante opportunità da offrire, soprattutto in una città come Cancun (che non è, però, una tipica città messicana).

Di cosa ti occupi?

Durante tutti questi anni ho fatto tanti lavori. Ho studiato e ho sempre lavorato nel campo del turismo. Adesso sono un consulente viaggi specializzato nel turismo sostenibile e comunitario. Insegno anche lingue straniere e italiano online.

Ricordi cos’hai provato i primi giorni a Cancun?

Cancun è una città molto particolare. Non avrei mai pensato di fermarmi qui. Ho vissuto in tanti posti e visitato più di 50 Paesi in tutto il mondo, non avrei mai pensato di fermarmi in una città come questa, priva di carattere e di vita culturale. All’inizio sono andato in crisi perché non ero convinto di rimanerci, dopo qualche mese, però, una volta che ho capito come sfruttare tutte le sue potenzialità, mi sono abituato ai suoi ritmi e alle persone che ci vivono.

Andrea Gramai Messico

Come ti sei organizzato prima della partenza?

Come sempre, ho aperto Skyscanner, ho comprato il primo volo disponibile ed economicamente più accessibile, ho preparato lo zaino e sono partito! Avevo la sicurezza del lavoro, ma di solito è una preoccupazione che non ho quando viaggio e mi sposto. Per fortuna ho una grande capacità di adattamento e grazie alla mia esperienza nel turismo e alla conoscenza delle lingue straniere (ne parlo 5) non ho mai avuto difficoltà nel trovare lavoro o reinventarmi ovunque vada.

Come funziona, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare in Messico?Molte persone qui arrivano con il visto turistico e iniziano a lavorare illegalmente per poi ricevere lo sponsor e richiedere il visto di lavoro. Ci sono diversi visti a disposizione e non è complicato richiederli.La burocrazia qui è tanta e a volte macchinosa, ma una volta che si capisce come funziona, non è né difficile né troppo costoso come in altri Paesi.

Quali sono state le prime difficoltà in cui ti sei imbattuto?

Non ho avuto grandi difficoltà.

Se potessi fare qualcosa diversamente, che cosa sarebbe?

Avrei iniziato a pensare a lavorare per me stesso prima! Qui in Messico i salari son molto bassi quindi bisogna arrivare con un piano in mente che ti possa permettere di vivere dignitosamente. Molte persone, come me, lavorano online e guadagnano in Euro o dollari.

Come hanno reagito i tuoi cari davanti alla tua scelta?

Ormai mi conoscono. Son sempre stato nomade dall’età di 18 anni.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

I messicani sono molto accoglienti!

È facile trovare un alloggio? Quali sono i costi medi?

C’è un po’ di tutto e dipende tanto da dove si vive e da che tipo di appartamento che si cerca. Nelle città più grandi affittare una stanza non costa meno di 7000 pesos (circa 350Euro). In altre cittadine più piccole, come Valladolid, per esempio, i prezzi scendono a 4000 o 5000 pesos (200/250Euro). Tutta la Riviera Maya (Cancun, Playa del Carmen e Tulum) ormai è carissima e i prezzi degli affitti si avvicinano a quelli dell’Italia.

Come valuteresti servizi come sanità, burocrazia e mezzi pubblici?La sanità pubblica lascia molto a desiderare, purtroppo. Per questo, è sempre meglio avere un’assicurazione e appoggiarsi a cliniche private. La burocrazia è macchinosa e a volte, ahimè, bisogna avere delle conoscenze per poter accelerare i tempi. Qui la corruzione è altissima.Di mezzi pubblici ce ne sono di diversi tipi in tutto il Messico. Alcuni sono molto buoni, come per esempio la compagnia ADO qui nella penisola dello Yucatan, altri (come i colectivos) sono come una roulette russa!

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È facile integrarsi?

Si, molto. Tra l’altro i messicani adorano gli italiani!

Che cosa si fa, a Cancun, in ambito artistico, ricreativo e culturale?

Assolutamente niente!

Quali sono, secondo te, i pro e i contro del vivere lì?

I pro: le infinite possibilità di poter creare delle attività e lavorare nel campo del turismo. In più è un buon punto di partenza se ci si vuole spostare. È molto accessibile!

I contro: Cancun è una città morta, senza praticamente una scena culturale. Non esiste un centro storico dove camminare. D’estate fa molto caldo e purtroppo la costa, la zona hotelera, ha perso il suo fascino. Ormai è piena di hotel all inclusive con gli americani che pensano solo a fare shopping nei centri commerciali extra lusso.

Che consigli daresti a chi sta pianificando il primo viaggio in Messico?

Non venite qui con l’idea di lavorare salariati, a meno che non vogliate fare la stagione o lavorare in campi specifici. I salari sono molto bassi e le condizioni di lavoro pessime.

Hai avuto modo di scoprire delle zone poco battute dai turisti, da consigliare ai nostri lettori?Sì, tante! Basta con la Riviera Maya, ragazzi! Pochi sanno che oramai viene sommersa dal sargasso, una sorta di alga, che ricopre tutta la spiaggia e il bagnasciuga, rendendo impossibile la balneazione. Se volete andare al mare, andate a Isla Holbox, Isla Mujeres, Cozumel o El Cuyo!Noleggiate una macchina e andate a pueblear (a scoprire i piccoli paesi) e alla scoperta di cenotes (le famose piscine naturali)! La penisola dello Yucatan è piena di piccole gemme da scoprire on the road, non andate nei cenotes che trovate online, sono super turistici e costano troppo!

Un must: la riserva di Calakmul e tutta la costa da Campeche a Celestun, vicino Merida.

Che suggerimenti hai, invece, per chi vorrebbe trasferirsi lì?

Lo stesso che ho detto prima, non venite qui con l’idea di lavorare salariati a meno che non sia un’azienda internazionale!

È necessario conoscere lo spagnolo per vivere a Cancun?

Sì!

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