Quando il cambiamento arriva alla soglia dei 40 anni
Riceviamo in redazione da Antonella e molto volentieri pubblichiamo.
Buonasera Voglioviverecosì,
e grazie di condividere storie sempre molto inspiring. 🙂
Oggi mi permetto di scrivervi la mia storia, qualora possa essere stimolante e di spunto per altri. Così come le esperienze di altre persone sono state in passato per me fonte di ispirazione, prima di arrivare a cambiare la mia vita.
Il cambiamento è arrivato alla soglia di un compleanno difficile, quello dei 40 anni, quando ho stravolto le mie abitudini e abbandonato le mie sicurezze lavorative di dipendente aziendale. Dopo 13 anni come dipendente di Aziende private, 9 dei quali nel ruolo di Sales & Marketing Manager e Customer Care Representative ho deciso di lasciare il mio lavoro a tempo indeterminato.
Ho lasciato i premi produzione e i benefits, i viaggi di lavoro e il tempo indeterminato, non perché fossi insoddisfatta del tipo di lavoro, che ho sempre adorato, ma perché non mi riconoscevo più nella rigidità del sistema di lavoro tradizionale, che spesso ti impone una scelta categorica tra lavoro e famiglia e lavoro e passioni.
E sono diventata una libera professionista e una Remote Worker: un’Assistente online Multilingue per liberi professionisti, Startup e aziende, con un focus sulla Customer Care e la Customer Satisfaction, soprattutto per aziende internazionali che lavorano con team da remoto.
E’ iniziato per me un percorso personale e professionale profondo, nel quale ho scoperto nuove cose di me stessa, sul significato del tempo e del denaro. Ho perfino smesso improvvisamente di fumare, pur essendo stata una fumatrice per gran parte della mia vita. Il lavoro da remoto mi permette di vivere tra la Toscana, l’Umbria, il Lazio e Londra, dove ci sono i miei affetti e quello a cui più tengo.
Ho finalmente più tempo per i miei cari e per le emergenze che la vita talvolta ci mette davanti; e non sento più l’angoscia di dovermi barcamenare tra esigenze personali e lavoro, perché il lavoro mi segue ovunque io vada e si armonizza con la mia vita.
Il lavoro da remoto ha dato inoltre la possibilità a me e a mio marito di coronare un piccolo sogno: quello di poter vivere per lunghi periodi durante l’anno a Londra. Entrambi abbiamo portato una parte delle nostre attività nella capitale britannica e, grazie alla possibilità di spostarci e di lavorare senza soluzione di continuità, possiamo trarre il meglio sia dall’Inghilterra che dall’Italia.
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A Londra lavoro sia in casa, che in biblioteche, che in bar, e prossimamente proverò i coworking. Anche di sera si può lavorare tranquillamente in tanti posti, tirando fuori il proprio Pc, anche mentre si sorseggia una birra o un cocktail, senza che nessuno se ne stupisca. E Londra è eccezionale per coniugare il proprio lavoro con le passioni, offrendo all’ennesima potenza tutto quello che più amo: teatro, cinema, arte.
Ho viaggiato tanto per lavoro in Europa quando ero dipendente aziendale, ma era dai tempi dell’anno di Università in Germania, che non tornavo ad assaporare in maniera vera e propria la permanenza all’estero. Il lavoro da remoto mi ha restituito la bellezza di vivere le esperienze all’estero proprio come meritano di essere vissute.
Dal punto di vista professionale, coltivo ogni giorno in modo sano le mie ambizioni, imparo nuovi strumenti (quante App e quanti software nuovi mi sto trovando ad utilizzare ogni giorno!) e conosco nuove realtà e professionisti interessanti. Avendo studiato Inglese, Francese e Tedesco e avendo una passione sfrenata per le lingue, ho costruito un portfolio, in cui l’80% dei miei clienti sono internazionali e il 20% italiani. E la mia attività, che aveva già preso il suo verso dopo 6 mesi, sta seguendo le tappe prefissate, migliorandomi e facendomi evolvere ogni giorno che passa come professionista.
Dal punto di vista personale, ho ripreso hobby e passioni accantonate da troppo tempo di lavoro da dipendente: lo sport e lo yoga ad esempio.
Lasciare le sicurezze e tutto quello che avevo fatto per 13 anni non è stato un passo facile. Quando si fa un salto non si sa mai esattamente come sarà il terreno su cui si andrà ad atterrare. Per saltare ci vuole sforzo, concentrazione e fatica. Il lavoro da remoto per me ha ripagato tutto questo.
Nella mia borsa con il laptop c’è la mia vita e la libertà di sapere che posso continuare a costruirla come desidero facendo il lavoro che amo, vicina a i miei cari e allo stesso tempo presente con i miei clienti, attraverso le fantastiche possibilità della rete.
Grazie di aver raccolto e ascoltato la mia storia.
Antonella Damiano