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Antonluigi: mi sentirò sempre italiano, ma il Messico è come un grande amico a cui non ho mai mancato di rispetto

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Antonluigi: il Messico è come un grande amico a cui non ho mai mancato di rispetto

A cura di Maricla Pannocchia

Secondo Antonluigi, partito alla volta del Messico nell’ormai lontano 1989, la chiave per vivere serenamente lì, è il rispetto. “Non bisogna mancare di rispetto alle persone o al Paese, “dice l’uomo, “Per fortuna, grazie agli insegnamenti ricevuti dalla mia famiglia, questo per me non è mai stato un problema.”

In seguito all’espansione di Playa del Carmen, adesso Antonluigi e la moglie vivono in Yucatan, “Playa del Carmen era diventata troppo diversa da quella che avevamo conosciuti”. Lì, l’uomo gestisce un’impresa di tour con barche di turismo per visitare la meravigliosa “ria” (affluente di acqua di mare) nella reserva naturale della biosfera di Rio Lagartos.

“Il costo della vita, qui in Messico, è inferiore rispetto a quello in Italia”, racconta Antonluigi, “Tuttavia, consiglio di avere un po’ di coraggio e tanta pazienza, perchè questo Paese può sembrare tutto rose e fiori, ma viverci può non essere così semplice. Nonostante questo, io sono e mi sento ancora italiano, ma il Messico ed io siamo come due grandi amici che non si sono mai mancati di rispetto.”

Ciao Antonluigi, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Salve, mi chiamo Antonluigi Ambrosio, ma tutti mi conoscono come Tony e mi chiamano così. Sono nato a Nettuno, un paese in provincia di Roma, a 60 km dalla capitale. Nttuno è una cittadina portuale quindi ho passato l’infanzia pescando e andando al mare con i miei amici da quando iniziava la primavera fino a ottobre. Ho studiato ragioneria e poi sono arrivato in Messico dopo studi e corsi universitari. Ho ottenuto la mia licenza di guida certificata del turismo, valida in tutto il territorio messicano.

Come mai hai lasciato l’Italia?

Sono arrivato qui per la prima volta nel novembre 1989. Sono passati tantissimi anni e, nei primi, ho fatto un po’ avanti e indientro fra l’Italia e il Messico, per poi stabilirmi qui. Oggi esattamente sono 23 anni che non torno in Italia, non ho nessuno problema a tornare, per carità, non mi cerca nessuno  Non sono tornato per motivi personali e lavorativi.

Non era mia intenzione lasciare l’Italia. Come diceva mia madre, “tu sei nato qui ma nessuno ha detto che devi morire qui, il mondo e´grande il mondo e bello quindi vai dove ti apprezzeranno” e così è successo. Avevo gia visitato e girato l’Europa e anche gli Stati Uniti ma quando sono arrivato in Messico è successo qualcosa che era tanto che non mi succedeva. In poche parole, ho iniziato ad avere le palpitazioni, mi sudavano le mani e lì ho capito che c’era stato un colpo di fulmine. Da quel momento, è nato un grande amore e un grandissimo rispetto tra di noi

Diciamo che negli anni 90 in Italia già cominciavano i problemi per trovare un buon lavoro o per aprire un attività. Il mio è stato un lasciare dove sono nato e cresciuto per andare a vivere in un posto dove tutto stava appena nascendo e crescendo e che era un paradiso. Sono orfano da anni, ho una sorella e tre nipoti con cui sono sempre in contatto.

Come sei arrivato proprio in Messico? È stata una scelta ponderata o un qualcosa di più casuale?

Sono finito qui in Messico per caso. I mie grandi amici Sandro e Pino ed io stavamo organizzando una vacanza, ancora senza una meta precisa, e la mamma di un nostro amico ci disse che il figlio viveva a Playa del Carmen già da anni… abbiamo colto l’occasione di avere conoscenti sul posto e deciso di fare i biglietti aerei per il Messico.

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Dove abiti precisamente e di cosa ti occupi?

Dopo 21 anni di vita nella Riviera Maya, attualmente abito precisamente a Rio Lagartos in Yucatan. Essendo guida certificata federale del turismo (nom 08) da piu di 20 anni ho un’impresa di tour con barche di turismo per visitare la meravigliosa “ria” (affluente di acqua di mare) nella reserva naturale della biosfera di Rio Lagartos.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Per quanto riguarda amici e parenti all inizio è stato un po’ duro per loro però con il tempo tutto si è sistemato, anche grazie alle tecnologie che oggi ci danno un grande aiuto per comunicare piu facilmente e sentirsi un pochino più vicino a casa, a differenza di molti anni fa che si partiva con la valigia di cartone, salutando con il fazzoletto dal porto.

Dato che vivi lì da molti anni, immagino tu abbia visto dei cambiamenti nel Paese…

Il cambio del Paese, beh, dagli anni Novanta a oggi ne ho viste di cose cambiare, anche troppe. Ho davanti a me l’immagine della Riviera Maya, che era un paradiso. Si diceva che fosse l’unico manicomio al mondo senza tetto e vista mare, veramente un paradiso. Cancun è nata subito con un progetto di essere una grande città per poter ospitare un turismo internazionale. Oggi Cancun conta più di un milione e ducentomila abitanti mentre Playa del Carmen, che era un paese di pescatori, ha avuto il suo sviluppo principalmente per il traghetto che portava all’isola di Cozumel (conosciuta dagli americani per la pesca e i films che vi sono stati girati negli anni 40’ e 50’) e per via dell’aeroporto. Mi ricordo ancora il molo di legno di Playa del Carmen, dove andavamo a tuffarci nel caribe. Avevo delle foto incredibili che purtroppo ho perso in Italia. Penso, poi, alla 5° Avenida di Playa del Carmen, che era tutta bianca. All’epoca, c’era il famoso “saskab”, tradotto dalla lingua maya in “cammino bianco”. A quei tempi, c’erano solo qualche ristorante, fra cui il “Pez Vela”, il più antico e conosciuto, una lavanderia, qualche hotel, e di questi solo uno aveva il servizio di telefono per chiamare all’estero e qualche negozietto che vendeva un po’ di tutto… diciamo che era un luogo solamente di transito per raggiungere il molo per Cozumel.

Ho vissuto molti uragani da dopo “Gilberto”, avvenuto negli anni 80’, tra i piu forti e disastrosi, ma siamo sopravissuti. La crescita della Riviera Maya è iniziata fortemente verso la fine degli anni 90’ e l’inizio del 2000, con l’arrivo d’investitori e capitali arrivati da tutte le parti del mondo. Si diceva che Playa del Carmen è cresciuta dal 1995 al 2005, sviluppandosi del 700%. Oggi non so che percentuale abbia raggiunto. Questo e’stato anche un motivo per cui mia mogli ed io, un paio di anni fa, abbiamo deciso di spostarci in un altro Stato, cioè lo Yucatan. Non sentivamo più la nostra Playa del Carmen, come l’avevamo conosciuta.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Per quanto riguarda il rapporto il costo /qualità della vita, a questo punto devo fare un paragone con l’italia e, beh, è sempre molto meno, in particolare per acquistare o affitare una casa. Vivere in una casa e mantenerla è piu economico, benzina ed elettricità costano meno che in Italia e non siamo stra-tassati, come purtroppo succede in Italia. Un esempio, due persone che vivono insieme e hanno un budget di 1000 Euro il mese, con questi soldi possono prendersi in affitto una casa modesta, vivendo una vita umile e tranquilla. Sto facendo un esempio partendo dal minimo indispensabile per andare avanti. Giustamente, se si ha possibilità, questo è un Paese offre svariate oppurtunità. Diciamo che Quintana Roo non ha fabriche e industrie che incrementano l’economia, ma si basa quasi totalmente sul settore turistico, e per questo e’ uno tra gli Stati piu cari del Messico.

È facile trovare un alloggio lì? Quali sono i costi medi?

Allora, è possibile trovare un alloggio in affitto in periferia a un costo fra i 200 e i 400 Euro al mese. Se vai al centro o vicino al mare, i prezzi schizzano in alto, diciamo dagli 800 ai 1000 euro il mese, e si può salire anche molto più su.

Come valuteresti servizi come la burocrazia, la sanità e i mezzi pubblici?

La burocrazia la ritengo personalmente più semplice e meno stressante di quella italiana, con tutto il rispetto per il Bel Paese. La sanità può essere pubblica, ovvero per tutti, oppure quella privata, in stile modello americano, che funziona meglio. Come sempre, tanto paghi e tanto ricevi.

Parlando della Riviera, i mezzi pubblici funzionano e sono abbastanza economici.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

La gente del posto ci ha sempre accolti benissimo, con la porta di casa aperta. Il messicano ha un cuore grande ma vuole, giustamente, essere rispettato. Sono cresciuto proprio con la consapevolezza che bisogna sempre rispettare gli altri e così, fino ad oggi, non ho avuto nessun problema con i locals. Ho sempre rispettato sia loro sia le loro regole, gli usi e i costumi.

Come hai superato le difficoltà?

Come sempre, ovvero lottando e guardando sempre avanti. Io sono un bersagliere e noi abbiamo un motto che dice, “Mai secondi a nessuno.” Ho contato anche su aiuti e appoggi morali da parte di amici vicini e lontani.

Dato il lavoro che svolgi, sicuramente avrai qualche aneddoto da raccontare fra tutte le esperienze che hai vissuto con i turisti…

Ne sono successe così tante di cose che potrei scriverci un libro. Eccone un paio.

Nel mezzo di una spiegazione di archeologia e della storia di Chichen Itza, eravamo a pochi metri dal tempio quando un turista alzà la mano e mi chiese, “Tony, ma quanto sarà pesante questa piramide?” ed io risposi, “Intendi con o senza la gente che la sta scalando?”

Un altro aneddoto carino: eravamo in un cenote in Yucatan, nel cuore di una selva tropicale, che scende fino a 25 metri sotto la superficie per raggiungere l’acqua. Mentre i clienti facevano il bagno in questo cenote cristallino, uno si allontana dagli altri, viene verso di me, completamente bagnato e con l’aria preoccupata, e mi dice, “Tony, ho un grosso problema con i miei capelli ricci. Se non li asciugo subito con un phon s’infiltriscono tutti quindi, c’è la possibilità di usare un phon, qui?” Vi lascio rispondere 

Questa è una storia che mi porto nel cuore. Ero con un gruppo di turisti a visitare la zona archeologica di Tulum, tra di loro c’era una coppia di ragazzi ventenni, promessi sposi. I due si conoscevano sin da bambini, un amore incredibile, la bellissima ragazza sempre sorridente mi disse, “Tony, non so se riuscirò a farle la passeggiata di oggi ma, se ce la farò, probabilmente sarà una delle ultime della mia vita perche’ ho la SLA e già da un po di tempo ho difficolta’motorie.” A quelle parole, ho provato qualcosa di difficile da spiegare. La ragazza mi raccontò della sua malattia e, arrivati al parcheggio, il resto del gruppo andò con un mio collega mentre io rimasi con la ragazza e il suo fidaznato. Avanzavamo lentamente, passo dopo passo, fermandoci ogni tanto per poi riprendere il cammino. Siamo arrivati fino alla biglietteria (un cammino con scale di 300 metri). Dato che conosco i guardiani, ho chiesto loro se potessero aprire la vecchia uscita/entrata (chiusa con un cancello a catena), che si trovava di fronte a noi, e loro hanno accettato e hanno abbracciato la ragazza, dandogli la benvenuta e aprendo il cancello per lei. Il fidanzato se la caricò sulle spalle e li portai a pochi metri da lì, per una vista mozzafiato su Tulum. Una volta scesa dalle spalle del ragazzo, la giovane si mise fra noi, mi prese la mano e disse, “Adesso, voglio camminare io.” Ha camminato da sola fino al parcheggio. Ogni volta che racconto questa storia, ho il nodo alla gola.

Che suggerimenti daresti a chi vorrebbe trasferirsi in Messico?

Vi consiglio di avere tanto coraggio percheè questa è una terra forte, sembra tutto rose e fiori ma per vivere qui bisogna avere carattere, forza di volontà e molta pazienza. Dovete credere nel vostro obiettivo e, soprattutto, avere la forza di staccarvi dalla vostra famiglia in Italia per crescere da soli. Il Paese ti aiuta a farlo. La mia patria resta l’Italia, peò porto il Messico nel cuore, perchè questo Paese mi ha dato tante possibilità e devo ringraziarlo.

È facile, secondo te, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa lì?

Una volta, trovare lavoro qui era molto più facile, adesso le cose non sono più così semplici. Anche avviare un’impresa può essere complicato, tuttavia penso che lo sia meno rispetto al farlo in Italia, per via del fatto che qui i costi sono ridotti e la burocrazia è più snella.

Che consigli daresti a chi sta pianificando il primo viaggio in Messico?

Il mio primo consiglio è di non preoccuparsi per la connessione Internet, perchè il Wi-Fi è praticamente ovunque  Suggerisco di venire con la valigia piena di gioia e di voglia di girare per scoprire le bellezze di questo Paese.

Puoi suggeriri dei luoghi poco conosciuti, ma meritevoli di una visita?

In Messico, ci sono ancora molti luoghi tutti da scoprire. Se parliamo solamente della penisola dello Yucatan, ci sono, per esempio, centinaia di cenotes pressochè sconosciuti da visitare oppure ci sono delle zone archeologiche non molto gettonate ma che hanno un’importanza incredibile a livello storico come Calakmul o Kabah.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

Se potessi tornare indietro, credo che cambiere qualcosa, ma solo piccole cose. Non ho grandi pretese nella vita, sono felice così.

Cos’hai imparato, per ora, vivendo in Messico?

Vivendo qui, ho imparato moltissimo dalla cultura della gente del posto. Studiando la loro Storia nonchè la loro cultura, infatti, ho potuto capire meglio il carattere delle persone. Ho anche iniziato a credere di più in me stesso e a rispettare tutto ciò che mi circonda. Questo Paese è, per me, un grande amico e non ci siamo mai mancati di rispetto.

Progetti futuri?

Ho 59 anni e il cassetto ancora pieno di sogni e progetti di cui, però, non voglio dire niente, per scaramanzia. Magari, ve ne parlerò in futuro.

Per seguire e contattare Antonluigi:

Sito web: riolagartosmexico.com

Facebook: riolagartosrivieramayatours

Instagram: riolagartosrivieramayatours

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