Carlo, “Da giovane mi sono trasferito a Miami”
Adesso Carlo, originario del Veneto, lavora come maggiordomo a Lugano ma, subito dopo aver finito il servizio militare, Carlo è partito per l’estero. Dopo delle esperienze in Inghilterra, in Spagna e sulle navi da crociera, ha partecipato a un progetto di scambio culturale a Disney World, in Florida.
“Mi è piaciuto talmente tanto che, poi, ci sono ritornato e ci sono rimasto per 16 anni. Conoscevo Miami e, per questo, ho deciso di trasferirmi lì” racconta Carlo, che ha lavorato sempre nel settore della ristorazione, a parte una breve parentesi come massaggiatore.
In tutti gli anni trascorsi a Miami, l’uomo non ha mai avuto problemi a integrarsi – “anche perchè la città è un calderone di razze” – ma ha visto l’aumento vertiginoso di tutto, a cominciare dagli affitti.
Lavorare a Miami, adesso, non è più facile come un tempo e, per farlo, secondo Carlo, è necessario avere studi di livello superiore e svolgere mestieri ricercati. Per una persona comune, è molto difficile ottenere i permessi richiesti.
Ciao Carlo, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao a tutti, io sono Carlo Aberto e vivo a Porlezza, sul lago di Lugano, un posto bello, sicuro e tranquillo.
Originariamente sono veneto, precisamente della provincia di Vicenza. Mi sono trasferito sul lago 45 anni fa. Da sempre, sono un impiegato nella ristorazione. Ho lavorato come pizzaiolo, cameriere, bartender, restaurant manager e, all’inizio, come lavapiatti.
Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?
Ho deciso di lasciare l’Italia molto presto, ho aspettato solo di fare il servizio militare, poi sono partito per l’Inghilterra. Il motivo principale che mi ha spinto a trasferirmi è stato che, a quei tempi, lavorare nella ristorazione in Italia voleva dire non fare vita.
Hai vissuto anche negli Stati Uniti. Cosa ti ha spinto ad andare proprio lì?
Dopo vari anni in Inghilterra, in Spagna e lavorando sulle navi da crociera, sono capitato in Florida, precisamente a Disney World. Ho fatto un anno di scambio culturale e mi è piaciuto talmente tanto che, poi, ci sono ritornato e ci sono rimasto per 16 anni. Conoscevo Miami e, per questo, ho deciso di trasferirmi lì.
Sei arrivato negli Stati Uniti 18 anni fa. Com’è stato trasferirsi ai tempi in cui non c’erano ancora tutte le comodità di oggi, come Internet diffuso pressoché ovunque?
Sono arrivato a Miami nel 1998 ed è vero, non c’erano tutte le comodità che abbiamo oggi ma devo dire che, ai tempi, non si sentiva la mancanza di nulla. Da un certo punto di vista, le cose erano quasi più facili. Del resto, in passato avevo viaggiato molto e avevo capito come fosse difficile fare qualcosa che oggi diamo per scontato, come telefonare a casa.
Hai visto dei cambiamenti, a Miami, nel corso degli anni?
A Miami, negli ultimi 25 anni, ci sono stati dei cambiamenti radicali. La città si evolve in una maniera incredibile di anno in anno. Purtroppo, è aumentato tutto, a cominciare dagli affitti sino ad arrivare al costo della vita in generale. Come ovunque nel mondo, anche Miami ha i suoi aspetti negativi e quelli positivi. Ognuno li vive in modo differente.
Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?
Beh, mia mamma l’ha presa male ma, d’altra parte, non era la prima volta che partivo. C’è da dire che poi uno torna sempre (o quasi). L’importante è stare bene nel luogo in cui si sceglie di vivere.
Puoi parlarci meglio del tuo lavoro?
Come ho accennato, ho sempre lavorato nel settore della ristorazione. A Fort Lauderdale ho preso un diploma di cucina internazionale mentre a New York ho conseguito quello di bartender. Inoltre, a Miami ho preso il diploma come massaggiatore e sono stato in quel ramo per qualche anno. Successivamente, sono tornato nel settore della ristorazione e, attualmente, lavoro come maggiordomo a Lugano.
È facile, per un italiano, trovare lavoro a Miami?
Quando sono andato io era tutto più facile. Adesso, senza documenti in regola, a meno di non avere diplomi superiori, è quasi impossibile lavorare. Io sono stato fortunato, sono riuscito a ottenere il passaporto americano grazie a uno sponsor e a una legge che ha firmato il Presidente Clinton.
Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?
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Per ottenere i permessi di lavoro, devi avere un’istruzione alta. Altre soluzioni sono fare la ragazza alla pari o venire per studiare ma le scuole costano un patrimonio. Non so dare altri consigli perchè la mia esperienza è circoscritta al mondo della ristorazione.
Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?
Dipende da quello che fai. Parlando di Miami, in moltissimi casi gli stipendi sono bassi ma, ultimamente, un cameriere guadagna molto bene. Anche qui, però, ci sono vari fattori da prendere in considerazione, come il posto in cui lavori (più è lussuoso, più la gente spende e più guadagni). Un executive chef o un pastry chef, ad esempio, guadagna bene. Un cuoco di linea, invece, non guadagna molto e i pizzaioli non vengono pagati neanche la metà di un cameriere.
Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?
Manco da Miami da 10 anni, quest’anno tornerò lì, ma, da quello che mi dicono gli amici e mio fratello, che è là da 20 anni, è tutto carissimo, a cominciare dagli affitti per arrivare ai beni di prima necessità.
Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?
Come dicevo prima, è necessario aver fatto degli studi di livello superiore. Se sei una persona comune, è molto difficile ottenere i permessi. Bisogna avere uno sponsor e fare un lavoro ricercato.
Come ti sei mosso per cercare un alloggio?
L’ho trovato tramite amici di amici, che mi hanno aiutato.
Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?
Parlando di Miami, devi uscire fuori dal centro. Come dicevo, è tutto carissimo, comunque, ci sono altri posti negli Stati Uniti in cui la vita costa meno ed è molto diversa da quella nei grossi centri turistici.
Come sei stato accolto dalla gente del posto?
Molto bene, anche perché Miami è un gran calderone di razze. Non ho mai avuto problemi. A volte, facevamo delle feste dove c’erano almeno 8-10 persone di razza diversa.
Come descriveresti le loro vite?
Dipende dalla persone. C’è chi ha una vita frenetica e chi una rilassata. Come sempre, tanto dipende dal lavoro che fai e da quanto guadagni.
Com’era una tua giornata tipo?
Sport, mare, sole e relax. Ovviamente, devi anche andare a lavorare ma, nella ristorazione, si lavora meglio a Miami che in Italia. Si lavora su un turno, difficilmente si fanno gli spezzati e si hanno sempre due giorni liberi.
Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?
Dato che ero giovane e avevo molta voglia di viaggiare ma anche di conoscere ciò che era nuovo, non ho riscontrato alcuna difficoltà o, magari, ci sono state, ma non me ne sono accorto proprio perché, quando si è ragazzi, generalmente i problemi si superano con maggior facilità.
E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?
Di gioie e soddisfazioni ne ho avute tante come il fatto di riuscire ad avere una buona vita in un Paese che non è quello in cui sono nato ma anche conoscere gente, proveniente da tutto il mondo, con cui sono ancora in contatto, nonostante siano passati 30 anni.
C’è una comunità d’italiani a Miami?
A Miami ci sono talmente tanti italiani che non c’è bisogno di creare una vera e propria comunità.
Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?
Abbiate una professione che vi permetta di guadagnare a sufficienza per avere anche una vita personale.
E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?
Le zone dove vivevo sono care, portate molti soldi e farete una vacanza da sogno. Per tutto il resto, non ci sono problemi, si riesce a fare ogni cosa con molta facilità.
Cos’hai imparato, dall’esperienza di vita a Miami?
Ho imparato che tutto il mondo è paese. Questo vuol dire che i problemi ci sono dappertutto ma tanto dipende da come li affronti. In più, se fai bene il tuo e rispetti gli altri, non avrai problemi.
Progetti futuri?
Tornare lì a novembre, forse solo per 6 mesi. Sono affezionato al posto dove vivo ma sono molto combattuto. Mi muoverò un passo per volta.
Per seguire e contattare Carlo:
E-mail: carlo31166@yahoo.com
Facebook: carlo31166