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Come trovare il tuo primo lavoro in smart working

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Come trovare il tuo primo lavoro in smart working

Di Maricla Pannocchia

Vorresti lavorare online e viaggiare a tempo indeterminato? Sogni di trasferirti all’estero e lavorare dal computer? Qualunque sia la tua idea, ti sei messo in testa di trovare un lavoro in smart working, solo che non sai da che parte cominciare o ti senti confuso. Niente paura perché in questo articolo ti diamo dei consigli pratici per trovare il tuo primo lavoro in smart working!

Cos’è lo smart working

Spesso, quando parliamo di smart working, le persone immaginano un nomade digitale che lavora sì e no un’ora al giorno aggiornando il suo blog di viaggi, magari da una spiaggia caraibica. La realtà – per fortuna – è molto più ampia e varia di questo scenario.

Per lavorare in smart working hai bisogno di un computer, uno smartphone e/o tablet e di una buona connessione Internet. Se è vero che non tutte le professioni possono essere esercitate online, ormai ce ne sono diverse che vengono svolte solamente da remoto e alcune possono sembrare impossibili da fare online. Pensiamo, ad esempio, agli psicologi o ai nutrizionisti. Sai che ce ne sono che lavorano solo in smart working e viaggiano per il mondo?

Differenze tra smart working e lavoro da remoto

Spesso i due termini vengono usati come sinonimi ma, in realtà, ci sono delle precise differenze tra le due tipologie lavorative.

Lo smart working è quello che ti permette di lavorare in maniera più libera, purché tu completi le tue mansioni entro le tempistiche richieste. Anche se sei un dipendente, in questo scenario puoi scegliere come, quando e quanto lavorare, purché tu sia in grado di consegnare un buon lavoro entro la data di scadenza.

Nel caso del lavoro da remoto, invece, il dipendente segue più o meno la stessa struttura lavorativa che c’era in ufficio, solo che lavora da casa. Per esempio, se in ufficio lavoravi 8 ore il giorno, dovrai fare lo stesso anche da casa.

Pro e contro dello smart working

Prima di andare a vedere come trovare il tuo primo lavoro in smart working, è importante soffermarsi a evidenziare come questo stile di vita, spesso dipinto come attraente, da “ribelli” o capace di farti vivere sempre in vacanza, in realtà non sia adatto a tutti.

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Questa lista di pro e contro dello smart working può essere un ottimo punto di partenza per aiutarti a capire se questo stile di vita può fare al caso tuo.

Vantaggi del lavoro in smart working:

Svantaggi dello smart working

5 consigli pratici per trovare il tuo primo lavoro in smart working

Appurato che tu abbia fatto un’analisi approfondita di te stesso e della tua situazione attuale, per farti un’idea il più precisa possibile di come questo stile di vita potrebbe impattare la tua quotidianità, ecco qualche consiglio pratico per aiutarti a trovare il tuo primo impiego in smart working.

La motivazione intrinseca, dall’altro lato, è quella che viene da dentro di te. Essa è un potente motore che ti permette di andare avanti anche in faccia alle avversità e di fare i sacrifici necessari a raggiungere il tuo obiettivo.

Dove trovare annunci per diventare uno smart worker

Oltre al passaparola, perfetto specialmente per chi viaggia spesso e conosce tante persone, un ottimo modo per trovare il tuo primo lavoro come smart worker è sicuramente ricorrere alla rete. Andiamo a vedere alcuni siti Internet che offrono proposte lavorative in questo senso:

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Esistono, poi, delle piattaforme dedicate ai freelancers in cui puoi cercare i primi clienti e/o nelle quali puoi inserire il tuo profilo. Andiamo a vederne alcune:

Qualunque sito o piattaforma tu scelga per cercare lavoro, fai attenzione agli scams, ovvero alle truffe. Se sei freelance, evita anche di fare il lavoro, inviarlo al cliente e aspettare il pagamento perché diverse persone hanno riportato esperienze negative in cui non sono state pagate oppure in cui sono state pagate dopo tanto tempo e diversi sbattimenti. È sempre meglio chiedere una percentuale prima di cominciare il lavoro e il resto una volta terminato lo stesso (una volta in cui il cliente è fidelizzato, puoi anche accettare il pagamento a lavoro compiuto).

Come candidarti per un lavoro in smart working

Come puoi immaginare, specialmente in determinati settori, la competizione è davvero alta, quindi, è importante che tu sia pronto a dare il meglio di te, massimizzando così le possibilità di essere assunto dall’azienda o scelto da quel cliente. Ecco alcuni consigli pratici per riuscirci:

Infine, rispondi in maniera tempestiva a messaggi e chiamate (se sei all’estero, sei tu che devi adattarti ai loro orari, non viceversa, specialmente all’inizio), sii chiaro e suggerisco sempre di avere un rapporto aperto con il cliente. Personalmente, io ormai accetto solo lavori che m’interessano genuinamente, per i quali provo un vero entusiasmo, con clienti con i quali sono in sintonia anche a livello umano. Questo favorisce non solo la comunicazione ma anche la dinamicità del lavoro.

Come ho trovato il mio primo lavoro da smart worker

Come forse hai intuito, io lavoro in smart working. Sono una copywriter e ghostwriter e risiedo in Cambogia da quasi due anni. Ho cominciato durante la pandemia, visto che mi sono ritrovata con più tempo libero tra le mani e ho pensato di mettermi in gioco. Tuttavia, avevo 7 anni quando dicevo che, da grande, avrei “viaggiato per il mondo mantenendomi con la scrittura.”

La scrittura è sempre stata la mia passione. Ho iniziato a scrivere brevi racconti a 7 anni e non ho mai smesso (questo risponde alla domanda, “Cosa sai fare e cosa ti piace fare?” ma ricorda che non sempre le due cose vanno di pari passo). Non ho mai frequentato alcun corso ma mi sono esercitata quasi ogni giorno per più di 30 anni, prima di candidarmi per il mio primo lavoro in smart working (capita l’antifona? ;)).

Personalmente, penso che, per essere selezionati tra tanti profili che spesso si somigliano l’un l’altro, bisogna portare qualcosa di diverso, che sia a livello professionale e/o umano. Il mio primo cliente è stato un blog per cui scrivevo brevi articoli sugli argomenti più disparati. La paga era minima ma c’era.

Adesso sto parlando del settore della scrittura (copywriting/ghostwriting), nel quale consiglio di farsi un portfolio, che può essere un tuo sito dove raccogliere vari testi da te scritti oppure in cui pubblichi alcuni pezzi che hai scritto per altre testate. Ce ne sono tante che cercano collaboratori non retribuiti e che possono essere un punto di partenza (e nulla più) per chi vuole crearsi un portfolio. Anche io, all’inizio, ho tenuto per un paio di mesi una rubrica su una piattaforma, nella quale ero libera di pubblicare i miei pezzi.

Naturalmente, è necessario avere un portfolio anche in altri settori.

Se è vero che è importante non farsi sfruttare, è anche vero che bisogna essere obiettivi riguardo alle proprie capacità. Ho conosciuto diverse persone, senza passione/talento per la scrittura o formazione, che si sono svegliate un giorno come un altro con l’idea di viaggiare lavorando online e hanno ben pensato di chiedermi, “Ma te conosci qualche azienda che cerca un copywriter o ghostwriter?”. In questi casi devo chiamare a me tutto il mio auto controllo 

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Non puoi candidarti per un lavoro di cui non sai niente. Non puoi candidarti per una posizione di copywriter o una di ghostwriter se non sai scrivere e non sai cosa voglia dire veramente fare questi mestieri. Lo stesso vale per altri settori. Io, ad esempio, sono una schiappa con la grafica e la gestione dei social media, pertanto, non mi sognerei neanche di candidarmi per delle posizioni in questi settori. Il problema è che Internet fa sembrare tutto facile ma, ricorda, stiamo parlando di lavori e un ghostwriter o un copywriter forse non dovrà studiare quanto un medico o un avvocato ma di sicuro una persona non si alza un mattino come un altro e diventa un asso in queste professioni.

Come accennato, io sono anche ghostwriter. Prima di scrivere libri e manuali per altri, ne ho scritti diversi a mio nome. Tutti hanno sempre ottenuto ottime recensioni, il che è stata la riprova che, forse, questo talento per la scrittura ce l’ho veramente. Un ghostwriter è uno scrittore fantasma e, spesso, le persone si soffermano sulla parola “fantasma.” Dovrebbero soffermarsi, invece, sulla parola “scrittore.” Chi non sa scrivere bene e velocemente diverse tipologie di libri non può diventare un ghostwriter. Certo, è sempre possibile formarsi ma io resto dell’idea che, in questa come in altre professioni, servano anche la passione e quantomeno un minimo di talento/predisposizione naturale.

Per esempio, io sono una grande appassionata di musical e ho sempre sognato di lavorare nel West End di Londra ma sono stonata come una campana. Non importa quanto sono appassionata di musical, le mie inesistenti doti canore fanno sì che non potrò mai lavorare in quel settore. Lo stesso vale per le professioni che è possibile fare come remote worker.

Pur non avendo una laurea, dopo il blog di cui ho scritto prima, ho trovato un cliente dopo l’altro e adesso ho scelto di tenerne due principali e qualcun altro piccolo e sporadico. Ti parlo di quelli che credo siano/siano stati i miei punti di forza, con dei suggerimenti apposta per te:

Il consiglio – diversifica il più possibile quello che sai fare nel tuo settore, di modo da avere più opportunità lavorative.

Il consiglio – Se sai di non avere alcuna conoscenza in un determinato settore e che magari quell’ambito neanche t’interessa, dillo chiaramente e scarta quelle proposte. Certo, perderai qualche soldo ma manterrai intatta la tua reputazione, il tuo alto livello di progetti e anche lo svolgere tale lavoro con passione e piacere.

Il consiglio – allenati nella tua disciplina di modo da diventare veloce senza sacrificare la qualità, così da poter fare più lavori ogni mese.

Il consiglio – studia come comunicare in maniera efficace.

Infine, ti suggerisco di cercare un lavoro in smart working che ti appassioni. Forse stai pensando, “pur di cominciare a lavorare dal computer, mi accontento di tutto” ma, come abbiamo visto nel corso dell’articolo, questo stile di vita non è tutto rose e fiori e, se non hai una forte motivazione intrinseca accompagnata da una vera passione per la professione e magari da un pizzico di talento, puoi ritrovarti a dare scarsi risultati o a soffrire e faticare più di quanto non avresti fatto in un altro tipo di lavoro, anche se tradizionale.

 

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