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CREDETE CHE L'ITALIA USCIRA' DALLA CRISI SENZA ALTRI SACRIFICI PER GLI ITALIANI?

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Autore Topic: ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!  (Letto 56574 volte)

VoglioVivereCosì53

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ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« il: 13 Novembre 2011, 00:13:41 »
Il bombardamento speculativo, l'ultimatum di Draghi e Trichet, l'invasione delle truppe in doppio petto di Bce e Fmi che occupano i ministeri e l'imposizione di un governo-fantoccio. La soluzione ai nostri guai sarebbe quindi Mario Monti, tecnocrate che gode della piena fiducia dei mercati. Non stupisce, visto che l'ex commissario europeo è anche consulente di Goldman Sachs (la superbanca che ha causato il collasso greco e l'affossamento dei Btp italiani) e della Coca Cola, presidente europeo della Commissione Trilaterale di David Rockefeller e membro direttivo del potente club Bilderberg.

Ma come si è arrivati a questo?

Lo scorso luglio i mercati internazionali, soprattutto statunitensi (grandi banche d'affari, fondi d'investimento, agenzie di rating, multinazionali e compagnie assicurative) hanno scatenato il loro attacco speculativo contro l'Italia: non perché le condizioni economiche del nostro Paese fossero improvvisamente peggiorate, ma per la definitiva perdita di credibilità e di fiducia del governo Berlusconi.

Inizialmente sostenuto dai mercati internazionali per le sue promesse di 'rivoluzione liberale', ultimamente il Cavaliere, sempre più invischiato nei suoi scandali sessuali e concentrato a difendere i suoi interessi personali, veniva giudicato dai mercati irrimediabilmente inadeguato a portare avanti le riforme e le politiche economiche da essi richieste.

La crescente apprensione dei mercati si è tramutata in paura a giugno, con la vittoria del referendum contro la privatizzazione dell'acqua: un campanello d'allarme sulla pericolosa piega democratica che rischiava di prendere l'Italia nel vuoto di potere creato da Berlusconi.

In un Paese inaffidabile e indisciplinato come l'Italia, i mercati non potevano certo affidare il cambio di regime al popolo bue, rischiando di vedersi rieletto Berlusconi o di vederlo sostituito da un governo troppo sbilanciato a sinistra. Hanno giudicato più sicuro prendere direttamente il controllo dell'Italia con il pretesto dell'emergenza.

Da qui l'attacco speculativo di luglio con borse e spread impazziti, traduzione economica della dottrina militare Shock and Awe, colpisci e intimorisci. Insomma, terrorismo finanziario. Il Paese, messo in ginocchio e gettato nel panico, è pronto ad accettare qualsiasi cosa.

L'ultimatum è arrivato ad agosto nella lettera dei banchieri Trichet e Draghi, che dettavano al governo Berlusconi le condizioni per la fine dei bombardamenti speculativi: in sostanza una resa incondizionata alle politiche dettate da banche, finanza e grandi imprese: privatizzazioni, deregulation del mercato del lavoro, taglio a salari, pensioni e servizi sociali.

La confusa e tentennante risposta del governo Berlusconi ha scatenato l'offensiva finale dei mercati, che in poche settimane hanno portato l'Italia sull'orlo del default. Il Cavaliere, con la pistola puntata alle tempia, è stato costretto a farsi da parte, mentre a Roma sbarcavano le truppe in doppio petto di Bce e Fmi, che occupavano i ministeri-chiave prendendo di fatto in mano le redini del Paese.

Nel frattempo si mette in piedi un governo-fantoccio guidato dal consulente di Goldman Sachs che, almeno a giudicare dai nomi che circolano sui probabili ministri, sarà formato in gran parte da banchieri e da personaggi strettamente legati alle banche: Giuliano Amato, consulente di Deutsche Bank ed esperto in manovre lacrime e sangue, Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia, Lorenzo Bini Smaghi, appena uscito dal comitato esecutivo della Banca centrale europea, Domenico Siniscalco, vicepresidente di Morgan Stanley, Piero Gnudi, consigliere d'amministrazione di Unicredit.

"Missione compiuta!" disse Bush sulla portaerei dopo la caduta di Saddam.
Altrettanto potranno dire nei prossimi giorni i grandi banchieri internazionali, brindando a champagne sui loro yacht alla salute del governo Monti. Alla faccia del '99 per cento' degli italiani, inconsapevolmente caduti dalla padella alla brace.

Nulla di nuovo sotto il sole. Per imporre le proprie regole e tutelare i propri interessi, i poteri forti economici e finanziari (statunitensi ma non solo) hanno organizzato golpe in Africa e in America Latina, invasioni militari in Asia, Medio Oriente e Nordafrica, rivoluzioni colorate nell'ex blocco comunista. Per i Paesi europei basta un massiccio attacco speculativo e il gioco è fatto. All'Italia è già capitato nel 1992, e oggi la storia si ripete.
« Ultima modifica: 04 Settembre 2012, 04:01:18 da Marrone »

gioviale1956

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #1 il: 14 Novembre 2011, 12:13:57 »
Il bombardamento speculativo, l'ultimatum di Draghi e Trichet, l'invasione delle truppe in doppio petto di Bce e Fmi che occupano i ministeri e l'imposizione di un governo-fantoccio. La soluzione ai nostri guai sarebbe quindi Mario Monti, tecnocrate che gode della piena fiducia dei mercati. Non stupisce, visto che l'ex commissario europeo è anche consulente di Goldman Sachs (la superbanca che ha causato il collasso greco e l'affossamento dei Btp italiani) e della Coca Cola, presidente europeo della Commissione Trilaterale di David Rockefeller e membro direttivo del potente club Bilderberg.

Ma come si è arrivati a questo?

Lo scorso luglio i mercati internazionali, soprattutto statunitensi (grandi banche d'affari, fondi d'investimento, agenzie di rating, multinazionali e compagnie assicurative) hanno scatenato il loro attacco speculativo contro l'Italia: non perché le condizioni economiche del nostro Paese fossero improvvisamente peggiorate, ma per la definitiva perdita di credibilità e di fiducia del governo Berlusconi.

Inizialmente sostenuto dai mercati internazionali per le sue promesse di 'rivoluzione liberale', ultimamente il Cavaliere, sempre più invischiato nei suoi scandali sessuali e concentrato a difendere i suoi interessi personali, veniva giudicato dai mercati irrimediabilmente inadeguato a portare avanti le riforme e le politiche economiche da essi richieste.

La crescente apprensione dei mercati si è tramutata in paura a giugno, con la vittoria del referendum contro la privatizzazione dell'acqua: un campanello d'allarme sulla pericolosa piega democratica che rischiava di prendere l'Italia nel vuoto di potere creato da Berlusconi.

In un Paese inaffidabile e indisciplinato come l'Italia, i mercati non potevano certo affidare il cambio di regime al popolo bue, rischiando di vedersi rieletto Berlusconi o di vederlo sostituito da un governo troppo sbilanciato a sinistra. Hanno giudicato più sicuro prendere direttamente il controllo dell'Italia con il pretesto dell'emergenza.

Da qui l'attacco speculativo di luglio con borse e spread impazziti, traduzione economica della dottrina militare Shock and Awe, colpisci e intimorisci. Insomma, terrorismo finanziario. Il Paese, messo in ginocchio e gettato nel panico, è pronto ad accettare qualsiasi cosa.

L'ultimatum è arrivato ad agosto nella lettera dei banchieri Trichet e Draghi, che dettavano al governo Berlusconi le condizioni per la fine dei bombardamenti speculativi: in sostanza una resa incondizionata alle politiche dettate da banche, finanza e grandi imprese: privatizzazioni, deregulation del mercato del lavoro, taglio a salari, pensioni e servizi sociali.

La confusa e tentennante risposta del governo Berlusconi ha scatenato l'offensiva finale dei mercati, che in poche settimane hanno portato l'Italia sull'orlo del default. Il Cavaliere, con la pistola puntata alle tempia, è stato costretto a farsi da parte, mentre a Roma sbarcavano le truppe in doppio petto di Bce e Fmi, che occupavano i ministeri-chiave prendendo di fatto in mano le redini del Paese.

Nel frattempo si mette in piedi un governo-fantoccio guidato dal consulente di Goldman Sachs che, almeno a giudicare dai nomi che circolano sui probabili ministri, sarà formato in gran parte da banchieri e da personaggi strettamente legati alle banche: Giuliano Amato, consulente di Deutsche Bank ed esperto in manovre lacrime e sangue, Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia, Lorenzo Bini Smaghi, appena uscito dal comitato esecutivo della Banca centrale europea, Domenico Siniscalco, vicepresidente di Morgan Stanley, Piero Gnudi, consigliere d'amministrazione di Unicredit.

"Missione compiuta!" disse Bush sulla portaerei dopo la caduta di Saddam.
Altrettanto potranno dire nei prossimi giorni i grandi banchieri internazionali, brindando a champagne sui loro yacht alla salute del governo Monti. Alla faccia del '99 per cento' degli italiani, inconsapevolmente caduti dalla padella alla brace.

Nulla di nuovo sotto il sole. Per imporre le proprie regole e tutelare i propri interessi, i poteri forti economici e finanziari (statunitensi ma non solo) hanno organizzato golpe in Africa e in America Latina, invasioni militari in Asia, Medio Oriente e Nordafrica, rivoluzioni colorate nell'ex blocco comunista. Per i Paesi europei basta un massiccio attacco speculativo e il gioco è fatto. All'Italia è già capitato nel 1992, e oggi la storia si ripete.





Se qualcuno ha deciso di farci fallire sarà duro evitarlo , penso che comunque sia meglio lasciare l'euro e tornare alla vecchia lira , stampiamo moneta , svalutiamo e vediamo cosa succede e affanculo i banchieri.

VoglioVivereCosì53

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #2 il: 14 Novembre 2011, 13:13:56 »
Se qualcuno ha deciso di farci fallire sarà duro evitarlo , penso che comunque sia meglio lasciare l'euro e tornare alla vecchia lira , stampiamo moneta , svalutiamo e vediamo cosa succede e affanculo i banchieri.
Ma come ragioni Giovia', non lo sai che in Italia c'e' un accordo con la Banca d'Italia affinche' i soldi li stampano loro (cartacei) e lo Stato Italiano li compra? Da dove credi che derivi l'enorme debito pubblico?
Vatti a leggere qua va e poi mi racconti: http://www.signoraggio.com/signoraggio_ilsignoraggio.html
Se anche tornassimo alla Lira, cosa praticamente impossibile (altro che default) si cadrebbe dalla padella alla brace.
Su su ragazzi, facciamo le persone serie!

gioviale1956

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #3 il: 14 Novembre 2011, 13:23:08 »
Se qualcuno ha deciso di farci fallire sarà duro evitarlo , penso che comunque sia meglio lasciare l'euro e tornare alla vecchia lira , stampiamo moneta , svalutiamo e vediamo cosa succede e affanculo i banchieri.
Ma come ragioni Giovia', non lo sai che in Italia c'e' un accordo con la Banca d'Italia affinche' i soldi li stampano loro (cartacei) e lo Stato Italiano li compra? Da dove credi che derivi l'enorme debito pubblico?
Vatti a leggere qua va e poi mi racconti: http://www.signoraggio.com/signoraggio_ilsignoraggio.html
Se anche tornassimo alla Lira, cosa praticamente impossibile (altro che default) si cadrebbe dalla padella alla brace.
Su su ragazzi, facciamo le persone serie!



non sono daccordo per nulla , il debito pubblico c'è da molto tempo ,ma coma mai ora non è piu possibile porre rimedi ? se tu stampi moneta crei inflazione e il debito si svaluta di conseguenza e puoi esportare i tuoi prodotti con facilità , puoi attrarre turisti , ti ricordi quanti crucchi venivano in vacanze con il marco forte ? ora chi vuoi che venga se una stanza d'hotel costa 200 euro al giorno ? vanno in egitto , marocco, ecc, l'inconveniente è il petrolio che costerebbe molto , ma non si può avere tutto...

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #4 il: 14 Novembre 2011, 14:06:42 »
Io direi che siamo in regime Franco-germanico con beneplacito delle banche.

VoglioVivereCosì53

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #5 il: 14 Novembre 2011, 15:01:42 »
non sono daccordo per nulla , il debito pubblico c'è da molto tempo ,ma coma mai ora non è piu possibile porre rimedi ? se tu stampi moneta crei inflazione e il debito si svaluta di conseguenza e puoi esportare i tuoi prodotti con facilità , puoi attrarre turisti , ti ricordi quanti crucchi venivano in vacanze con il marco forte ? ora chi vuoi che venga se una stanza d'hotel costa 200 euro al giorno ? vanno in egitto , marocco, ecc, l'inconveniente è il petrolio che costerebbe molto , ma non si può avere tutto...
L'economia non e' il tuo forte eh????
Non e' solo l'aumento dell'offerta di moneta superiore alla domanda, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti, che viene considerato dagli economisti come una causa dell'aumento dei prezzi nel lungo periodo. Altre cause sono l'aumento dei prezzi dei beni importati, l'aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in seguito all'aumento della domanda o per altre ragioni. Nell'ambito dell'aumento del costo dei fattori produttivi svolge altresi' un ruolo l'aumento del costo del lavoro. Col ritorno alla Lira si verificherebbero tutte le altre situazioni e molto probabilmente il ritorno dell'inflazione che comunque c'e' ancora.

gioviale1956

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #6 il: 14 Novembre 2011, 19:10:50 »
non sono daccordo per nulla , il debito pubblico c'è da molto tempo ,ma coma mai ora non è piu possibile porre rimedi ? se tu stampi moneta crei inflazione e il debito si svaluta di conseguenza e puoi esportare i tuoi prodotti con facilità , puoi attrarre turisti , ti ricordi quanti crucchi venivano in vacanze con il marco forte ? ora chi vuoi che venga se una stanza d'hotel costa 200 euro al giorno ? vanno in egitto , marocco, ecc, l'inconveniente è il petrolio che costerebbe molto , ma non si può avere tutto...
L'economia non e' il tuo forte eh????
Non e' solo l'aumento dell'offerta di moneta superiore alla domanda, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti, che viene considerato dagli economisti come una causa dell'aumento dei prezzi nel lungo periodo. Altre cause sono l'aumento dei prezzi dei beni importati, l'aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in seguito all'aumento della domanda o per altre ragioni. Nell'ambito dell'aumento del costo dei fattori produttivi svolge altresi' un ruolo l'aumento del costo del lavoro. Col ritorno alla Lira si verificherebbero tutte le altre situazioni e molto probabilmente il ritorno dell'inflazione che comunque c'e' ancora.




Qui  si parla di evitare il default e se i crucchi non stampano moneta noi con 1900 miliardi di euro sul groppone e una speculazione che ci stà divorando  non c'è la facciamo di sicuro , quindi per come la vedo io o si stampa o si ritorna ognuno alla sua moneta con i pro o i contro ,per me sono di piu i pro oppure non rimane che il default magari morbido o leggero che dir si voglia  tipo la grecia , si parla di restituire il 50% del debito per gli ellenici.

VoglioVivereCosì53

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #7 il: 15 Novembre 2011, 03:47:48 »
Tornare alla lira? Una follia
Chi lo propone non tiene conto che rinominare il nostro debito pubblico con la vecchia valuta ci porterebbe subito al default. E anche molte aziende farebbero crac. Il vento greco spazza l'Europa, travolge la fragile ripresa del Continente, sconvolge le Borse, e soprattutto si abbatte sull'euro, umiliandolo con il sospetto di desideri di fuga e sollevando mille dubbi sul suo futuro. Questa e’ l'ultima lezione per gli europei, o rinsaldano le fila o soccombono, oppure occorre cercare un piano B e immaginare l'addio alla moneta unica europea? Come diceva un poeta latino, nec tecum nec sine te vivere possum: non posso vivere né con te né senza di te. Questa sembra sia la triste situazione dell'euro. Credo al crac imminente dell'Italia sulla scia degli altri paesi raggruppati sotto l'infame acronimo di Pigs: dalla Grecia all'Irlanda già in pieno marasma, fino al Portogallo e alla Spagna di cui si vogliono intercettare i primi scricchiolii. In base ai trattati non e’ possibile uscire dall'unione monetaria senza uscire dall'Unione europea (c’e’ allo studio un’opzione da parte della Germania, Angela Merkel presentera’ un documento che pare possa aprire le porte ad un’uscita temporanea dallo SME senza pero’ uscire dall’Europa ma non e’ detto ci riesca)  senza uscire dal mercato unico e senza rinunciare alla politica agricola comune e ai fondi di sostegno. Ma chi vorrebbe uscire anche dall'Unione europea? E' difficile concepire una simile rivoluzione. Un'uscita solo dall'euro sarebbe politicamente concepibile solo se vi fosse l'unanimita’ di tutti i paesi dell'Unione. Quanto alla convenienza: a chi converrebbe? Alla Germania?
Per esempio. Se un paese uscisse dall'euro che farebbe? Svaluterebbe immediatamente la sua valuta. La Germania quindi con la fine della moneta unica si troverebbe con un marco fortemente rivalutato verso tutti gli altri. In realtà la Germania, che oggi tanto protesta, ha tratto una notevole convenienza dal fatto che gli altri, meno disciplinati, hanno avuto un maggiore aumento del costo unitario del lavoro e dei prezzi. E se, ammesso e non concesso che fosse possibile senza sfasciare l'Unione europea, uscisse la Germania da sola? Ancora, il nuovo marco si rivaluterebbe sul vecchio euro. Detto questo, penso che l'unione monetaria mostri tutta la sua fragilita’. La Germania si e’ sempre occupata solo del profilo fiscale e non degli altri fattori di squilibrio dell'area. La crisi non l'ha provocata solo la Grecia e basta: questa e’ stata la scintilla, un caso estremo di bugie continue sulla reale situazione del bilancio pubblico. E vale ricordare che fino al 2007 Irlanda e Spagna erano modelli di virtu’ fiscale: bilancio in pareggio e debito pubblico tra i più bassi dell'Unione e tutti a dire: vedi come sono bravi quelli. Peccato che stavano commettendo spropositi sul versante dell'espansione del credito, inseguendo il boom edilizio. Di questa espansione senza freni del credito non si occupava la Commissione, e neanche la Banca centrale europea. Un'espansione che li ha portati al fallimento. La tigre celtica e' diventata un topolino. L'Irlanda meriterebbe qualche punizione. I suoi guai derivano anche dalla mossa che fece nel 2008, nel pieno della crisi, quando decise, senza consultazioni con i partner europei, di dare copertura al 100 per cento ai crediti vantati verso le banche. E' questo che le sta costando caro oggi. Se potesse dare una sforbiciata ai creditori delle banche, starebbe meglio. Chi sostiene che all'Italia converrebbe uscire dall'euro, che la condanna alla deflazione, e non le permette di imboccare la ripresa non sa che l’Italia ha un debito pubblico in euro: se si rifa’ la lira, a parte i maggiori oneri della ristampa di tutto il circolante monetario (biglietti di banca e monete) che ne facciamo degli euro? Denominarlo in nuove lire e’ l'equivalente di un default, i tassi di interessi in lire da pagare sarebbero immensi. Molti pensano: usciamo, svalutiamo, diamo una bella spinta alle esportazioni.
Sbagliato.
Non solo il debito pubblico, ma tutti i contratti sono stilati in euro: si cambia valuta, ma i creditori hanno diritto di avere l'osservanza dei contratti nella valuta in cui erano stati fatti, cioe’ in euro. Sarebbe una situazione ingestibile. Risultato: teniamoci l’euro e stringiamo i denti e vediamo come va a finire, meglio sarebbe far approvare in sede europea un ammorbimento dei criteri di Maastricht giudicati da molti troppo severi per poter essere rispettati dai paesi storicamente piu’ deboli, Portogallo Italia, Irlanda, Grecia, Spagna su tutti. Se inizia il processo di default saranno altri a piangere, alla porta della crisi battono i pugni anche paesi giudicati forti e nemmeno tanto lontano pensare all’Austria, Francia e alla fine anche la Germania che non potrebbero reggere il peso dei debiti di tutti quelli falliti.

mpavavi

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #8 il: 15 Novembre 2011, 14:55:13 »
Gioviale1956 sono d'accordo al 100000000% con te. Dovremmo uscire immediatamente dall'euro, dall'europa e tornare alla vecchia lira con tutti i pro ed i contro di una moneta svalutata.

Ricordiamoci che tutto sto casino lo hanno generato le banche e quelli della bce. Inoltre, guarda te i casi della vita,  ci siamo trovati al governo un banchiere (Goldman Sachs,ecc,ecc).

Miky

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #9 il: 15 Novembre 2011, 15:05:10 »
Gioviale1956 sono d'accordo al 100000000% con te. Dovremmo uscire immediatamente dall'euro, dall'europa e tornare alla vecchia lira con tutti i pro ed i contro di una moneta svalutata.

Ricordiamoci che tutto sto casino lo hanno generato le banche e quelli della bce. Inoltre, guarda te i casi della vita,  ci siamo trovati al governo un banchiere (Goldman Sachs,ecc,ecc).

Aime' tecnicamente e' impossibile!

mpavavi

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #10 il: 15 Novembre 2011, 15:16:29 »
Volere e' potere, ma noi siamo "itagliani" , famosi per essere dei caproni.

Miky

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #11 il: 15 Novembre 2011, 15:21:28 »
Volere e' potere, ma noi siamo "itagliani" , famosi per essere dei caproni.

Si, ma in questo caso e' veramente impossibile dal punto di vista esclusivamente 'tecnico'.
Chi ha progettato il sistema EU ed Euro, non ha considerato di tornare indietro!

Questo e' il problema...farlo vorrebbe dire sacrifici sanguinari.... :'( :'( :'(

mpavavi

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #12 il: 15 Novembre 2011, 15:31:12 »
Noi italiani siamo bravi a trovare le vie alternative  ;D ;D ;D

VoglioVivereCosì53

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #13 il: 15 Novembre 2011, 15:49:06 »
In questo caso non c'e' alternativa, uscire dall'euro ora significa immediato default, gli analisti di tutto il mondo sono categorici, non solo, la Lira non ha piu' rating, quello precedente all'euro era da serie B, l'Italia si ritroverebbe automaticamente col culo in un mare di m**da troppo difficile da risollevare le sorti di questo paese, forse era meglio non entrarci ma con il senno di poi e' tutto facile.
Resta da aspettare e vedere che succede.

mpavavi

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #14 il: 15 Novembre 2011, 16:31:38 »
Citazione
Resta da aspettare e vedere che succede.
In pratica rimanere sulla barca mentre affonda o gettarsi e tentare di salvarsi?  Tanto l'europa e' finita.