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CREDETE CHE L'ITALIA USCIRA' DALLA CRISI SENZA ALTRI SACRIFICI PER GLI ITALIANI?

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Autore Topic: ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!  (Letto 56581 volte)

gioviale1956

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #60 il: 24 Ottobre 2012, 10:07:52 »
Concordo in pieno ,l'euro è stato una minchiata colossale per una economia debole come quella italiana , noi abbiamo bisogno di svalutare per ripartire ,se nò va tutto a ratoli.

SergioBalacco

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #61 il: 24 Ottobre 2012, 15:24:25 »
Uscire dall'euro,immettere denaro, far ripartire i consumi come hanno fatto in Argentina e Giappone che hanno una forte inflazione ma è ripartito il mondo del lavoro con grosso calo della disoccupazione.Sarà dura all'inizio ma poi non saremo più schiavi della BCE.

Come hanno fatto chi?
Argentina? La presidentessa ha da poco chiuso il credito, significa che oltre un certo importo non e' possibile prelevare per evitare la fuga dei capitali.
Perche' fuggono i capitali? perche' evidentemente non va cosi' bene come affermi. Ho tantissimi parenti in Argentina e anche colleghi e ex colleghi, quando ho chiesto se fosse una bella idea trasferisi li m'han detto tutti di lasciar perdere. E' un complotto?

Sul sito Mercopress dicono che: Argentine economy suffering from a mix of stagnation and strong inflation. The stagnation of the Argentine economy at the end of the first half of the year is “palpable” and so is tension in the money exchange market because of the restrictions on the purchase of US dollars imposed by the government of President Cristina Fernandez, according to a report from economic advisors Ecolatina from Buenos Aires.

Anche l'Economist lo pensa. qui: http://www.economist.com/topics/argentina

Il Giappone aveva fino a non molto tempo fa crescita zero. Continua imperterrito nel cammino, la popolazione non cresce ma il PIL insomma...
Leggere qui http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/9283417/Japans-fiscal-death-is-a-warning-to-the-West.html

Concordo in pieno ,l'euro è stato una minchiata colossale per una economia debole come quella italiana , noi abbiamo bisogno di svalutare per ripartire ,se nò va tutto a ratoli.

Hai mai pensato per un momento cosa significhi per l'economia italiana 'uscire dall'euro?'
Le conseguenze economiche di un’uscita dall’euro comporterebbero un lungo e doloroso iter legislativo necessario per stabilire la data e il prezzo del cambio nel mercato dei cambi.
Ovviamente questo valore verrebbe deciso sulla medesima quantita' di quello risalente all’entrata nell’euro, al netto dell’inflazione. Cosa accadrebbe al precedente debito denominato in Euro?
Il governo italiano si troverebbe di fronte a una duplice scelta: promettere a tutti i creditori il pagamento del debito in Euro e ripagare il debito con la nuova valuta. E' proprio questo pagamento che creerebbe non poche confusioni all’interno del complesso meccanismo del mercato. Ammettiamo che l’Italia voglia pagar i propri debiti con la vecchia valuta, l’euro nel nostro esempio: dove reperire tale moneta? E' ovvio che si deve andare a pescarla nei mercati del cambio. Tuttavia, questa e' un’utopia. Ammesso che un investitore internazionale avesse, all’improvviso, fiducia nella nostra cara nazione finalmente eurofree sarebbe per lui lecito il dubbio su come tale affidabilita' fiscale possa essere dimostrata, dato che uno dei motivi di eventuale ritorno alla Lira e' stata proprio l’incapacita' di gestire il debito? Il ragionamento non fa una grinza. Cosi' le risorse necessarie per ripagare il vecchio debito in Euro aumenterebbero, obbligando il governo a stampare nuova moneta (nuova valuta) per finanziare la spesa pubblica. La stampa di nuova moneta creerebbe una forte svalutazione della valuta domestica, che nel mercato dei cambi darebbe ogni volta meno Euro a fronte della nostra cara e vecchia Lira.

Lasciamo perdere va!
« Ultima modifica: 24 Ottobre 2012, 15:27:59 da SergioBalacco »
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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #62 il: 24 Ottobre 2012, 21:52:51 »
Svalutazione = aumento delle materie importate. Cosa manca all'itaglia? Poca roba.... potremmo essere indipendenti senza grossi problemi

Quali sarebbero i pro? Incrememento dell'export, incremento dei posti di lavoro in quanto la manodopera costerebbe meno, incremento del turismo. Poi c'e' il discorso dei dazi...... chissenefrega, la gente continuerebbe comprare roba italiana solamente perche' e' ITALIANA!

Ma si... lasciamo perdere, tanto siamo itagliani, un branco di cog...ni

ps: io mi sento ITALIANO, ma visto che ormai quel paese non esiste piu', preferisco diventare cittadino di un qualsiasi altro stato civile (non ci vuole molto per superare l'itaglia).
ppss: chissa perche' , chi e' fuori dall'itaglia, pensa sempre di capire la situazione meglio di chi la vive in prima persona. Ah si... e' itagliota anche lui!

SergioBalacco

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #63 il: 25 Ottobre 2012, 05:48:22 »
Svalutazione = aumento delle materie importate. Cosa manca all'itaglia? Poca roba.... potremmo essere indipendenti senza grossi problemi

All'ITAGLIA non saprei, all'ITALIA mancano parecchie materie prime per essere autosufficiente, per esempio il petrolio, il gas, il metano che ti da una mano, la maggior parte dei minerali ferrosi (il ferro c'e' in Italia ma le riserve non sono sufficienti e infatti si importa). Le risorse minerarie sono estremamente scarse, in particolare per i minerali metallici. I giacimenti inoltre, anche la' dove non si sono ancora completamente esauriti, vengono man mano abbandonati, perche' oggi e' più economico importare direttamente i minerali piuttosto che procedere alla loro estrazione. Una volta si estraevail mercurio dal monte Amiata, in Toscana, oggi l'estrazione e' cessata. Una volta c'erano giacimenti di ferro, sfruttati sin dai tempi antichi, dell’isola d’Elba e della Valle d’Aosta, quelli di piombo e zinco in Sardegna, di manganese in Liguria, di bauxite in Puglia e in Abruzzo, di rame in Toscana, tutti chiusi o invia di esaurimento. Ci resta la produzione di marmi d’ogni genere; largamente esportati sono i marmi bianchi e altri. Credi possano bastare a bilanciare le importazioni necessarie?

Citazione
Quali sarebbero i pro? Incrememento dell'export, incremento dei posti di lavoro in quanto la manodopera costerebbe meno, incremento del turismo. Poi c'e' il discorso dei dazi...... chissenefrega, la gente continuerebbe comprare roba italiana solamente perche' e' ITALIANA!

Ma tu su quale pianeta vivi?

Citazione
Ma si... lasciamo perdere, tanto siamo itagliani, un branco di cog...ni

Infatti, gli ITAGLIANI sono un branco di co****ni.
Gli ITALIANI invece sono persone serie, che lavorano e si danno da fare anche se costretti a abbandonare la madre patria per cercare fortuna all'estero.

Citazione
ps: io mi sento ITALIANO, ma visto che ormai quel paese non esiste piu', preferisco diventare cittadino di un qualsiasi altro stato civile (non ci vuole molto per superare l'itaglia).

Bisogna vedere cosa preferiscono quei paesi dei quali tu decidi di diventare cittadino, credi sia facile?

Citazione
ppss: chissa perche' , chi e' fuori dall'itaglia, pensa sempre di capire la situazione meglio di chi la vive in prima persona. Ah si... e' itagliota anche lui!

e che ce frega, noi siamo ITALIANI, degli ITAGLIOTI non ce ne puo' pregar di meno, abbiamo gia' tanti problemi cosi, non occorre andarci a cercare quelli degli altri!
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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #64 il: 25 Ottobre 2012, 09:56:00 »
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All'ITAGLIA non saprei, all'ITALIA mancano parecchie materie prime per essere autosufficiente, per esempio il petrolio, il gas, il metano che ti da una mano, la maggior parte dei minerali ferrosi (il ferro c'e' in Italia ma le riserve non sono sufficienti e infatti si importa). Le risorse minerarie sono estremamente scarse, in particolare per i minerali metallici. I giacimenti inoltre, anche la' dove non si sono ancora completamente esauriti, vengono man mano abbandonati, perche' oggi e' più economico importare direttamente i minerali piuttosto che procedere alla loro estrazione. Una volta si estraevail mercurio dal monte Amiata, in Toscana, oggi l'estrazione e' cessata. Una volta c'erano giacimenti di ferro, sfruttati sin dai tempi antichi, dell’isola d’Elba e della Valle d’Aosta, quelli di piombo e zinco in Sardegna, di manganese in Liguria, di bauxite in Puglia e in Abruzzo, di rame in Toscana, tutti chiusi o invia di esaurimento. Ci resta la produzione di marmi d’ogni genere; largamente esportati sono i marmi bianchi e altri. Credi possano bastare a bilanciare le importazioni necessarie?
Vorrei ricordare che anni addietro, l'italia ha subito un embargo e ce l'ha fatta senza problemi. Ma forse quelli erano altri tempi. In ogni caso, sarebbe il caso di riattivare i tanti giacimenti per dare un po di lavoro agli itaglioti. (se non erro l'italia ha dei giacimenti piu' o meno grandi di metano e sempre se non ho avuto delle allucinazioni, dovrebbero essere proprio nella mia zona)

Citazione
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Quali sarebbero i pro? Incrememento dell'export, incremento dei posti di lavoro in quanto la manodopera costerebbe meno, incremento del turismo. Poi c'e' il discorso dei dazi...... chissenefrega, la gente continuerebbe comprare roba italiana solamente perche' e' ITALIANA!
Ma tu su quale pianeta vivi?
Le cose italiane sono sempre ricercate nel mondo. Russia, cina, paesi arabi vanno matti per questo indifferentemente dal prezzo.

Citazione
Citazione
Ma si... lasciamo perdere, tanto siamo itagliani, un branco di cog...ni
Infatti, gli ITAGLIANI sono un branco di co****ni.
Gli ITALIANI invece sono persone serie, che lavorano e si danno da fare anche se costretti a abbandonare la madre patria per cercare fortuna all'estero.
L'italia ha cambiato nome a meta' anni 70 e gli italiani se ne sono andati via. Quelli rimasti, sono diventati automaticamente itaglioti. A distanza di tanti anni, chi non si sente tale (probabilmente a causa di qualche scherzo genetico, si sente italiano ancora italiano) e' costretto ad andare via.

Citazione
Bisogna vedere cosa preferiscono quei paesi dei quali tu decidi di diventare cittadino, credi sia facile?
Quando riusciremo ad abbandonare il titanic, sara' come chiudere una porta di se. Preferisco essere chiamato mafia, spaghetti, maccaroni o uno dei tanti nomi, ma almeno non saro' mai piu' itagliota!

Citazione
e che ce frega, noi siamo ITALIANI, degli ITAGLIOTI non ce ne puo' pregar di meno, abbiamo gia' tanti problemi cosi, non occorre andarci a cercare quelli degli altri!
Non mi sono spiegato... perche' chi e' fuori dall'itaglia vuole sempre dare consigli o dire la sua sulla situazione itagliana? Personalmente non mi azzarderei a farlo, anzi mi farei delle gran risate guardando le rocambolesche-ridicole-paradossali comiche che si vedono (della serie, "itagliani, siete nella mmm, non ve ne rendete conto... cavoli vostri, io ho risolto!").



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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #65 il: 25 Ottobre 2012, 10:04:47 »
L'Italia è finita
andiamocene in pace :'(
la verità è questa
perderemo ( chi ce l'ha il 40x100 degli immobili)
con un debito cosi non ci sono vie di uscite
diventeremo come un paese del terzo mondo.

IL NOSTRO FUTURO DEI NOSTRI FIGLI NIPOTI ECC..
qua è finito :'(


L’Italia  un nuovo record. Ancora una volta il protagonista è il debito pubblico.
La nota è dell’Eurostat. L’Italia avrebbe raggiunto il poco invidiabile livello del 126.1% del PIL. Se già il dato del primo trimestre era pari al 123.7% e già preoccupava, oggi ci troviamo con un 126.1% che rappresenta il più alto livello dal 1995. In Europa siamo medaglia d’argento, visto che ci batte solo la Grecia con il suo 150.3%
Ma l’Italia non è l’unica storia in peggioramento: Anche molti altri si trovano con un ratio debito/PIL in aumento. La stessa UE peggiora in media: il club dei 17 va al 90%, il club dei 27 raggiunge il livello di 84.9%

nello stesso tempo, la questione si tinge di rosso fuoco visto che, nello stesso tempo, anche la pressione fiscale è ulteriormente lievitata ai massimi storici. Ma come è possibile che si chiedono sacrifici agli italiani con aumenti di imposte e tagli di spesa, per poi ritrovarci con un debito ancora più elevato? E’ solo colpa della recessione (PIL in diminuzione) oppure c’è dell’altro?
L’OCSE ha recentemente calcolato che la pressione fiscale in Italia è pari al 42.9% del PIL. RIPETO: 42.9%! Se vi sembra poco… Se non si taglia la pressione fiscale sarà dura tirare su l’economia.
Ecco la mappa dell’Unione Europea, con i vari debito/Pil dei paesi membri. E subito sotto ecco i vari “peggioramenti” dei vari stati. Beh…Italia addirittura meno peggio di altri. Però resta il fatto che il fardello del debito pubblico diventa sempre più insopportabile.





SergioBalacco

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #66 il: 25 Ottobre 2012, 11:25:05 »
Vorrei ricordare che anni addietro, l'italia ha subito un embargo e ce l'ha fatta senza problemi. Ma forse quelli erano altri tempi.
Ce l'ha fatta perche' l'embargo era da ridere, suddai. Al tempo di Mussolini, oltre 70 anni fa, intanto gli italiani senza la g erano solo 37 milioni o poco piu', poi le risorse per quello che servivano potevano bastare:
 
Citazione
L'11 ottobre 1935 l'Italia venne sanzionata dalla Società delle Nazioni per l'invasione dell'Etiopia. Le sanzioni in vigore dal 18 novembre consistevano in:
Embargo sulle armi e sulle munizioni
Divieto di dare prestiti o aprire crediti in Italia
Divieto di importare merci italiane
Divieto di esportare in Italia merci o materie prime indispensabili all'industria bellica
Paradossalmente, nell'elenco delle merci sottoposte ad embargo mancano petrolio e i semilavorati.

In realtà fu soltanto la Gran Bretagna a osservare le regole imposte dalle sanzioni. La Germania hitleriana così come gli Stati Uniti furono i primi due paesi a schierarsi apertamente verso l'Italia, garantendo la possibilità di acquistare qualunque bene. L'URSS rifornì di nafta l'esercito italiano per tutta la durata del conflitto, ed anche la Polonia si dimostrò piuttosto aperta.

Che poi il regime fece credere che anche il petrolio era sotto embargo importa poco, a loro interessava il consenso della gente, alla fine la storia dimostro' che i conigli e pecore italiane stavano quasi tutti dalla sua parte. Tu non sei abbastanza vecchio, e nemmeno io, pero' ricordo che mio padre parlava di auto a carbonella, con caldaietta che produceva vapore e con quella si facevano girare le ruote, come funziona con i treni a vapore, o le navi ma applicato alle auto.

Citazione
In ogni caso, sarebbe il caso di riattivare i tanti giacimenti per dare un po di lavoro agli itaglioti. (se non erro l'italia ha dei giacimenti piu' o meno grandi di metano e sempre se non ho avuto delle allucinazioni, dovrebbero essere proprio nella mia zona)

Tanti cosa? Se sono esauriti non si possono riattivare, e non si riattivano nemmeno quelli che per varie ragioni sono stati abbandonati, per esempio perche' non conveniva da un punto di vista finanziario. Contaci, se convenisse li riaprirebbero subito, ma non conviene e stanno chiusi.

Non ci sono santi, l'Italia (sempre senza g) ha scarse risorse minerarie, ed e' anche un forte importatore di energia. Non ci sono importanti giacimenti di ferro, carbone e petrolio. L'estrazione di gas naturale o metano salva un po' il conto salato ma parliamo di piccoli numeri tant'e' che il grosso arriva dalla Russia e piu' recentemente dal Qatar. Nella valle del Po e al largo del mar Adriatico hanno aumentato recentementela produzione e paradossalmente quello scarso 1% costituisce la principale risorsa estrattiva del Paese, figurati le altre!!!
E oggi siamo 62 milioni!

Citazione
Le cose italiane sono sempre ricercate nel mondo. Russia, cina, paesi arabi vanno matti per questo indifferentemente dal prezzo.

Non le cose, il lusso italiano e' ricercato nel mondo, vendiamo poi macchinari e le auto, la Ferrari vende soprattutto da quelle parti mentre la Fiat fa la fame e infatti i grandi numeri Fiat li fa nei paesi poveri come il Brasile, l'Argentina ecc.
Ma tu non leggi mai?

Citazione
L'italia ha cambiato nome a meta' anni 70 e gli italiani se ne sono andati via. Quelli rimasti, sono diventati automaticamente itaglioti. A distanza di tanti anni, chi non si sente tale (probabilmente a causa di qualche scherzo genetico, si sente italiano ancora italiano) e' costretto ad andare via.


Allora tu che sei rimasto sei un ITAGLIOTA, io che sono all'estero posso continuare ad appellarmi ITALIANO..
Ma fammi sto piacere va....

Citazione
Quando riusciremo ad abbandonare il titanic, sara' come chiudere una porta di se.

Quale Titanic?

Citazione
Preferisco essere chiamato mafia, spaghetti, maccaroni o uno dei tanti nomi, ma almeno non saro' mai piu' itagliota!

Deciditi, sei italiano o itagliota?
 
Citazione
Non mi sono spiegato... perche' chi e' fuori dall'itaglia vuole sempre dare consigli o dire la sua sulla situazione itagliana? Personalmente non mi azzarderei a farlo, anzi mi farei delle gran risate guardando le rocambolesche-ridicole-paradossali comiche che si vedono (della serie, "itagliani, siete nella mmm, non ve ne rendete conto... cavoli vostri, io ho risolto!").

In genere chi e' fuori dall'Italia ha una visione del proprio paese piu' realistica e non e' abbagliato dalla propaganda e da tutta una serie di fattori che lo condizionano.
Si vive meglio credimi.



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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #67 il: 25 Ottobre 2012, 20:21:03 »

mpavavi

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #68 il: 25 Ottobre 2012, 22:36:33 »
Citazione
Ce l'ha fatta perche' l'embargo era da ridere, suddai. Al tempo di Mussolini, oltre 70 anni fa, intanto gli italiani senza la g erano solo 37 milioni o poco piu', poi le risorse per quello che servivano potevano bastare:
Infatti l'avevo scritto anche io che erano altri tempi. Ma, a parte alcune materie prime, per il resto potremmo comunque fare da soli. Tornando al discorso iniziale, i costi per certe cose sarebbero piu' elevati solo per alcuni prodotti quindi , dati alla mano, toccherebbe mettere tutto su di una bilancia  e vedere il risultato.

Citazione
Tanti cosa? Se sono esauriti non si possono riattivare, e non si riattivano nemmeno quelli che per varie ragioni sono stati abbandonati, per esempio perche' non conveniva da un punto di vista finanziario. Contaci, se convenisse li riaprirebbero subito, ma non conviene e stanno chiusi.
Non sono piu' convenienti perche' gli operai costano troppo ed i minatori non hanno voglia di rischiare la vita per due lire. Chi comprerebbe carbone o altri minerali dai cinesi, se i loro minatori iniziassero a prendere il doppio o il triplo?

Citazione
Non ci sono santi, l'Italia (sempre senza g) ha scarse risorse minerarie, ed e' anche un forte importatore di energia.
Ok, d'accordo con te.... ma perche' siamo costretti a comprare latte dagli altri paesi europei?  Non sarebbe meglio comprare e bere quello italiano? Perche' dobbiamo distruggere tonnellate di pomodori, aranci, mandarini, pesche ed essere costretti poi a comprare gli stessi prodotti dagli altri paesi?  E' questo il punto dolente!

Citazione
Non le cose, il lusso italiano e' ricercato nel mondo, vendiamo poi macchinari e le auto, la Ferrari vende soprattutto da quelle parti mentre la Fiat fa la fame e infatti i grandi numeri Fiat li fa nei paesi poveri come il Brasile, l'Argentina ecc.
Ma tu non leggi mai?
Non solo il lusso, informati meglio.

Citazione
Allora tu che sei rimasto sei un ITAGLIOTA, io che sono all'estero posso continuare ad appellarmi ITALIANO..
Ma fammi sto piacere va....
Certo, ma questo non toglie che all'estero ci siano italiani idioti (itaglioti).

Citazione
Quale Titanic?
Mi pareva ovvio... l'itaglia.

Citazione
Deciditi, sei italiano o itagliota?
Io mi sento italiano e per questo me ne voglio andare. L'itaglia non e' il mio paese.

Citazione
In genere chi e' fuori dall'Italia ha una visione del proprio paese piu' realistica e non e' abbagliato dalla propaganda e da tutta una serie di fattori che lo condizionano.
Si vive meglio credimi.
Ci credo che si vive meglio! Non hai degli £$/&%& ç$°£$  !&&#òç°é (mi censuro da solo) che ti governano.

mpavavi

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« Risposta #69 il: 25 Ottobre 2012, 22:59:56 »

SergioBalacco

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #70 il: 26 Ottobre 2012, 08:50:30 »
Non posso continuare a rispondere fra le righe, cosi' facciamo a chi meglio le tira (le ca**ate).
In termini finanziari la tua proposta, che non e' solo tua ma anche di una parte della popolazione delusa, di certi sindacati e di personaggi vari che di economia ne sanno come il cavolo a merenda... (e sono buono oggi) e' una emerita ca**ata perche oggi siamo in una fase di globalizzazione dei mercati in un processo senza ritorno. Da un punto di vista economico infatti, il processo di globalizzazione consiste nella formazione di un mercato integrato di dimensioni mondiali. Esso rappresenta un fenomeno nuovo, che e' difficile comprendere sulla base delle tradizionali teorie del commercio e della finanza internazionale. Tuttavia, bisogna osservare che il processo attuale di globalizzazione presenta alcune caratteristiche comuni con la fase che l'economia mondiale ha conosciuto verso la fine del diaciannovesimo secolo, grazie al gold standard e alla sempre piu' intensa libera circolazione dei capitali e delle persone (le grandi migrazioni transcontinentali). La globalizzazione e' un processo che si innesta su una fase precedente di sviluppo dell’economia mondiale.

Ti spiego con alcuni esempi.

L'Italia importa principalmente dai paesi europei (per una questione di convenienza e di qualita'), dalle Americhe e dall'Asia.
Se dovessimo decidere di fare da soli sparirebbe nella bilancia commerciale la compensazione, quello che una volta si chiamava baratto.
Io compro da te questo e tu compri da me quello - il baratto puro non comportava il pagamento, il baratto globale comporta un pagamento e quindi una compensazione di valori e non solo della merce di scambio - in mezzo a quello moderno ci sono le transazioni finanziiarie che sostengono gli stati e permettono alle economie di mantenersi.
Infatti il mercato dell'import export si chiama anche mercato degli scambi.
In questa pagina web si scarica un file leggibile con power point che spiega nel dettaglio il significato di quanto ho affermato.
SCAMBI COMMERCIALI
Quando furono messi dei vincoli al Giappone, cioe' venne in parte sottoposto a embargo il suo mercato automobilistico (in parte lo e' ancora) era perche' il Giappone esportava i suoi prodotti ma non importava se non materie prime che all'Italia difettavano, per cui si mise una contingenzazzione ai loro prodotti per obbligarli a acquistare i nostri. Oggi come oggi in Giappone trovi quasi esclusivamente quei prodotti che rappresentano l'eccellenza del made in Italy, le Ferrari certamente, gli abiti e gli accessori di lusso, i prodotti alimentari, i vini e poco altro anche se questo rappresenta una buona compensazione in termini di valore netto che alla fine conviene.
Andando in autarchia, o in una sorta di auto embargo, gioco forza noi non importeremmo piu' i prodotti che gli altri vorrebbero venderci e di conseguenza gli altri -perche' non avviene piu' la compensazione dello scambio commerciale- non comprerebbero piu' le nostre merci.
Di fatto verremmo tagliati fuori dal mercato e automaticamente tu, come italiano medio, ti spari nei co****ni.

Negli anni 80 le miniere di oro in South Africa estraevano il doppio di quello che estraggono oggi.
Alla fine degli anni 90 la produzione crollo' bruscamente, fuori Johannesburg vedevi quando atterravi all'aeroporto le montagne di materiale di seconda scelta apparentemente abbandonate.
Chiesi il perche' e mi spiegarono che estrarre l'oro da quel materiale comportava una spesa maggiore in termini di impegno, macchinari, energia e non era giustificabile causa il prezzo basso dell'oro nel mercato mondiale a quel tempo.
Se vai a Johannesburg adesso le montagne non ci sono piu'. Non le hanno spostate, hanno semplicemente estratto il materiale utilizzando tecnologia e tecniche piu' sofisticate e quindi piu' costose e non necessariamente personale che invece si utilizza principalmente in fase di estrazione.
Pero' il prezzo dell'oro all'oncia e' aumentato paurosamente tale da giustificare aumenti di spese per la produzione e quindi mantenere nel tempo ricavi convenienti.
Vuoi un altro esempio? In Canada ci sono gli scisti oleosi. Cosa sono?
Sono anche dette sabbie bituminose anche se in effetti sono due prodotti leggermente diversi, in comune hanno alti costi per estrazione, oil sands in Inglese. Si trovano in Canada, un giacimento importante si trova a Fort McMurray a nord di Calgary (ci sono stato) ma anche in altre aree del pianeta. Sono rocce sedimentarie a carattere scistoso che contengono quantita' variabili di sostanze bituminose; oltre che nel succitato Canada si trovano in Venezuela, Scozia, Francia, Italia. In Italia giacimenti li trovi nelle Marche, Trentino, Campania e Friuli e quello piu' importante e' in Sicilia (ma solo di scisti oleosi). Come gli scisti oleosi anche per le sabbie sono notevoli le difficolta' di lavorazione che incidono fortemente sui costi (vi risparmio il processo), diventano convenienti solo se il prezzo del petrolio sale a livelli tali da giustificare l'investimento.
Le riserve mondiali di scisti oleosi sono di circa 400 miliardi di tonnellate, i giacimenti in Sicilia sono di circa 5 miliardi di tonnellate.
Perche' non si sfruttano o si sfruttano in minima parte?
Il giacimento di Fort McMurray e' stato aperto alla fine degli anno 90 causa alto costo del petrolio tradizionalmente estratto (anche qui ci sono delle differenze se in mare o a terra ma tralasciamo il discorso). Oggi lavorano si e no per il 55 della loro potenzialita'. Perche'?
Perche il prezzo di mercato, mercato globale, non permette a chi lo estrae un guadagno sufficiente e quindi se ne stanno li che tanto non se le porta via nessuno.

Il grosso problema dell'Italia sarebbe che andando in auto embargo i costi interni crollerebbero in un attimo, mancando la richiesta e in un periodo di crisi i risparmiatori italiani si vedrebbero sparire letteralmente la terra da sotto i piedi, terra rappresentata da occasioni di investimento e non solo di prodotti italiani ma globali.
Valli a convincere tu che la X6 non se la possono piu' comprare e nemmeno l'Harley, mi si obiettera' che sono beni di lusso, ok, dato e non concesso opteranno per prodotti italiani ma, se al posto della Bmw si comprano la Lancia o l'Alfa che ca**o si comprano al postto dell'Harley?
E non solo quei prodotti, i rasoi elettrici ormai sono solo Philips o Braun, gli elettrodomestici sono francesi o inglesi o giapponesi e mettiamoci anche i cinesi e bada che la Girmi e' fallita un paio di decenni fa, e questo discorso lo si adatta a milioni di altri prodotti di uso comune che da noi sono solo stranieri.
Il telefonino per esempio, l'iPad, che si fa?

Le tue proposte non stanno minimamente in piedi.

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Non sono piu' convenienti perche' gli operai costano troppo ed i minatori non hanno voglia di rischiare la vita per due lire. Chi comprerebbe carbone o altri minerali dai cinesi, se i loro minatori iniziassero a prendere il doppio o il triplo?
Non sono convenienti perche' si stanno esaurendo tutti e le tecnologie per estrarre quello che e' rimasto costerebbe troppo rispetto al prezzo di vendita, ergo il guadagno non ci sarebbe piu'. Si vede che non conosci la Cina, nelle miniere ci lavorano principalmente quelli che hanno subito condanne, poi gli altri che non hanno altro da vivere, ergo poveracci morti di fame, tranquillo che non pretendono il doppio o il triplo e anche se lo facessero, l'incidenza della mano d'opera e' minima in quei paesi, il doppio di zero e' sempre zero!

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Ok, d'accordo con te.... ma perche' siamo costretti a comprare latte dagli altri paesi europei?  Non sarebbe meglio comprare e bere quello italiano? Perche' dobbiamo distruggere tonnellate di pomodori, aranci, mandarini, pesche ed essere costretti poi a comprare gli stessi prodotti dagli altri paesi?  E' questo il punto dolente!
Perche' le quote europee le hanno decise per compensare le produzioni, se poi i nostri allevatori vogliono guadagnare di piu' e non investono in altri settori ecco che la produzione si deve buttare o trasformare in prodotti caseari o altro. E' tutta una questione di comprensione dei problemi e non mettersi sempre muro contro muro.

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Io mi sento italiano e per questo me ne voglio andare. L'itaglia non e' il mio paese.
Io me ne sono andato, tu stai ancora li. Parli parli ma e' un anno che stai sul forum.
Un consiglio: anche se il tuo Paese te lo senti stretto addosso, anche se ti pesa, ricordati sempre che e' l'unico che ti accogliera' a braccia aperte, che tu sia povero o ricco.

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Ci credo che si vive meglio! Non hai degli £$/&%& ç$°£$  !&&#òç°é (mi censuro da solo) che ti governano.
Li avete votati e mo ve li tenete, la volevate la bicicletta? E adesso pedalaaare!


Questo l'ho visto solo ora:  http://it.finance.yahoo.com/notizie/gran-bretagna-addio-europa.html

Non credo mai alle notizie tipo "si dice che" oppure che "voci dicono che"...
Lasciano il tempo che trovano. In politica e negli affari valgono i fatti, e i fatti dicono ben altro.
Se tutto il mondo dovesse prendere per buone tutte le str***ate che vengono dette oggi in Italia, parlamento compreso, saremmo gia' stati abbandonati tutti su un isola deserta in balia delle onde... Su siamo seri. Mio padre mi ha insegnato che sui giornali si vada a leggere prima l'ultimo paragrafo di un articolo e poi il resto, in genere la verita' sta sempre sul fondo mentre le chiacchiere girano nell'aria.

La conferma di quanto affermo la puoi leggere direttamente in calce nella pagina da te inserita:

L’ipotesi che il premier Cameron possa rinegoziare con Bruxelles gli accordi di adesione, è ormai troppo lontana anche perché sarebbe quasi impossibile che Bruxelles possa concedere altri vantaggi all’Inghilterra senza ottenere nulla in cambio. “Il Regno Unito continuerà ad essere il più grande beneficiario del mercato unico”, scrive il Wall Street Journal, sottolineando come, in realtà, la Gran Bretagna ha fino ad oggi sfruttato anche i vantaggi economici offerti da Eurolandia. Se davvero Cameron volesse abbandonare l’Eurozona, dovrà fare i conti con un indebolimento inglese nei confronti degli ex-partner europei. Londra rischierebbe di diventare una succursale Usa nel Vecchio Continente, con l’inevitabile isolazionismo. In ballo ci sono gli interessi di una nazione e ma anche del mercato europeo. Prima di lasciare l’Unione, occorre fare bene i conti. Per conferma, chiedere a Grecia e Spagna.
Ogni pensiero deriva da una sensazione frustrata. (Émile M. Cioran)
Per colpa di qualcuno non rispondo piu' alle email se prima non vi siete identificati per MP! Grazie
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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #71 il: 26 Ottobre 2012, 09:35:25 »
Sei logorroico  ;D Hai scritto un papiro.

Ho letto a grandi linee quello che hai scritto. Non avendo voglia di leggere tutto e rispondere a cio' che hai scritto, ti lascio nella tua convinzione di una condizione vista da uno che conosce l'itaglia attuale solo x quel che sente (non credi ai giornali e deduco anche alle tv).

Rispondo solo ad una cosa, sono sul forum da un anno (lurkavo da molto prima) e sono ancora in itaglia in quanto, tu dovresti saperlo meglio di me, non e' una cosa che si fa in due giorni (pronti partenza via...).

erotangos

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #72 il: 26 Ottobre 2012, 10:34:13 »
Tempi duri per le famiglie italiane, il 18% delle quali -
cioè 4,5 milioni - non è riuscita a coprire per intero negli ultimi 6 mesi le spese familiari.
 Lo rivela l'Osservatorio Confcommercio-Censis presentando a Roma l'Outlook dei consumi sul clima di fiducia.

ps. in realtà sono molte di piu xchè molte si vergognano a dirlo.

la situazione sta degenerando con il turbo :'(

speriamo che arrivi la fine del mondo il 21 dicembre ;D

ma se non arriva il 22 ci sarà la ripresa :D

SergioBalacco

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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #73 il: 26 Ottobre 2012, 10:36:12 »
Sei logorroico  ;D Hai scritto un papiro.
Io non scrivo tanto per scrivere, te ne sarai accorto no?
Mi documento e documento con accortezza quello che scrivo, dovresti leggertelo tutto perche' sei giovane e troppo indottrinato per capire a fondo solo con una rapida occhiata.

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Ho letto a grandi linee quello che hai scritto. Non avendo voglia di leggere tutto e rispondere a cio' che hai scritto, ti lascio nella tua convinzione di una condizione vista da uno che conosce l'itaglia attuale solo x quel che sente (non credi ai giornali e deduco anche alle tv).
La tv sarebbe quel coso nero enorme che c'e' nel mobile in soggiorno? A casa mia la guarda solo mio figlio... di tre anni!

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Rispondo solo ad una cosa, sono sul forum da un anno (lurkavo da molto prima) e sono ancora in itaglia in quanto, tu dovresti saperlo meglio di me, non e' una cosa che si fa in due giorni (pronti partenza via...).
Quando finalmente smetterai di "lurkare" e inizierai a occuparti di un serio piano di fuga allora sarai quasi alla meta.
E comunque un anno e' troppo, secondo me non parti piu'
Dal momento che si decide al momento che si parte mai lasciar passare piu' di sei mesi (che sono pure troppi), andar oltre allontana la data della partenza finche' diventa cosi' abitudinario pensarci che non se ne sente piu' la necessita'.
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Re:ITALIA, un regime nelle mani dei banchieri!
« Risposta #74 il: 26 Ottobre 2012, 15:21:22 »
Io non scrivo tanto per scrivere, te ne sarai accorto no?
Si, certo. Infatti e' un po che ti leggo. Sei spuntato fuori come un fungo e non ho ancora capito quale sia il tuo obbiettivo. Vendere un libro? Vendere servizi? Semplice nostalgia di casa? Ti senti solo?  BHO!

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Mi documento e documento con accortezza quello che scrivo, dovresti leggertelo tutto perche' sei giovane e troppo indottrinato per capire a fondo solo con una rapida occhiata.
Quando ho 10 minuti lo leggo :)  Comunque se pensi che sia indottrinato, sbagli di grosso.


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La tv sarebbe quel coso nero enorme che c'e' nel mobile in soggiorno? A casa mia la guarda solo mio figlio... di tre anni!
Si esatto, quel coso in cui ci sono le immagini che si muovono. :) 
Ma se i quotidiani non li leggi, la tv non la guardi... come fai ad essere informato? Quali fonti utilizzi? Io leggo , guardo e sento di tutto. Quando dico tutto, intendo fonti di sinistra, destra, centro, sopra, sotto, estere ecc (per questo sbagli quando dici che io sono indottrinato).

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Quando finalmente smetterai di "lurkare" e inizierai a occuparti di un serio piano di fuga allora sarai quasi alla meta.
Se chiedere e' meta' dell'avere, diciamo che sono gia' a meta' :) Credo che in tutto il globo siano rimasti in pochi a non aver ricevuto il mio cv :P

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E comunque un anno e' troppo, secondo me non parti piu'
>:D >:D >:D >:D >:D >:D >:D >:D >:D >:D Non portare sfiga!!
Cavolate a parte, sto inviando cv in giro (anche se l'idea era quella di aprire un attivita che ormai e' andata a quel paese). Purtroppo ho un mutuo sulle spalle e quindi il trasferimento lo posso (DEVO) fare solo quando saro' sicuro che la nuova vita mi permetta comunque di pagare le rate (in attesa di vendere, sempre si riesca)  e vivere normalmente (intendo senza chissa quale lusso).