Autore Topic: Vivere in Italia  (Letto 277913 volte)

PeppeCristina

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #30 il: 03 Ottobre 2011, 12:07:22 »
Viviamo all'estero da qualche anno e l'italia (volutamente in minuscolo) non ci manca per niente. Abbiamo vissuto in parecchie regioni,dalla Sicilia al veneto e a parte il cibo ,buono ovunque, non c'e' nulla che unisce gli italiani ,totalmente diversi. Al Nord forse si ci saranno piu' servizi ma ci sono eccellenze anche al Sud . La gente poi e' completamente diversa ,giu' molto piu' vitali calorosi friendly, su' freddezza e razzismo strisciante e non. Certamente non son tutti cosi sia al Nord che al Sud. Ieri chi di voi ha visto il programma su raitre riguardo il precariato? allucinante

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #31 il: 03 Ottobre 2011, 12:59:07 »
Tasse in Francia ce ne sono parecchie,anche chi affitta deve pagare la" tassa d'abitazione" che varia secondo la metratura e la zona,il medico della mutua costa 23 euro a visita,la sanità te ne rimborsa 18 e se non hai una mutuelle(assicurazione convenzionata con il sistema sanitario nazionale,il cui costo varia secondo la copertura ma é detraibile dalle tasse) i cinque euro li paghi tu.La differenza sta nel fatto che le tasse che paghi hai l'impressione che servano a qualche cosa e non ci sono continui balzelli che alla fine non sai piu'quanto e perché paghi,ma non prendiamoci in giro il sistema fiscale anche qui non scherza.
Dimmi tu dove in Europa si vive meglio che in Francia? Sono poche le nazioni dove il sistema funziona meglio e praticamente tutte sono meglio dell'Italia.
Citazione
Il clima nella zona di Parigi non é il massimo,ma c'é a chi piace,a Parigi la vita é frenetica ed é la città piu' cara della Francia,
Nemmeno tanto, ho trovato prezzi molto piu' alti a Marseille o a Martigues. Parigi e' comunqe una capitale che puo' darti tutto, traffico compreso evidentemente, stiamo parlando di 14 milioni circa di abitanti comprese le periferie. Molti parigini stanno riscoprendo le cittadine in provincia, per quello suggerivo Saint Germain en Laye perche' la conosco molto bene ed e' a portata di chinque voglia un livello accettabile di vita senza frenesie stress inutili, anche Fontainebleau e' simpatica e carina ma non ci sono scuole italiane vicine (forse a Melun a dieci minuti di treno da Fontainebleau).
Citazione
se vuoi un po' di campagna e di aria pura devi fare parecchi km,qui in costa azzurra dove vivo a parte il mare,in un ora sei nell'entroterra dove non c'é nessuno se non qualche camoscio e stambecco.
La costa azzurra d'estate si riempie di italiani e cafoni, non saprei dire cosa e' peggio. Anche nella foresta di Fontainbleau o di Saint Germain ci sono i camosci ed i cervi, non credo pero' servano molto per vivere bene.
Certo che in francia si vive bene ci sono da dodici anni!Ma non diciamo che "ti piaceranno anche le tasse" perché ce n'é precchie.I parigini stanno riscoprendo le città di periferia perché a Parigi la vita é frenetica e troppo cara,non sono io che lo dico ma le statistiche(Prigi città piu' cara della Francia).In estate tutta l'europa si riempie di italiani (e non solo) cafoni,Parigi in primis, ma anche di artisti e viaggiatori (questi tutto l'anno),che poi la natura a portata di mano non sia importante per una migliore qualità di vita é un tuo parere personale (i camosci vivono in montagna non nella foresta ,forse volevi dire caprioli),per me é importantissimo e per moltissimi parigini che emigrano qua sulla costa ogni anno perché ,dicono,possono trovare quasi gli stessi servizi ma una qualità di vita migliore,oltre al clima.Ho parecchi amici a Parigi e non sarebbero propio d'accordo con te, ogni volta che mi vengono a trovare non ripartirebbero,ma parlo di Parigi non delle città limitrofe

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #32 il: 03 Ottobre 2011, 13:35:44 »
Viviamo all'estero da qualche anno e l'italia (volutamente in minuscolo) non ci manca per niente. Abbiamo vissuto in parecchie regioni,dalla Sicilia al veneto e a parte il cibo ,buono ovunque, non c'e' nulla che unisce gli italiani ,totalmente diversi. Al Nord forse si ci saranno piu' servizi ma ci sono eccellenze anche al Sud . La gente poi e' completamente diversa ,giu' molto piu' vitali calorosi friendly, su' freddezza e razzismo strisciante e non. Certamente non son tutti cosi sia al Nord che al Sud. Ieri chi di voi ha visto il programma su raitre riguardo il precariato? allucinante
Mettere la maiuscola rende solo la frase corretta grammaticamente.. se la hai omessa volutamente vuol dire allora che lo consideri uno sfregio o un offesa. In quest'ultimo caso vorrei ricordarti che il rispetto va dato a qualsiasi paese o nazione a prescindere, se nella vita hai avuto esperienze brutte o che non ti soddisfano ci spiace a tutti, te ne sei andata e siamo tutti contenti ma il rispetto lo devi dare lo stesso a chi e' orgoglioso e contento di essere in Italia.
Tra qualche anno, se mai l'innamoramento del nuovo paese passa, ricordati di come hai mancato di rispetto il paese che bene ho male ti ha insegnato a essere un cittadino libero del mondo, un istruzione e la possibilità di andare dove vuoi a fare quello che ti piace...
Se sei contento/a di dove sei, meglio!!! in ITALIA non ti ci vogliamo e aspettiamo con ansia la rinuncia alla cittadinanza al consolato piu' vicino!

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #33 il: 03 Ottobre 2011, 15:09:42 »
Mettere la maiuscola rende solo la frase corretta grammaticamente....
Non e' il caso di farne un dramma, ne convieni?
Citazione
Certo che in francia si vive bene ci sono da dodici anni! Ma non diciamo che "ti piaceranno anche le tasse" perché ce n'é parecchie.
Io le tasse le ho sempre pagate, in Italia, in South Africa ed in Francia.
Fra Italia e Francia c'e' una differenza abissale, confrontando le percentuali, pago molto di meno in Francia.
La tassa di abitazione non la pago piu' da due anni, per via del fatto che al primo gennaio ed in genere tutti gli anni non siamo in Francia piu' di sei mesi, la tassa fonciere invece mi tocca perche' proprietario dell'abitazione. In complesso pago meno in Francia (anche se dovessi aggiungere la tax habit) che in Italia.
Poi e' soggettivo, dipende dallo status nel bel paese e dove sei adesso. Noi abbiamo casa in Francia da 25 anni, escluso un breve periodo che eravamo a Bordeaux, abbiamo sempre abitato attorno a Parigi. Sicuramente e' cara ma non meno di Roma o peggio di Milano. A Roma per meetings ci vado spesso e confronto. A parte il fresco (verdure e frutta) tutto il resto costa mediamente come in IDF, non Parigi in senso stretto e comunque anche i parigini vanno fuori a far spesa.
In SA pago meno tasse perche' ho superato i 60 anni.

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #34 il: 03 Ottobre 2011, 16:26:54 »
Viviamo all'estero da qualche anno e l'italia (volutamente in minuscolo) non ci manca per niente. Abbiamo vissuto in parecchie regioni,dalla Sicilia al veneto e a parte il cibo ,buono ovunque, non c'e' nulla che unisce gli italiani ,totalmente diversi. Al Nord forse si ci saranno piu' servizi ma ci sono eccellenze anche al Sud . La gente poi e' completamente diversa ,giu' molto piu' vitali calorosi friendly, su' freddezza e razzismo strisciante e non. Certamente non son tutti cosi sia al Nord che al Sud. Ieri chi di voi ha visto il programma su raitre riguardo il precariato? allucinante
come darvi torto...io sto guardando adesso presa diretta di ieri sera e purtroppo fotografa la realtà in modo abbastanza preciso, la situazione è da brividi lo so :-[
il paese sta precipitando ed i pochi tecnici ultra specializzati come me stanno andando via (probabilmente a mesi me incluso).
Gli italiani hanno consentito con le loro tasse a tantissima gente come me di studiare e formarsi per poi costringerci ad esportare quel patrimonio di conoscenza in cui si è investito all'estero. E' qualcosa di insensato che non sta ne in cielo ne in terra, ma è così.
La cosa davvero tragica è che in questo marasma sono gli stessi italiani a non capire in cosa si traduce la cosiddetta fuga di cervelli. Viviamo nel 21esimo secolo e le imprese che danno lavoro ai nostri operai nascono da ingegneri e ricercatori dei settori più disparati, se andiamo via noi piano piano il rischio è che anche quel poco lavoro che c'è venga via con noi.

PeppeCristina

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #35 il: 04 Ottobre 2011, 09:58:16 »
Viviamo all'estero da qualche anno e l'italia (volutamente in minuscolo) non ci manca per niente. Abbiamo vissuto in parecchie regioni,dalla Sicilia al veneto e a parte il cibo ,buono ovunque, non c'e' nulla che unisce gli italiani ,totalmente diversi. Al Nord forse si ci saranno piu' servizi ma ci sono eccellenze anche al Sud . La gente poi e' completamente diversa ,giu' molto piu' vitali calorosi friendly, su' freddezza e razzismo strisciante e non. Certamente non son tutti cosi sia al Nord che al Sud. Ieri chi di voi ha visto il programma su raitre riguardo il precariato? allucinante
Mettere la maiuscola rende solo la frase corretta grammaticamente.. se la hai omessa volutamente vuol dire allora che lo consideri uno sfregio o un offesa. In quest'ultimo caso vorrei ricordarti che il rispetto va dato a qualsiasi paese o nazione a prescindere, se nella vita hai avuto esperienze brutte o che non ti soddisfano ci spiace a tutti, te ne sei andata e siamo tutti contenti ma il rispetto lo devi dare lo stesso a chi e' orgoglioso e contento di essere in Italia.
Tra qualche anno, se mai l'innamoramento del nuovo paese passa, ricordati di come hai mancato di rispetto il paese che bene ho male ti ha insegnato a essere un cittadino libero del mondo, un istruzione e la possibilità di andare dove vuoi a fare quello che ti piace...
Se sei contento/a di dove sei, meglio!!! in ITALIA non ti ci vogliamo e aspettiamo con ansia la rinuncia alla cittadinanza al consolato piu' vicino
La lettera minuscola la consideriamo assolutamente un'offesa si.
A noi l'italia non ha dato nulla, nemmeno dopo laurea , master corsi di specializzazione etc.
 Chi ci ha insegnato a essere  cittadini liberi del mondo, chi ci ha dato un istruzione e la possibilità di andare ovunque a fare quello che ci piace non e ' stata di certo l'italia ma i nostri genitori..
Sai che non e' facile richiedere la rinuncia della cittadinanza? e inoltre quasi impossibile che te la diano.
Sai che l'italia e' anni luce indietro rispetto molti paesi nel mondo (occidentale)?
E comunque bando alle  stupidate non crediamo in un paese creato ad hoc nel 1861 con inganno menzogne e sopratutto latrocini vari ,col risultato che ora ci sono due italiette. Ma questa e' un'altra storia.

PeppeCristina

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #36 il: 04 Ottobre 2011, 09:59:46 »
A noi l'italia non ha dato nulla, nemmeno dopo laurea , master corsi di specializzazione etc.
 Chi ci ha insegnato a essere  cittadini liberi del mondo, chi ci ha dato un istruzione e la possibilità di andare ovunque a fare quello che ci piace non e ' stata di certo l'italia ma i nostri genitori..
Sai che non e' facile richiedere la rinuncia della cittadinanza? e inoltre quasi impossibile che te la diano.
Sai che l'italia e' anni luce indietro rispetto molti paesi nel mondo (occidentale)?
E comunque bando alle  stupidate non crediamo in un paese creato ad hoc nel 1861 con inganno menzogne e sopratutto latrocini vari ,col risultato che ora ci sono due italiette. Ma questa e' un'altra storia.

VoglioVivereCosì53

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #37 il: 04 Ottobre 2011, 10:10:35 »
Non sarebbe auspicabile ridividere l'Italia in tre distinte regioni che mal si adattano al ruolo.
L'Italia a tre velocita' e' cosi' da sempre e la pretesa di unirla perche' gia' lo fecero i romani che la conquistarono tutta e' di un'assudita' enorme e quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni non fanno che darci ragione. Ma qualcuno volle cosi' unendo un fatiscente regno borbonico ormai vicino al collasso ad un regno di Sardegna in vena di conquiste fregando poi lo Stato Papale delle terre e possedimenti che deteneva al centro Italia.

Vi capisco!

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #38 il: 04 Ottobre 2011, 13:32:16 »
non è possibile colmare il gap che c'è tra nord e sud? chiunque affermi una roba del genere o pecca d'intelligenza oppure lo fa sapendo di mentire esclusivamente per il proprio tornaconto politico.
La Germania ne è l'esempio più eclatante, crollato il muro di Berlino era divisa in due. Da una parte un paese molto povero ed arretrato privo persino dei servizi più elementari, dall'altra un paese organizzato ricco ed industrializzato. Si sono rimboccati le maniche tutti quanti e la Germania Ovest concesse un piano di ripresa economica trentennale che a tutt'oggi consente in Germania Est di pagare molte meno tasse ed investire nelle infrastrutture. Il principio è che se si vuole far crescere il proprio paese bisogna crescere tutti insieme, altrimenti una parte per forza di cose affossa l'altra (non ricordo esattamente la percentuale ma credo che ben oltre il 50% dei prodotti realizzati dalle industrie del nord Italia siano venduti nel centro sud Italia, per cui se impoverisci il sud stai impoverendo anche la tua azienda).
E' un principio di una semplicità estrema ma agli italiani nel nord a quanto sembra non riesce proprio ad entrare in testa.
Il problema vero è che non ci si è mai curati più di tanto del Sud Italia, non si è mai pianificato nulla e si è sempre lasciato andare le cose per come stanno...e poi alla fine della fiera ci si lamenta del sud come se la gente da quelle parti fosse tutta corrotta o geneticamente predisposta al fallimento >:( quand'è che apriranno tutti quanti gli occhi? è possibile che non si riesca a fare la stessa cosa fatta in Germania? se si riuscisse a far funzionare il sud la crescita della nostra economia schizzerebbe come quella tedesca (che è l'unica economia che in questa fase di crisi sta quasi ai livelli di crescita della Cina)

PeppeCristina

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #39 il: 04 Ottobre 2011, 16:40:52 »
Ottimo , ComputerScientist !

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #40 il: 04 Ottobre 2011, 19:00:10 »
non è possibile colmare il gap che c'è tra nord e sud? chiunque affermi una roba del genere o pecca d'intelligenza oppure lo fa sapendo di mentire esclusivamente per il proprio tornaconto politico.
La Germania ne è l'esempio più eclatante, crollato il muro di Berlino era divisa in due. Da una parte un paese molto povero ed arretrato privo persino dei servizi più elementari, dall'altra un paese organizzato ricco ed industrializzato. Si sono rimboccati le maniche tutti quanti e la Germania Ovest concesse un piano di ripresa economica trentennale che a tutt'oggi consente in Germania Est di pagare molte meno tasse ed investire nelle infrastrutture. Il principio è che se si vuole far crescere il proprio paese bisogna crescere tutti insieme, altrimenti una parte per forza di cose affossa l'altra (non ricordo esattamente la percentuale ma credo che ben oltre il 50% dei prodotti realizzati dalle industrie del nord Italia siano venduti nel centro sud Italia, per cui se impoverisci il sud stai impoverendo anche la tua azienda).
E' un principio di una semplicità estrema ma agli italiani nel nord a quanto sembra non riesce proprio ad entrare in testa.
Il problema vero è che non ci si è mai curati più di tanto del Sud Italia, non si è mai pianificato nulla e si è sempre lasciato andare le cose per come stanno...e poi alla fine della fiera ci si lamenta del sud come se la gente da quelle parti fosse tutta corrotta o geneticamente predisposta al fallimento >:( quand'è che apriranno tutti quanti gli occhi? è possibile che non si riesca a fare la stessa cosa fatta in Germania? se si riuscisse a far funzionare il sud la crescita della nostra economia schizzerebbe come quella tedesca (che è l'unica economia che in questa fase di crisi sta quasi ai livelli di crescita della Cina)



Si ma in germania non esistono la mafia , camorra , n'drangheta , sacra corona unita e compagnia bella...non dimentichiamolo mai per favore.

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #41 il: 04 Ottobre 2011, 20:42:12 »
A noi l'italia non ha dato nulla, nemmeno dopo laurea , master corsi di specializzazione etc.
 Chi ci ha insegnato a essere  cittadini liberi del mondo, chi ci ha dato un istruzione e la possibilità di andare ovunque a fare quello che ci piace non e ' stata di certo l'italia ma i nostri genitori..
Sai che non e' facile richiedere la rinuncia della cittadinanza? e inoltre quasi impossibile che te la diano.
Sai che l'italia e' anni luce indietro rispetto molti paesi nel mondo (occidentale)?
E comunque bando alle  stupidate non crediamo in un paese creato ad hoc nel 1861 con inganno menzogne e sopratutto latrocini vari ,col risultato che ora ci sono due italiette. Ma questa e' un'altra storia.
Mi scuso in anticipo ma non so come rivolgermi e spero di non fare casino ma hai un nick un po' da ermafrodito/a...
Comunque l'istruzione e la cultura ti e' stata data dai tuoi genitori E la scuola italiana che nel dopoguerra, grazie alle scuole dell'obbligo e alla costituzione fatta con il sudore e sangue dei nostri nonni ci ha permesso GRATIS di andare a studiare...
La rinuncia e' facile da ottenere, vai in Tunisia ti presenti al consolato e dichiari di rinunciare alla cittadinanza italiana e chiedi asilo politico...
Per gli altri paesi occidentali, io ne vengo da uno che viene spesso preso come "esempio" e quindi: 1- ne so MOOOOOLTO piu' di te 2-ho viaggio da quando ho 8 anni e quindi come sopra, del mondo posso solo che insegnarti!
prenditi la tua macchinetta Svizzera, Austria, Romania, Egitto vanno bene VATTENE NOI NON TI VOGLIAMO!!!

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #42 il: 04 Ottobre 2011, 20:44:32 »
Viviamo all'estero da qualche anno e l'italia (volutamente in minuscolo) non ci manca per niente. Abbiamo vissuto in parecchie regioni,dalla Sicilia al veneto e a parte il cibo ,buono ovunque, non c'e' nulla che unisce gli italiani ,totalmente diversi. Al Nord forse si ci saranno piu' servizi ma ci sono eccellenze anche al Sud . La gente poi e' completamente diversa ,giu' molto piu' vitali calorosi friendly, su' freddezza e razzismo strisciante e non. Certamente non son tutti cosi sia al Nord che al Sud. Ieri chi di voi ha visto il programma su raitre riguardo il precariato? allucinante
come darvi torto...io sto guardando adesso presa diretta di ieri sera e purtroppo fotografa la realtà in modo abbastanza preciso, la situazione è da brividi lo so :-[
il paese sta precipitando ed i pochi tecnici ultra specializzati come me stanno andando via (probabilmente a mesi me incluso).
Gli italiani hanno consentito con le loro tasse a tantissima gente come me di studiare e formarsi per poi costringerci ad esportare quel patrimonio di conoscenza in cui si è investito all'estero. E' qualcosa di insensato che non sta ne in cielo ne in terra, ma è così.
La cosa davvero tragica è che in questo marasma sono gli stessi italiani a non capire in cosa si traduce la cosiddetta fuga di cervelli. Viviamo nel 21esimo secolo e le imprese che danno lavoro ai nostri operai nascono da ingegneri e ricercatori dei settori più disparati, se andiamo via noi piano piano il rischio è che anche quel poco lavoro che c'è venga via con noi.
Poveracci... parlate senza sapere... comunque se guidi verso nord trovi la Germania, posta fra qualche anno e ci fai un riassunto!

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #43 il: 04 Ottobre 2011, 21:12:26 »
Si ma in germania non esistono la mafia , camorra , n'drangheta , sacra corona unita e compagnia bella...non dimentichiamolo mai per favore.
sì ma non devi dimenticare per favore che mafia, camorra, n'drangheta , sacra corona unita e compagnia bella...esistono grazie ad un economia che non è mai decollata al sud. Secondo te la gente tra delinquere col rischio di finire o in galera o sottoterra ed un lavoro che gli consenta di programmare il proprio futuro cosa sceglie?

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Re:Vivere in Italia
« Risposta #44 il: 04 Ottobre 2011, 21:26:44 »
Poveracci... parlate senza sapere... comunque se guidi verso nord trovi la Germania, posta fra qualche anno e ci fai un riassunto!
guarda che non è necessario, la mia ragazza è di Berlino.

P.S. noto che insultare e scrivere sciocchezze è diventato sport nazionale ormai...che tristezza :-[