Ah si ricordo...cercava un agente che gli vendesse i suoi prodotti
No no, quello che dico io voleva proprio fare volantinaggio, se non sbaglio il nick era MrHyde con un numero, mentre quello di cui parli tu e' clay qualcos'altro.
Due figure diverse, il fine o il movente quasi lo stesso, i risultati simili vedo.
Ma sai, c'e' gente che scrive anche qui sul forum conosce perfettamente chi ha davantri, ne percepisce la disperazione e spesso ne approfitta.
E con loro tutta una bella fetta di imprenditori che offrono stipendi da fame a chi lavora, giustificandoli con la classica frasetta: 'che vuoi, meglio questo che morir di fame' e poi magari se ne vanno in giro col Q7 e tutti gli anni a far vacanze di natale a Cortina.
Ne conosco uno personalmente cosi', imprenditore di un'azienda di servizi a Milano, pure amici siamo.
Tempo fa offri' ad in amico un posto, sembrava interessante, gli dava 1000 euro mese di fisso piu' le provvigioni per andare acercare clienti interessati ai loro pacchetti.
L'amico mi scrisse dicendo che dopo sei mesi era disperato, di clienti ne aveva trovati qualcuno ma mai abbastanza, che la benzina costa, che le spese erano tante e che alla fine del mese faceva fatica ad arrivarci.
L'imprenditore amici cambia il Q7 ogni anno, fa le vacanze a Cortina oppure ai caraibi tutti gli anni, tratta da schiavi la gente che lavora con se.
Sono quelle le persone da combattere, non andarsene e far finta di nulla sperando che tutto cambi.
In Italia non cambiera' nulla, nemmeno fra mille Monti o governi tecnici perche' a tutti fa piacere che resti cosi' per continuare a godere di piccoli e grandi privilegi.
Ricorda cosa scriveva Giuseppe Tomasi di lampedusa nel famoso Gattopardo nella sua analisi storiografica di matrice gramsciana, orientata a rileggere il Risorgimento italiano come una rivoluzione mancata (o tradita), risoltasi in un semplice ricambio di gruppi dirigenti che ha lasciato immutati i rapporti di proprietà e potere. Nella celebre frase
Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente si sintetizza l'opportunismo dei ceti dominanti e l'operazione trasformistica di cui si fanno portatori, protesi a perpetuare un privilegio sociale attraverso il cambiamento dell'involucro istituzionale. Lo scetticismo storico del principe di Salina, che sanziona l'immodificabilità del secolare immobilismo della Sicilia in questo caso l'Italia e la vocazione ad una rassegnata passività del suo popolo si intreccia con il suo presentimento di morte che culmina nella festa danzante finale nella quale una classe che ha concluso il proprio ciclo storico sembra celebrare l'imminenza della fine.