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Post - pinco pallino

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se viaggiare e' ok, puoi scrivere articoli concernenti all'avventura che vai vivendo.
io sono yachtie, conosco di altri yachties che guadagnano qualche soldo scrivendo le loro sailing experiance.
per te sarebbebbe facile trovare un passaggio su una barca in giro per il mondo, pero' devo dire che
ti sarebbe molto piu' difficile se sei in coppia. le barche a vela sono piccole e c'e' poco spazio.
ciao

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Tema libero / Re: Rilevare una gelateria artigianale in Spagna(sud)
« il: 31 Ottobre 2010, 23:55:46 »
ah le barche e il mare...non potevo resistere. qui mi inserisco anch'io.
sono appena tornato da una bella crocera di 5 settimane in solo. ho portato la barcha di un amico 1000 km a sud di Cairns (queensland australia). sono a tera da solo 2 giorni e gia' mi manca il mare e il pesce appena pescato.
questo business di charter e' interessante e dovrebbe essere tresferito in un altro thread perche' non a niente a che vedere con gelati.
ci sono molti dettagli da conoscere prima di buttarsi in un avventura di questo tipo.
dettagli tecnici e burocratici. innoltre non e' una vita che va bene a tutti. nei 35 anni di vela ho incontrato tanti che nonostante l'entusiasmo non sono riusciti ad adattrsi alla vita in salamoia.
e altri che il mal di mare ha vinto e ucciso il sogno di isole remote.
ciao


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un investimento e' una cosa personale.
io andrei in USA a comprare una barca a vela e me ne andrei in crocera nelle isole del pacifico, poi come ultima tappa andrei in nova caledonia e la venderei per il doppio.

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Vorrei trasferirmi in..... / Re: Ritorno alle origini
« il: 21 Settembre 2010, 09:35:54 »
l'altra idea, che più che idea è un sogno è quella di andare a vivere con qualche tribù aborigena, ritrovare la vita semplice
ciao sthy.
non posso dire molto delle mie esperienze con aborigeni australiani, ma un mio caro amico (bianco australiano) e' cresciuto tra gli aborigeni in totale isolamento dai visi pallidi. non sa ne leggere ne scrivere perche' non e' mai andato a scuola, quindi ti traduco qualcosa a riguardo la sua esperienza.
per quello che mi dice, gli aborigeni che lui a conosciuto (tanti) non segue nessuna credenza spirituale. i loro crroboree o riti spirituali come li intendiamo noi non sono piu' praticati da tanti anni.
la loro coesistenza tribale e' spesso violenta e non partecipano a nessuna iniziativa sociale, bianca o nera che sia.
il libro intitolato "e venne chiamata 2 cuori" se l'hai letto, ti puo' dare l'impressione che ci sia ancora qualche tribu' che vive una vita primitiva e naturale, ma non credo che questo sia vero. in 27 anni di australia non mi e' mai capitato di incontrare evidenze tali da provarne del vero.
anch'io come te volevo vivere da selvaggio e ho provato a vivere in un isola remota del pacifico. se ti va di leggere la mia esperienza vedi "in the name of freedom" nella sezione perche' ce ne vogliamo andare.
ciao

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Se tornassi indietro rifaresti tutto?
ciao Roberta
E' difficile rispondere a questa domanda perche' in dietro non si puo' tornare. Ci sono comunque cose che sono contento di aver fatto e altre che eviterei.
Le cose per me sono andate cosi'. Sono contento del posto dove sono e contento di quello che faccio. Devo comunque avere il coraggio di riconoscere che nel piu' profondo di me stesso c'e' pur sempre un vuoto che non sono mai riuscito a colmare.
Ho cercato di analizzarne la cusa e credo che si tratti di una mancanza di appartenenza. Quell'istintiva e primordiale necessita' dell'animale umano che ha bisogno di vivere in tribu' per garantirne la sopravvivenza.
Imparare a controllare i pensieri e lo stato d'animo che ne consegue e' forse il piu' grande successo della mia vita

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Volendo, ho anche tutta l'attrezzatura occorrente per sviluppare un CANTIERE NAUTICO di motoscafi, dagli stampi, ai modelli, ai macchinari, agli attrezzi industriali.


Ciao freejag e ciao Paolo
Trovo questa cosa molto interessante.

sono modellista meccanico
3D digital designer.
una luuuunga esperienza di barche e arredo in legno (per case e locali commerciali ecc.)
parlo l'inglese, vivo in Australia da 27 anni nella zona tropicale e ho esperienza delle condizioni climatiche.
Ho un contatto con un businessman di fiducia nativo nelle filippine, con il quale avevamo pensato di organizzare un business.
So che la mia collaborazione puo' esserevi di grande aiuto.
se volete rispondere a questo post, grazie in anticipo.
Vi rispondero' tra un paio di settimane quando torno dal mio giro in barca a vela. Salpo l'ancora domani mattina presto. ciao.
Raf.







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D'Annunzio diceva: "fai della tua vita un'opera d'arte".
ciao a tutti
Lateesha, hai certo descritto molto bene la tua situazione, che e' anche la situazione tipica di molta gente, incluso me, quando avevo la tua eta'. se ti va, leggi
http://www.voglioviverecosi.com/forum/index.php?topic=650.0
http://www.voglioviverecosi.com/forum/index.php?topic=651.0
sono due piccole storie che ho scritto per tutti coloro che come me, sono alla ricerca di una vita diversa. io ho fatto fagotto e sono scappato lontano lontano e tuttora, dopo 30 anni di fuga, vivo lontano.
in questo post e in tutti gli altri posts, non troverai la risposta ai tuoi problemi. non prenderlo come uno scoraggiamento, al contrario, vorrei incoraggiarti nella tua ricerca, ma soppratutto vorrei metterti in guardia e permettimi di suggerirti che la prima cosa da imparare e' di vedere positivamente quello che ti circonda.
non costruire grandi sogni prche' con piu' alto si vola con piu' forte si cade.

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Citazione
dove il clima sia caldo (inverni miti, senza ghiaccio e neve!), e che non piova troppo
piu' o meno tutte le zone tropicali anno la stagione delle piogge che a volte sembrano non finire.
10 anni fa, per esempio dove vivo io a sud di Cairns nel nord australia e' piovuto per 18 mesi senza mai fermarsi, ecceto per qualche gorno qua e la.
tieni presente che, dove la natura e lussureggiante, piove tanto.

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Perché ce ne vogliamo andare? / Re: lettera di una terremotata
« il: 20 Luglio 2010, 12:49:10 »
Citazione da: Quieteaccesa
Se lanciassi una monetina ora, quale città pensate vi sarebbe raffigurata?
io abito in australia da 27 anni. conosco abbastanza bene la politica australiana.
per quanto ne so, (non prenderlo come un dato di fatto) l'ausralia e' molto aperta ad aiutare persone che come te, hanno avuto la sfortuna di essere vittime di una catastrofe naturale.
ti consiglio di metterti in contatto con l'ambasciata ausraliana a roma e spegare la tua situazione e  che hai bisogno di aiuto. vedi cosa ti dicono.
comunque devo avvertitrti, vivere in terra straniera non e' facile, specialmente se non parli l'inglese.
buona fortuna.

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I tell you what, in English its easier..
Dopo cosi' tanti anni vissuti all'estero trovo difficile capire l'italiano   in inglese si arriva al dunque senza tante palle. Il topic l'ho trovato piu' un'accusa che un incoraggiamento. Mi sbaglero! Bo!
comunque colgo l'occasione di darti un consiglio. Zanna stai molto attento perche e' facile perdere tutto. mi riferisco all'investimento che tu vui fare all'estero.

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Perché ce ne vogliamo andare? / Re: polinesia 1994:life past
« il: 20 Luglio 2010, 10:43:39 »
scusa e' ingiusto, stavo assaporando una bella storia e mi hai piantato li a mezza strada.
leggi anche le mie due store, in the name of freedom e sono un figlio di puattana, sono sicuro che ti piaceranno e per piacere lascia una critica. sto' pensando di scrivere un libro e voglio farmi un idea se ne vale la pena

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Put up and shut up. E' questo che intendi?
questo e' un forum per tutti coloro che sognano uno stile di vita diverso e voglono provare qual'cos'altro. e' qui che si viene a scambiarsi idee esperinze e motivazioni attinenti al proprio sogno.
devi trovarti un altro forum se non vuoi leggere delle lagne. perche' senza lagne, non sia ha ragione di cambiare.di conseguenza non si ha ragione di essere qui
tu hai girato il mondo e scoperto che tutto mondo e' paese. vivi e lascia vivere. anche gl'altri anno il diritto di scoprire qullo che tu hai scoperto.
dici che vivere in italia o vivere all'estero e' la stessa cosa. non e' esattamente vero. vivere all'estero da la possibilita' di allargare le proprie conoscenze paragonando la cultura vissuta in italia e la qultura di popoli diversi.
improvvisarsi a fare qualche altro lavoro, diverso da quello che si e' abituati a fare, puo' essere un esperienza interessante.
il tuo messaggio sembra essere "ho provato a cambiare e scoperto che e' tutto uguale. mandate a fondo i vostri sogno e rimanete nella merda che siete e non lamentatevi. perche' c'e' gente che vive
peggio di voi.

non credo che sia giusto

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Lino con un bellissimo resort su una  bellissima spiaggia messicana bestemmiare ogni giorno peché i pescatori gli occupavano la spiaggia che lui aveva in concessione e pagava,ma i pescatori non ne volevano sapere al ritorno dalla pesca avevano attraccato sempre li!
Mi disgusta  l'attitudine di Lino
lui e troppi altri, per il proprio guadagno, stracciano i diritti di sopravvivenza di tanta gente locale.
pensso che i pescatori dovrebbero prende lui e tutti gli altri come lui e passarli nel macina carne.
Se volete andare all'estero per inseguire il vostro sogno fate in modo che non distruga lo stile di vita della gente del posto.

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Perché ce ne vogliamo andare? / sono un figlio di pu***na
« il: 17 Luglio 2010, 10:44:35 »
"Io sono un figliodi pu***na"
Mario .cosa dici?
Si, sono un figlio di pu***na, mia mamma faceva la pu***na a Parigi, mio papa' non lo conosco, era un cliente. Sono nato solo per uno sbagio. Quello che chiamavo  papa' era il macro', il protettore di mia mamma.
Io sono stato cresciuto dai nonni a Perugia intanto che i miei genitori erano a Parigi "per lavoro".
Mi trattavano malisssimo. Mi pocchiavano spesso. Mi chiudevano in casa per non farmi vedere dalla gente perche' ero una vergogna.
 Mia mamma e papa'  non li ho mai incontrati, fatta eccezione per una volta, e mi pento che sia successo.
Mario era un ometto di 80 anni, piccolo e magro, quasi totalmente cieco, ma ancora forte di salute
 L'avevo incntrato per caso al mercato di Papete, la capitale di Tahiti.l'isola principale della polinesia francese. Era solo pochi giorni che ero arrivato a Tahiti, avevo dormito sulla spiaggia piu' vicina ed ero al mercato a comprare qual'cosa da mangiare.
Avevo notato quell'omettino bianco carico di borse di paglia, piene di frutta e verdura. Passeggiava sorridente tra le file dei banchi carichi di tantissime varieta' colorate di prodotti esotici.
Sembrava che lo conoscessero tutti. Bon joure Mario' com'an sa va? (scusate lo spelling, non ho mai imparato a scrivere il francese lo scrivo come lo sentivo) sa va bien madam. Keske tu fe' la, es ke tu shersh le figlie? Ta gol... me cui. gran risate seguivano con altri commenti. Era uno spasso vederlo in mezzo a enormi donne polinesiane e ancora piu' grssi uomini dalla pelle scura. Il mercato era pieno di gente ma era impssibile mancarlo sbalzava fuori come le palle di un cane.
Anchio ero immancabile a vedersi ero praticamente una macchiolina bianca in mezzo all nero brulicante di sottofondo. Alla prima occasione mi ha salutato e subito ha attaccato discorso. Bon goure com'an sa va? Mi scusi non parlo francese, era la mia risposta in italiano. Il francese era ancora una lingua a me sconosciuta. Con mia grande sorpresa si e' messo a perlare italiano anche lui. La gente attorno ascoltava con interesse pur non comprendendo quel che dicevamo. E con regolare frequenza mandavano frasi  scherzose che lui rispondeva puntualmente senza problemi, le risate erano dappertutto.
Parlava il francese madre-lingua e un ottimo italiano forse un po arrugginito da tanti anni di non pratica e un po infantile ma soprattotto con quel bell'accento Perugino.
Di li a pochi giorni avrei conosciuto la sua storia, una storia interessante e commovente che voglio condividere con voi tutti che siete alla ricerca della via d'uscita.
Mario' mi aveva cortesemente invitato a casa sua per stare qualche giorno, cosa che accettai in parola perche' ero davvero spaesato. Devo dire che quel invito mi aveva lasciato un po perplesso.
Ero diffidente, ho pensato che forse era omosessuale, ma non potevo preoccuparmi troppo, fragile come sembrava, l'avrei potuto appiattire con un pugno solo al primo approccio bavoso. Un pensiero di qui mi pentii dopo averlo conosciute bene.
Con lui che faceva da guida tutto era piu' facile. Mi sentivo a mio agio. Conosceva Papete come le sue tasche.
Camminavamo verso la stazione dei truk, i bus di Tahiti, in ogni vicolo e ad ogni incrocio incontrava gente che lo salutava. Siamo poi saliti sul truk, un camion piu' o meno come quelli militari in italia, dipinti con colori vivacissimi, e la musica ritmica a volume assordante, pieno zeppo di persone che  si portava dietro enormi carichi di tutto quello che si puo immaginare: galline maiali fogli di compensato sacchi di copra dall'odore intenso, ceppi di ananas e altro. Eravamo seduti in file dritte su panche di legno ai lati, uno appicicato all'altro. Non sembrava dar fastidio a nessuno il fatto che eravamo pratecamente seduti uno sulle coscie dell'altro. Il caldo era soffocante. Era gennaio il mese piu' caldo dell'anno. La temperatura si aggirava ai 35 gradi. Il sudore sgocciolava copioso rigando il viso e infradiciando il vestiario, qella sensazione appiccicosa mi dava un po' fastidio, per fortuna "vicino" a me si era seduta una bella ragazza snella con un bel fire di tiare' bianco all'erechio sinistro. Avra' piu' o meno 18 o 19 anni, ero contento di averla praticamente seduta sulle mie coscie. Ho dovuto fare molti sforzi per mantenermi calmo ero nel fervore dei 20. Dall'alra parte c'era Mario', schicciato letteralmente da una garssisima donna anziana dal sorriso sdentato.
Tutti ridevano e scherzavano e Mario' era sempre al centro delle beffe amichevoli di tutti.
Dopo qualche tempo ad aspettare qualc'un altro in ritardo il tuk e partito. L'aria della velocita' era un soliavo per tutti.
Tahiti e' spettacolare. La stradina si svincolava curvosa attorno a tutta la costa dell isola. Le lagune si susseguivano una  dopo l'altra, le montagne alte e ricoperte di vegetazione foltissima si precipitavano ripide a invadere praticamente tutto lo spazio vivibile, lasciando solo una piccola fascia bordeggiante al mare.
Questa fascia e' l'unico spazio abitato. Casette modeste, fatte di compensato e l'amiera ondulata  annegate da giardini fioriti si susseguivano una vicina all'altra. Ero praticamente stregato da tutta qulla lussuria di colori. E scenari da film.
Mario' abitava a 48 km di distanza da Papete. La sua casa era modestissima e piacevolissima.
L'arredo era solo il minimo necessario, fatto di legno grezzo,  Un posto tranquillissimo
Mi trattava come un figlio.mi dava vitto e alloggio senza voler niente in cambio. Sono stato la per qualche settimana intanto che imparavo un po' di francese. Ere uno specalista del legno e in cambio di tutta quella generosa ospitalita' gli ho fatto dei mobili.
Mario' era scappato di casa all'eta' di 8 anni. Stufo dei maltrattamenti dei nonni. Voleva andare a trovare sua mamma a parigi senza sapere dove fosse . Appena scappato si ritrovo' tra le vie di perugia a correre seguendo il suo naso. Quando non ne poteva piu' di correre bussava a alla porta di una casa e diceva "ho fame". qualche volte veniva accolto da donne sconosciute che ghi davano un pasto un lettino organizato alla belle meglio in un angolo della casa, un bagno da lavarsi e un sacchetto di provviste quando se ne andava.
Lui raccontava dei maltrattamenti ricevuti e della voglia di incontrare sua mamma. Chiedeva "dov'e' parigi? E tutti sbalorditi gli risponsevano "di la figliolo, ma e' lontano non puoi andare a piedi"
si che posso rispondeva. Era diventato bravo a correre correva tutto il giorno scappando alla polizia che lo cercava. Non potevano prendermi, rimanevano senza fiato, io invece ero abituato a correre   tutto il giorno  senza mai fermarmi.
 Aveva imprato a chiedere lavoro nei ristoranti a lavare i piatti in cambio del vitto e alloggio e qualche moneta per comprarsi un gelato.
All'eta' di 12 anni era arivato a parigi. Tutto di corsa. Aveva impiegato 4 anni per raggiungerla aveva imparato a parlare in frncese. Era diventato esperto a lavorare nei ristoranti, era praticamente self sufficente.
Ma Mario, come hai fatto a passare la frontiera? Te l'ho detto , non potevano prendermi corevo veloce come il vento.
Non sapevo nemeno cos'ere la frontiera. Quando l'ho passata, sempre correndo, uno gendarme e' uscito dallo sgabiuzzino e mi ha gridato arret. Arret? Cosa vuol dire? Va fan culo, prendimi se ci riesci e ho continuato a correre. Ero in francia. Nessuno poteva correre come me.
Ma parigi e' una cita' grande, come potevi trovare tua mamma?. Lavoravo di ristorante in ristorante e chiedevo deve' mia mamma? Si chiama Gianna Denzi.(ho cambiato il nome per rispetto del mio amico Mario') e nessuno la conoscieva, fino a che un giorno uno dei clienti ha sentito il nome, mi ha chiamato e detto si la conosco. Abita in ru de le havre al numero 44.
ero cosi contento che saltavo di gioia ho piantato tutti in asso e sono andato all'indirizo indicatomi.
Abitava proprio la, per mia sfortuna. Cosa vuoi dire Mario? Perche' dici per mia sfortuna.
Perche' appena entrato sono stato preso a calci e sberle dal macro' il protettore di mia mamma e lei mi gridava scigurato, disgrazziato, 
sono corso di fuori dall'appartamento e ho corso senza fermarmi senza sapere dove stavo andando perche' le lacrime mi ofuscavano la vista. Ho corso fino a che sono crollato in spossatezza. Quella e' stata la prima e l'ultima volta che ho visto mia mamma.

Caro Mario' grazie per tutto l'aiuto che mi hai dato. Spero di riincontrarti ancora.
Ho voluto far conoscere la tua storia a tutti coloro che la vogiono sapere.
riposa in pace in paradiso.

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ciao a tutti.

 To Helena, la mia barca a vela, la mia isola.

da quello che ho potuto vedere leggendo varie posts,  penso che tutti siano afflitti da un male comune, lo stesso male che soffrivo io e che mi ha spinto a fare quello che ho fatto: fuggire. fuggire da una vita da pollo d'allevament. Chiuso in gabbia a produrre uova per il padrone. ridotto a schiavitu' da un mostro diabolico che ci sfrutta a proprio vantaggio.
il costo che ho dovuto pagare per liberarmi da questo sistema e' molto alto:. si chiama isolamento sociale. Vivo in modo diverso e diversamente sono visto dalla gente" normale". La gente normale mi vede come uno straccione un poco a niente un fannulone un peso per la soceta'.
Analizzate qugl'aggettivi derogrativi e vi rendeterete conto che sono equivalenti ai colpi di frusta dello scihavista per spronare gli schiavi (noi) a lavorare di piu' di qullo che serve.
- Uno straccione: nessuno e' desideroso di esserlo. Per non esserlo vuol dire spendere generose cifre per comprare vestiario in maggior quantita' di quello che serve. Incentivo consumistico vero. Non ci vule molto a rendersene conto. Guardatevi attorno, guardate la gente come si veste al di sopra del necessario. Notate come si preoccupa di una piccola macchiolina sulla camicia, o di un bottone che manca. Se non si puo' lavare via ogni traccia di quella macchiolina, bisogna buttarla via.qella camicia., o darla hai poveri.
- Un poco a niente, un fannullone un peso per la soceta'. Be non e' piacevole sentirselo dire. In piiu' la gente normale attorno a noi ci  eviterebbe. Allora cosa fare? Lavoriamo, lavoriamo di piu' di quel che serve. non importa che cosa fare. Produciamo anche roba inutile, inventiamo qualcosa da fare una pacca di soldi, la coca cola, il mc donald , la macchina ultimo stile.  Ascoltate le vostre intuizioni, a me sembra di vedere il ghigno maligno (fa  anche rima) dello schiavista che gia' conta il 70% di qugli sforzi se ne va dritto nelle sue tasche.  Non male come guadagno in ritorno di un estorsione verbale. Se i padroni del mondo si fermassero a cognare queste offese ipnotiche, lavoreremmo giusto il necessario e il mondo non soffrirebbe di distruzioni delle risorse naturali. Ma hai padroni non glie ne frega niente di quelle idiozie. I padroni del mondo, pur di far soldi, uccidono in massa
Allora sono diverso come ho detto, un hippy, un feral.
vivo praticamente da eremita.nella fascia tropicale del nord qeensland in australia. sono qui da 27 anni.
durante la stagione delle piogge, vivo nel mio bosco dove ho costruito un modestissimo igloo in ferro-cemento,  senza televisione radio musica.acqua corente e tutte le altre frivolezze. Non bevo caffe te e cioccolate. Non vado al bar. Ve l'ho detto che vivo una vita diversa no! La gioia arriva dal sentire i grilli. Gli uccelli che cambiano il canto con il cambiare delle ore, con il cambiare delle stagioni.
La gioia e' me la da la pace attorno a me.
durante la stagione asciutta vivo in barca.(helena) una vecchia barca a vella di quasi 13 metri,f atta di ferro-cemento, con l'interno spartano, che ho riparato e messa in grado di prendere il mare.
con helena ho navigato le isole del pacifico piu' remote e ho incontrato gente che non sa cosa vuol dire consumismo, o capitalismo, crisi o benessere economico.
gente serena che vive di poco e niente, le loro case sono cappannette di 3 metri x 3 costruite di rami e foglie. una vita senza assicurazioni , invesimenti bancari e pensioni.
senza eletricta', lavatrici., televisione e computer e anche e sopratutto senza debiti  mutui e tasse.
Vivono in piccole tribu' aiutandosi a vicenda. I vecchi stanno a casa seduti per terra a gambe incrociate a guardare il mare. I giovani vanno a pescare, le donne nei giardini che coltivano con orgoglio.
I loro vestiti in itaglia non sarebbero considerati nemmeno degni per la cuccia del cane, ma loro si rispettano lo stesso.
vi sembrera una vita ideale la loro vero, certo cosi' e' quello che pensavo anch'io.
o anche la mia vita vi potra' sembrare invidiabile vero ma aspettate, tra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare.
State molto attenti, voi tutti che sognate di  andar via, voi tutti che aspirate al diritto naturale di essere liberi, tagliare le barre della prigione che vi intappola e vivere di niente. State molto attenti perche' la gabbia nella quale siete dentro, disegnata dal sistema, e' molto spinosa. E potreste farvi molto male.
Non saltate nel vuoto senza prima aver indossato il paracadute.
Se la mia vita vi sembra un incanto. Leggete oltre.
ho versato abbastanza lacrime di dolore da riempire una vasca da bagno. la ragione delle mie lacrime sono sicuro non la invidierete di certo, ma "no pain no game"
all'eta' di 20 anni dopo l'obbligo del servizio militare stufo di essere obligato a fare quello che non volevo fare, ho abbandonato tuttto e tutti. con un piccolissimo vecchio zaino sulle spalle contenete meno del necessario, e solo 4 soldi, ho vagabondato per il mondo rer il lungo e per il largo. una vita da vero barbone. facendo l'autostop dormendo al fianco della strada sotto i ponti nei parchi.
alla ricerca di cualcosa che non sapevo focalizzare e dare un nome.
molto piu' tardi nella vita ho scoperto che cercavo me stesso, ma li per li, non vedevo la foresta perche' le piante la nascondevano. mi sono trovato in terre straniere dove non conoscevo la lingua, in totale isolamento, non sapendo dove andare, non sapendo cosa fare.
a tahiti ho pensato di aver trovato il paradiso, profumi tropocali colori sgargianti frutti esotici musica a forte volume, bellissime sorridenti ragazze polinesiane con firi rossi di ibiscus tra i capelli nero corvino, vestite con sexy pareo colorati che camminavano flessuose muovendo i fianchi al ritmo del tamure. spiagge da sogno, coralli e lagune blu.
non avevo dubbi era la che volevo vivere.
sono restato la per qualche tempo. a vivere in un isola non tanto lontano da bora bora.
ho anche provato a vivere come la gente locale pescando e coltivando taro e casava.  ma non ci sono riuscito.
le zanzare mi torturavano in continuazione, le infezzioni tropicali mi facevano ammalare fino al punto del delirio,
la gamba e il braccio destro si erano gonfiati gossi come le zampe di un elefante.
ero terrorizzato dall'idea di essere afflitto da elefantiasi, una malattia tropicale dalla quale non si puo' guarire e il gonfiore rimane per tutta la vita. Molte erano le persone che ce l'avevano ed erano per me, la crudele testimonianza di un futuro orribile che mi aspettava.
ero solo in mezzo a gente con la quale non potevo comunicare.
solo giorno dopo giorno mese dopo mese. anno dopo anno. solo in mezzo a gente diversa che non mi faceva partecipe delle loro attivita'. solo in mezzo a gente che non mi poteva piu' sopportare. e alla fine ho dovuto andarmene.
sono ritornato in italia con la coda tra le gambe, e ho ricominciato una vita "normale": lavoro affito tasse bollette inflazione   mi sono anche sposato. un selvatico come me!
a mia moglie avevo detto che sentivo, o meglio intuivo, un po' come fanno i chiarovegenti, che in anni a venire ci sarebbe stata una grossa crisi. condividevo con lei il tinore che questa crisi sarebbe stata l'inizio di terribili eventi quali la terza gurra mondiale. La mia predizione, addizionata allo spettro delle conseguenze dell'energia atomica e alla devastazione delle risorse naturali, per soddisfare un mondo sempre piu' sovrappopolato e affamato di cose futili e ancora, la sfida dei popoli per accaparrarsi l'ultima goccia di petrolio,  portava  con certezza matematica al risultato di una catastrofe per il genere umano. tale ctastrofe era la ragione per qui avevamo deciso di non avere figli.
Simo poi emigrati in australia, a sydney. Abbiamo aperto un businnes, e guadagnato benino, assieme abiamo  ragginto la felicita' tanto ambita da tutti. Eravamo innamorati e le giornate, i mesi, gli anni, passavono gioiosi.  lei pero',non riusciva ad adattarsi alla distanza della famiglia e gli amici, della sua amata lingua italiana e il suo paese. Spesso piangeva di nostalgia.
Un giorno mi ha detto che aveva cambiato idea e non riusciva a resistere alla vogia di avere figli.
Allo stesso tempo come un fatale destino, tutte le attrezzature del mio laboratorio sono state rubate. Circa $30000 di valore.
mi sono trovato in rovina dal oggi al domani. Lei diventava sempre piu' insistente, voleva tornare in dietro in italia. io no. dopo qualche tempo le nostre srade sono arrivate ad un bivio.  mi ha lasciato con il viso bagato da lacrime d'amore.
Sono sprofondato in una tristezza incontrollabile. Volevo morire.
Per mesi, per anni, mi consumavo di dolore  non riuscivo a trovare l'entusiasmo di vivere. Ero solo ancora.
Dopo aver venduto la nostra bella e amata casetta in riva al mare e datole la sua meta', ho comprato helena, una relito di barca, vecchia di 50 anni. tutte le parti di legno marcite, il timone bloccato, il motore rotto e la vernice sgretolata. L'interno puzzava di pesce marcio. Quella era la mia nuova casa.
ho lavorato 5 anni per rimetterla in sesto e poi sono partito alla ricerca delle isole felici.
Alla ricerca di quel'qualcosa che sicuramente doveva esere lontano.
Alla ricerca di qullo che tutti voi state desiderando: la liberta'.
Mi sono trovato in mezzo al mare, da solo, stanco morto dopo settimane di navigazione. settimane senza dormire bene senza mangiare bene senza lavarmi perche' l'aqqua dolce, in casi come quelli, e' preziosissima. L'acqua di mare non la potevo uslare perche' aveve grosse ulcere causate dal sale degli spruzzi e i graffi causati dallo sballottamento delle onde e dal continuo rollio. Lo stress mi dava allucinazini. I colori cambiavano veloci passando da tutte le tonalita' dell'arcobaleno. il celo e il mare da blu diventavano viola, poi rosso, poi arancio, poi giallo, poi verde, e poi ancora blu. sentivo i profumi della foresta, come poteva essere possibile? Ero ancora a piu di 500 miglia marine dalla costa! sentivo voci chiare sotto coperta, voci di fantasmi che dicevano: he "knows what is doing, don't worry". "ya you'r right' Ho sentito la voce dell mia amata ex moghie dire "quando arrivi?"
e poi ho provato una senzazione di estrema dolcezza. il tormento del veno non le sontivo piu' Ho sentito l'ultimo colpo del cuore assieme ad una maggiore gioia.
Ho sentito il rantolo dell'ultimo respiro assime all'accrescimento di quella dolcezza paradisiaca. Mi sono ritovato a scivolare in un tunnel nero, al la del quale c'era una luce bianco argento. con estremo piacere sono sbucato in essa. mi sono ritrovato a gallegiare in aria, pervaso da un amore incondizzionato.
Ero nel mondo degli spiriti.
Potevo comunicare telepaticamente.  i mie genitori mi dicevano "si pui restare" quella risposta accresceva la mia gioia come qella di un bambino che passa un essame di scuola, le mie sorelle dicevano "si puoi restare" e ancora una volta la gioia aumentava. Poi una voce dietro di me mi diceva ....(perdonatemi ma questo e' solo per me.) mi sono sentito spingere in dietro, nel corpo fredo e intorpidito, un corpo imbevuto di una tristezza che non ero ancora riuscito a lavar via.
Qualche anno dopo scoprii che avevo avuto un'esperienza come quella che si prova quando si mure. NDE, Near Death Experience

Vi posso garantire che la parte piu' brutta di tutta quell'esperianza e' qulla di essere ritornato a vivere nella prigione di questo corpo. Avrei davvaro preferito fermarmi la. Ma qualcosa era cambiato in me. No. non sono diventato un religioso come altri che ho incontrato e che hanno avuto la stessa esprienza. Ho cominciato a credere nel destino. Ho cominciato a credere che siamo qui a vivere su questa terra per un motivo ben preciso. Simo qui per essere martellati come ferro nella forgia.
E si, essere martellati non fa piacere, ma ci forma. ci fa diventare qullo che dobbiamo diventare. il segreto e' essere contenti delle prove che ci vengono date. Sorridi al tuo destino e non dovrai andare lontano a trovare la tua felicita'.
Ricordati, la felicita' vive sempre dentro di te. E se non la senti e' solo perche' l'hai oppressa da un mucchio di condizioni. "Vogio questo, vogli quello, come posso essere felice senza. Guarda i miei vicini anno l'erba sempre piu' verde della mia. Che schifo la mia vita".
Butta via tutte le pretese e fai riaffiorare la tua felicita'.
Si vivo in un modo diverso. Sono uno strambo. non ho niente, nemmeno mutui.
Vado in barca a vela a trovare i miei amici selvaggi nelle isole remote. Vado  in compagnia del migliore dei miei compagni: me stesso non sono piu' solo.
Ciao.

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