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Post - Alice in Brandland

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Voglio... ma non posso! / Al di là del muro, cosa c'è?
« il: 28 Maggio 2009, 11:56:11 »
Buongiorno a tutti.
E' bello sentire così tante persone motivate, piene di vita come quelle che scrivono in questo forum. E' bello vedere che quasi tutti sono consapevoli e contenti delle proprie scelte, nutriti dal proprio coraggio.
La paura è sicuramente l'ostacolo principale. E la pigrizia che ti assale facendoti pensare che, infondo, potresti anche rinunciare ai tuoi sogni per una vita già comoda, stabile, costruita. Lo sconforto, spesso, ti coglie improvviso a ogni ostacolo che ti si mette di fronte, ad ogni insuccesso, anche piccolo che ti sembra gigantesco. Avventurarti in acque sconosciute, metterti alla prova in ogni parte di te, è una prova continua, che comincia, magari dopo anni che le tue prove le avevi già passate. Anche per me è giunto il momento di dare un taglio a una carriera non adatta a me, economicamente ottima, ma non stimolante. Anche io ho 26 anni e mezzo e per fortuna me ne sono accorta ora. Ma di fronte, per ora, ho solo la mia voglia di scrivere e di fare diventare questo il mio mestiere, di ingegnarmi per trovarmi un mantenimento mentre cerco di impostare questa nuova professione. Ma c'è la crisi del giornalismo, del mondo e di tutto. Come essere dietro ad un muro. Oemai so che è dall'altra parte che dovrò costruire la mia avventura, ma devo trovare il coraggio di saltarlo.
Devo pur mantenermi in qualche modo e prima di lasciare questo lavoro - che ormai non sopporto più - sto cercando fortemente un altro lavoro meno impegnativo o in una redazione (sarebbe il meglio!) per non trovarmi improvvisamente seduta a terra - ma finché sono qui non ho il tempo materiale e gli stimoli per dedicarmi alla creazione di una rete di contatti per scrivere....Insomma, è un controsenso ma è davvero difficile navigarci. Ho ripreso il mio blog, www.aliceinbrandland.wordpress.com - ma sono così timida e inesperta ora che non so mai se quello che scrivo è giusto e dedicato a un pubblico che può leggerlo, inoltre non ho sempre gli argomenti, ho l'ansia da pagina bianca!!! Comunque il blog è già una bella palestra per iniziare a confrontarmi con le mie paure di non essere capace o che i miei sogni siano irrealizzabili.
Che dire? Vorrei buttarmi, so che è la cosa giusta e che è la mia strada, e devo tenere duro mentre cerco il ponte di sostentamento che mi permetterà di mollare questo lavoro e trovare finalmente il mio tempo per scrivere. Grazie a tutti per avermi letta.

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Perché ce ne vogliamo andare? / Re: very important day....
« il: 25 Maggio 2009, 17:47:00 »
Sono entusiasmata da questo sito. Forse le persone ci passano una volta, lasciano un po' della loro polvere vitale e poi se ne vanno, via verso la loro strada. Però mi colpisce questo magma di energie che circola. Sono colpita dal messaggio di Sammy, che ci saluta con il suo "ultimo giorno" prima della nuova vita. E credo che sia  un passo importante, molto diverso da quello di essere licenziati. Se si decide personalmente e consapevolemente che la vita che si sta facendo non è giusta e si stanno sprecando magari le proprie energie per qualcosa che non ci fa esprimere, beh, è molto diverso da essere licenziati per cause esterne. Si tratta di "autoimprenditorialità" che alcune persone sono destinate a portare avanti, come un piacevole fardello, a differenza di altre, che hanno altri modi di esprimere la propria persona e magari considerano la professione solo come un semplice modo per guadagnarsi da vivere. Ci sono tante sfumature in una scelta del genere ma quando ci sono progetti, entusiasmo e certezza in quello che si sta facendo penso che ci siano gli ingredienti giusti per realizzare qualcosa. Sarei curiosa di sapere come va il periodo di Sammy, sicuramente la prima fase è la più dura da sopportare e costruire...?

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Voglio... ma non posso! / Re: E' arrivato il momento?
« il: 25 Maggio 2009, 11:48:45 »
Ciao Gianluca, ci sono dei sintomi che ci fanno rendere conto che le cose non sono proprio come ce le avevano o ce le eravamo raccontate. Quando ci si costringe ad entrare in uno schema sociale assodato, come quello di fare carriera nel marketing, e poi si sente dentro di noi qualcosa che scalpita per liberarsi, beh, la sensazione è quella di non volere più andare né avanti né indietro. La mia, almeno. Davanti hai una serie di vaghe possibilità avventurose, spaventevoli sempre se pensi alla paventata crisi economica che impedirebbe a qualsiasi persona a meno che non sia completamente "folle" e giudicata tale dalla società, di lasciare la propria sicura situazione per una meno sicura. La difficoltà è solo apparente, però. Se sei arrivato fino lì e fai il marketer, ma hai mantenuto vive dentro di te delle passioni e le hai anche coltivate e sai di poter avere dei progetti beh, forse vuol dire che da qualche parte potrei cominciare a usare quella creatività per trovare soluzioni alternative, non battute dalla maggior parte delle persone che vogliono vivere al sicuro senza uscire dalle proprie pareti. Io, per inciso, come avrei capito, sto passando una cosa simile, faccio la pubblicitaria (account) e so di avere dentro di me tutto un altro destino, che mi chiama ad essere costriuto, e proprio per questo mi devo impegnare a farlo. Lasciando la sicurezza, la facciata di brava ragazza in carriera etc etc. Ma so che devo farlo. e a volte mi fa male, ho paura una paura nera. Però stringo i denti e quando leggo di storie come la tua beh, in qualche modo mi rincuoro. PS. sono anche io a Milano, vieni a visitarmi sul mio blog su cui ho appena scritto una storiella proprio su questo tema, se ti va! Ciao, ciao.
indirizzo:
www.aliceinbrandland.wordpress.com

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