Autore Topic: something different...  (Letto 4233 volte)

barracuda

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something different...
« il: 08 Aprile 2014, 19:35:52 »
Ho una vecchia ( ma non remota ) idea che nel tempo è divenuta sogno forse realizzabile.

Sull'onda increspata della globalizzazione montante,ho raccolto informazioni sui gusti che cambiano
in Paesi emergenti ( ma anche non,perchè sono maturi economicamente,come il Giappone) dell'Asia
orientale,l'Estremo Oriente per intenderci. E ho scoperto che il vino e l'olio sono prodotti sempre più
ambiti sulle tavole dei vari Mister Chang,in Cina/Taiwan/Singapore o dei Takahashi-San a Tokyo.
Anche i signori Kim,a Seul,stanno cominciando a condire i loro cibi sofisticati con il miglior olio
extravergine ma nessuno lo fa con l'intensità dei veri conneisseurs della nostra tradizione gastrono-
mica come i giapponesi,quando versano quelle poche gocce di prezioso olio verde sul loro sushi o
sulle infinite opzioni di gustare un tonno rosso (ahilui!)...
Insomma,in Cina,Giappone,Corea del sud e via discorrendo,vuoi per una questione di "moda",vuoi
per l'insuperabilità dell'essenza del nostro made in Italy,io mi sto lentamente incaponendo a ritenere
che sua giunto il momento di organizzare un export di vino rosso e/o di olio extravergine in questi
Paesi. Sarei molto interessato ad un'area specifica: Giappone e Corea,riservandomi di considerare
l'opzione Taiwan/Hong Kong e Singapore. Le mie riserve sulla Cina sono alimentate dalle troppe
indiscrezioni che legano il commercio in quel Paese a potentati incontrollabili che gestiscono gli affa-
ri in modo arbitrario e furfantesco,spesso non onorando le partite che arrivano nel Paese,facendo
così emergere quei ben noti dubbi sulla trasparenza e l'onestà di partners di cui fidarsi sarà bene
solo dopo il ventisettesimo riscontro...
Il mio sogno prosegue ritenendo che per tuffarmi in questa estatica avventura che richiede coraggio,
determinazione,conoscenza del mondo che cambia e un pizzico di sfacciata disinvoltura che la fortu-
na avrà modo di premiare,sia necessario abbandonare la grande città in cui annaspo senza vedere
delle reali prospettive di crescita interiore della mia persona intesa come uomo sensibile al richiamo
della Natura. Laddove si respirano solo mefitici miasmi di ossidi vari sganciati nell'aria delle metro-
poli senza via di uscita,ci si sente progionieri di logiche che non mi/ci appartengono. Perché morire
di qualche brutto male,perchè continuare a farci male così? Attenzione,io sto proponendo una solu-
zione che esclude,per il momento e fino a prova contraria,di fuggire dal Paese più bello del mondo.
Io ritengo invece che si,siamo alla frutta,ma dobbiamo resistere nel territorio che conosciamo bene,
come le talpe le loro gallerie sotterranee e sviluppare un business che si rivolge all'estero,perchè è
solo altrove che riusciremo a vendere il migliore dei nostri prodotti alimentari,quello che sappiamo
già è stato fatto da mani che si richiamano ad una tradizione plurisecolare che va difesa e fatta
conoscere con tenacia e convinzione!
Sogno di trasferirmi in una regione che non sembra essere stata TROPPO intossicata dalle brune
efumiganti periferie nostrane,dall'infiltrazione mafiosa,dalla amarissima scoperta che c'è in giro una
mediocrità talmente allarmante che spiega perché c'è tanta malasanità...
Magari,i lettori toscani più critici mi risponderanno in modo severo anche se confido in un malcelato
orgoglio di molti di essi quando statistiche alla mano vantano primati che solo un vero ed appassio-
nato culto della preservazione del proprio territorio dai veleni dei giorni nostri,di ogni tipologia di
tossicità,a favore di un ecosistema che ancora incanta le gentildonne inglesi che si comprano i casali
e li rielaborano come fondazioni culturali o agriturismi dell'anima...

Ecco,tanto per cominciare,questo è il "sogno" risciacquato nell'iperbole visionaria di chi ama scrivere
e frapporre l'immaginazione con una possibile realizzazione a breve.
Essendo questo un raro luogo del sogno dell'evasione,io ritengo che anche la mia teoria,decisa a
non tralasciare l'Italia,in cui si vive sempre meglio che altrove ma ove tutt'attorno si sente un
disagio montante che potrebbe ispirare se non la fuga almeno l'ideazione di nuove forme e proposte
di azione. L'azione è tutto,diceva Derrida...il sogno però è il suo naturale corollario!

Mi pregerei di leggere le vostre considerazioni,cari Readers e forumisti... :D

vitus

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something VERY different...
« Risposta #1 il: 15 Aprile 2014, 14:36:28 »
Salve,

non mi sorprende che l'eloquio e la proprietà di linguaggio dispiegate nel Suo post non abbiano destato molto interesse (mala tempora currunt)- personalmente, mi hanno invece incuriosito.

Gradirei conoscere maggiori dettagli sul Suo "sogno" progettuale, stabilendo un contatto "privato" a mezzo posta elettronica - se riterrà opportuno notificarla.

In attesa di leggerla, cordialmente

V.B.

barracuda

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Re:something different...
« Risposta #2 il: 10 Maggio 2014, 15:34:35 »


Gentile inserzionista...
sono finalmente riuscito a risolvere alcuni contrattempi che mi impedivano di dedicare molta
più attenzione al risultato,francamente deludente,del post aperto su questo forum...pertanto,
potremmo,se ancora lo vorrà,dedicarci a trattare l'argomento che ho posto all'attenzione generale
e che stranamente cosi poco entusiasmo ha suscitato. Sarà forse perché non ho cavalcato l'onda
del momento,cioè non ho caldeggiato una possibilità di intraprendere qualcosa all'estero?
Ma vi fa cosi tanto senso riequilibrare le vostre scelte dopo averle attentamente ponderate,col
risultato evidente che è ancora conveniente restare in Patria a far fruttare qualche nuova e buona
idea?

Attendo sempre fiducioso eventuali spunti argomentativi su quanto da me proposto sopra... :laugh:

vitus

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something different...
« Risposta #3 il: 15 Maggio 2014, 08:50:45 »
Salve,

le ho risposto in privato - attendo un suo cenno.

Cordialmente,

V.B.

isopaz

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Re:something different...
« Risposta #4 il: 15 Maggio 2014, 23:14:42 »
Ho una vecchia ( ma non remota ) idea che nel tempo è divenuta sogno forse realizzabile.

Sull'onda increspata della globalizzazione montante,ho raccolto informazioni sui gusti che cambiano
in Paesi emergenti ( ma anche non,perchè sono maturi economicamente,come il Giappone) dell'Asia
orientale,l'Estremo Oriente per intenderci. E ho scoperto che il vino e l'olio sono prodotti sempre più
ambiti sulle tavole dei vari Mister Chang,in Cina/Taiwan/Singapore o dei Takahashi-San a Tokyo.
Anche i signori Kim,a Seul,stanno cominciando a condire i loro cibi sofisticati con il miglior olio
extravergine ma nessuno lo fa con l'intensità dei veri conneisseurs della nostra tradizione gastrono-
mica come i giapponesi,quando versano quelle poche gocce di prezioso olio verde sul loro sushi o
sulle infinite opzioni di gustare un tonno rosso (ahilui!)...
Insomma,in Cina,Giappone,Corea del sud e via discorrendo,vuoi per una questione di "moda",vuoi
per l'insuperabilità dell'essenza del nostro made in Italy,io mi sto lentamente incaponendo a ritenere
che sua giunto il momento di organizzare un export di vino rosso e/o di olio extravergine in questi
Paesi. Sarei molto interessato ad un'area specifica: Giappone e Corea,riservandomi di considerare
l'opzione Taiwan/Hong Kong e Singapore. Le mie riserve sulla Cina sono alimentate dalle troppe
indiscrezioni che legano il commercio in quel Paese a potentati incontrollabili che gestiscono gli affa-
ri in modo arbitrario e furfantesco,spesso non onorando le partite che arrivano nel Paese,facendo
così emergere quei ben noti dubbi sulla trasparenza e l'onestà di partners di cui fidarsi sarà bene
solo dopo il ventisettesimo riscontro...
Il mio sogno prosegue ritenendo che per tuffarmi in questa estatica avventura che richiede coraggio,
determinazione,conoscenza del mondo che cambia e un pizzico di sfacciata disinvoltura che la fortu-
na avrà modo di premiare,sia necessario abbandonare la grande città in cui annaspo senza vedere
delle reali prospettive di crescita interiore della mia persona intesa come uomo sensibile al richiamo
della Natura. Laddove si respirano solo mefitici miasmi di ossidi vari sganciati nell'aria delle metro-
poli senza via di uscita,ci si sente progionieri di logiche che non mi/ci appartengono. Perché morire
di qualche brutto male,perchè continuare a farci male così? Attenzione,io sto proponendo una solu-
zione che esclude,per il momento e fino a prova contraria,di fuggire dal Paese più bello del mondo.
Io ritengo invece che si,siamo alla frutta,ma dobbiamo resistere nel territorio che conosciamo bene,
come le talpe le loro gallerie sotterranee e sviluppare un business che si rivolge all'estero,perchè è
solo altrove che riusciremo a vendere il migliore dei nostri prodotti alimentari,quello che sappiamo
già è stato fatto da mani che si richiamano ad una tradizione plurisecolare che va difesa e fatta
conoscere con tenacia e convinzione!
Sogno di trasferirmi in una regione che non sembra essere stata TROPPO intossicata dalle brune
efumiganti periferie nostrane,dall'infiltrazione mafiosa,dalla amarissima scoperta che c'è in giro una
mediocrità talmente allarmante che spiega perché c'è tanta malasanità...
Magari,i lettori toscani più critici mi risponderanno in modo severo anche se confido in un malcelato
orgoglio di molti di essi quando statistiche alla mano vantano primati che solo un vero ed appassio-
nato culto della preservazione del proprio territorio dai veleni dei giorni nostri,di ogni tipologia di
tossicità,a favore di un ecosistema che ancora incanta le gentildonne inglesi che si comprano i casali
e li rielaborano come fondazioni culturali o agriturismi dell'anima...

Ecco,tanto per cominciare,questo è il "sogno" risciacquato nell'iperbole visionaria di chi ama scrivere
e frapporre l'immaginazione con una possibile realizzazione a breve.
Essendo questo un raro luogo del sogno dell'evasione,io ritengo che anche la mia teoria,decisa a
non tralasciare l'Italia,in cui si vive sempre meglio che altrove ma ove tutt'attorno si sente un
disagio montante che potrebbe ispirare se non la fuga almeno l'ideazione di nuove forme e proposte
di azione. L'azione è tutto,diceva Derrida...il sogno però è il suo naturale corollario!

Mi pregerei di leggere le vostre considerazioni,cari Readers e forumisti... :D

 :'(

 :-[

 :o

ma che te sei bevuto?



vitus

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Re:something different...
« Risposta #5 il: 16 Maggio 2014, 11:08:30 »
non si è bevuto niente, isopaz, semplicemente scrive un italiano differente dal tuo. Forse avrà affinato il suo italiano perdendo meno tempo a fare commenti sui blog e leggendo qualche libro in più, chissà...

isopaz

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Re:something different...
« Risposta #6 il: 16 Maggio 2014, 11:21:49 »
non si è bevuto niente, isopaz, semplicemente scrive un italiano differente dal tuo. Forse avrà affinato il suo italiano perdendo meno tempo a fare commenti sui blog e leggendo qualche libro in più, chissà...

RIDICOLI  studiare...... e ritrovarsi qua disperati non sembra sia servito a molto   ;D

IMPARARE A MEMORIA al max è utile x la paghetta dalla mamma..........e visti PSEUDO IMPRENDITORI VARI.........

eviosc

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Re:something different...
« Risposta #7 il: 25 Maggio 2014, 14:50:12 »
Buongiorno,

In questa domenica soleggiata ho avuto il piacere di leggere con interesse il suo post che trovo molto interessante.

Mi è piaciuto molto leggere la sua storia ed il suo sogno. Ogni tanto fa piacere vedere qualcuno che si informa su quello che vuole e ed ha un progetto reale ed interessante. Condivido a pieno la voglia di fare qualcosa qui, nel nostro paese, perché non dobbiamo abbandonare ciò che i nostri avi hanno costruito per colpa di poche persone.

Mi piacerebbe approfondire il discorso privatamente mezzo e-mail. Le lascio il mio indirizzo e-mail eviosc@libero.it

A presto

isopaz

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Re:something different...
« Risposta #8 il: 25 Maggio 2014, 17:00:28 »
Buongiorno,

In questa domenica soleggiata ho avuto il piacere di leggere con interesse il suo post che trovo molto interessante.

Mi è piaciuto molto leggere la sua storia ed il suo sogno. Ogni tanto fa piacere vedere qualcuno che si informa su quello che vuole e ed ha un progetto reale ed interessante. Condivido a pieno la voglia di fare qualcosa qui, nel nostro paese, perché non dobbiamo abbandonare ciò che i nostri avi hanno costruito per colpa di poche persone.

Mi piacerebbe approfondire il discorso privatamente mezzo e-mail. Le lascio il mio indirizzo e-mail eviosc@libero.it

A presto

 ;D ;D ;D ;D specchio SPECCHIO delle mie brame chi è il più bello del reame