L’uomo non deve essere considerato come un individuo, ma invece come un componente di una societa'; e' un punto di connessione di una grande ragnatela che avvolge tutto il mondo.
Mi autoquoto con un po' di ironia!
Il cane, tutti conosciamo il cane. Grande amico dell'omo. L'uomo assomiglia al cane e viceversa.
Il cane dicevo vive per l'uomo solo se con lui divide tutti i momenti della sua vita.
Quando e' un singolo.
Quando il cane forma un branco allora cambia tutto e, seppur un branco non puo' essere paragonato all'umanita', tutto fa pensare che non sia altro che una forma di vita come se ogni membro sia parte di ua grande ragnatela che avvolge il mondo costituito dal branco.
Il nostro mite cane quando entra nel branco si trasforma, ogni sua azione e' a favore del branco e non dell'individuo, se prima a casa vostra era capace di rubare il cibo e mangiarselo di nascosto nella cuccia lontano dagli sguardi, ecco che nel branco divide il cibo con gli altri, assiste i piu' vecchi, accudisce i piu' giovani, rispetta le femmine e se puo' combatte per difenderle. Esattamente come dovrebbe comportarsi l'uomo che ha, dalla sua, la capacita' di comunicare non solo nell'ambito del proprio branco ma anche con quelli vicini e lontani grazie alle proprie innate capacita' intellettive e manuali.
Se mi seguite siamo gia' alla fine della storia.
Se l'uomo non e' piu' percepito come un membro di una grande rete e' perche' c'e' troppo individualismo, perche' tutti vogliono primeggiare o autoisolarsi e diventare dei singoli individui non protetti uno con l'altro, significa esporsi alle difficolta' e forse soccombere quando sulla propria strada entra un'entita' piu' forte.
Uniti e' meglio, uniti si va lontano.