Dopo una vita di studi dedicati all'argomento, il Principe Goffredo De Bernardis, il piu' grande esploratore artico italiano, ha raccolto indizi sicuri sull'esistenza dello Yeti sulla cima dell' Everest.
Pertanto decide di organizzare con altri scienziati, provenienti da tutta Italia, una spedizione per raccogliere prove inequivocabili.
E' pieno inverno e durante la scalata le condizioni si fanno estreme. A metà strada alcuni risultano dispersi e gli altri decidono di tornare a valle, ma il Principe Goffredo De Bernardis preso da un fanatico furore, comincia a proseguire da solo.
La tormenta infuria e le condizioni non permettono più di proseguire.
Ad un certo punto gli sembra di scorgere un'ombra gigantesca infilarsi in una grotta. Raccoglie le forze e decide di seguire l'ombra.
Finalmente giunge anche lui nella grotta. E' buio pesto, ma almeno è al riparo.
Ad un certo punto scorge due occhi luminosi che lo fissano.
Spossato e semiassiderato, riesce solo a biascicare: "G-Goffredo... Goffredo...".
E lo Yeti: "G'o fredo anca mi, fiol, ma resisto".