Salve,
sono nuovo del forum, anche se lo leggo e visito il sito da diverso tempo da "esterno". Sono anche io uno di quelli con lavoro sicuro e stipendio fisso che potrebbe ritenersi, coi tempi che corrono in Italia, discretamente retribuito.
Tendenzialmente sono scettico verso chi invita a "prendere e partire, poi ci si penserà", e proprio in quest'ottica ho letto la frase di elisewin che mi ha colpito in quanto racchiude tutti i miei dubbi.
cmq se tornassi indietro durante i miei viaggi, penserei solo a viaggiare, insomma non lavorerei più...alla fine in questi posti non guadagni mai molto, meglio lavorare qualche altro mese in italia e farti un anno senza pensieri!
A chiunque piace viaggiare e tutti vorrebbero non lavorare. Ma questo è permesso solo a chi ha già disponibilità finanziarie tali da non doversene preoccupare. Viaggiare costa. Mantenersi pure.
Chi di voi ha la possibilità di viaggiare senza lavorare più, credo non abbia necessità di questo sito ma di un buon brocker finanziario.
Anche l'idea di "lavorare qualche altro mese in Italia e farsi un anno senza pensieri" non la capisco. I lavori saltuari sono quelli che di solito hanno uno stipendio massimo di 900 euro al mese (pulizie, call center, ecc.). Ma da quello stipendio non dovete detrarre le spese per vivere ogni giorno in Italia mentre lavorate?
O avete chi vi mantiene in tutto e per tutto? In questa ultima ipotesi rientrate nei fortunati/benestanti di famiglia ai quali il coraggio serve relativamente in quanto l'unica vera necessità è una buona carta di credito in tasca per vivere un anno viaggiando senza lavorare (spostarsi costa, mangiare costa, dormire costa, qualsiasi cosa che non sia il vagare senza senso, costa. E costa anche il vagare senza senso!).
Inoltre dopo l'anno di avventura, tornando in Italia, si ha di nuovo la necessità di trovare un lavoro anche saltuario per ricominciare da capo. Quindi rimettere via del denaro per poter ripartire un altro anno. Andare e tornare, poi, rientra nel viaggiare, non nel cambiare vita definitivamente, anima di questo sito.
Forse se lo può permettere chi ha il papà con la fabbrichetta che accoglie il figliol prodigo a braccia aperte, dandogli la mansione di leccatore di francobolli, ma ben retribuita.
Io sono solo 6 mesi che penso a mollare tutto e ogni giorno mi vengono in mente i dubbi sopra riportati.
Col mio stipendio in messico vivrei bene, ma per prenderlo devo lavorare in Italia. Se vado in Messico devo rinunciare allo stipendio e non potrei vivere agiatamente. E' il cane che si morde la coda.
Vorrei essere o diventare spensierato come tante persone che leggo qui sopra.... ma un detto dice "O HAI UN GRANDE CORAGGIO.. OPPURE SEI UN GRANDE INCOSCIENTE!". Secondo me bisogna unire una buona dose di coraggio ad una pianificazione preventiva che valuti pro e contro. Tale non è il "chiudi gli occhi e buttati".
Gli unici che si "buttano" sono quelli che hanno già toccato il fondo e possono solo risalire, non avendo ormai più nulla da perdere. Alcuni li chiamano anche "i disperati" (o i ricercati!).
Se riuscite a chiarire tutti questi miei dubbi, avrò fatto, grazie a voi,un passo in più verso la mia libertà che chiama a gran voce...
Un abbraccio a tutti.