Quando leggo questi messaggi di giovani onesti, volenterosi, con la voglia di lavorare e di produrre, con il desiderio di migliorare sé stessi e di rendersi utili per la nazione, ma che incontrano mille difficoltá per realizzare tutto ció, mi viene quasi da piangere. Spesso mi chiedo: ma che razza di gioventú vivono questi ragazzi?
Oltretutto, in questo topic si sfiora un triste assurdo: giovani italiani che chiedono informazioni per "emigrare" in Italia. Che tristezza!!
Dagli anni '50-60 ad oggi, non é cambiato niete. Anzi, qualcosa é cambiato. Adesso c'é internet.
Cari amici e coraggiosi ragazzi. l'Italia é tutta uguale. É tutta da cambiare, dal nord al sud. Se veramente vi sentite coraggiosi, se siete animati da spirito di avventura e se non vi fa paura sudare mentre lavorate e se siete molto versatili, io credo che il vostro habitat naturale non sia piú l'Italia, ma qualche altra nazione.
Dovete andare all'estero. Dovete andare NON nei paesi giá ricchi e giá ampiamente sviluppati, ma dovete andare dove ancora c'é la miseria e la povertá.
La vostra cultura, le vostre conoscenze di vita acquisite in Italia, le vostre nozioni scolastiche, la vostra educazione italiana ricevuta dalle vostre famiglie e dai vostri maestri, tutte queste "qualitá", in un paese povero o in via di sviluppo, vi saranno mooooooolto utili. Sarete molto apprezzati e ricercati.
L'unica cosa che dovrete superare, é la burocrazia locale, ossia ottenere il VISTO di permanenza. Scegliete un paese povero e che vi dia il VISTO di permanenza. Non fossilizzatevi sul tipo di strade che troverete o sulla sanitá pubblica che c'é. Non scoraggiatevi nemmeno se non troverete la pasta Barilla o la Nutella o la discoteca da sballo. Ogni nazione ha le sue tradizioni, i suoi alimenti caratteristici, i suoi modi di divertirsi, i suoi modi di curare le malattie, ecc...ecc... Alla fine, dopo qualche anno che sarete arrivati ed avrete conosciuto la nuova realtá, scoprirete che in fondo i fondo é molto meglio la nuova Terra in cui vivete anziché la "ricca e lussuosa" Italia che avete lasciato.
Nella mia ormai lunga vita, ho visto rarissimi emigranti italiani ritornare definitivamente in Italia. Dopo anni, tutti tornavano per 15-30 giorni, ma poi tutti riscappavno letteralmente dall'Italia. Quando sono emigrato anch'io, mi sono reso conto del perché.
Carissimi ragazzi. Vorrei sottoporvi una riflessione, che spesso faccio anch'io, ma da solo.
Oggigiorno, da SOLI é difficilissimo realizzarsi. Il mondo é cambiato.
Un carabiniere da solo, non puó fare nulla, ma insieme agli altri carabinieri diventa una FORZA pubblica.
Un metalmeccanmico da solo non é nulla, ma insieme a tutti i suoi colleghi diventa una FORZA lavoro e puó ottenere molti diritti ed anche privilegi.
Un politico da solo vale nulla, ma insieme agli altri del suo partito diventa una FORZA politica.
Il messaggio che voglio trasmettervi é quello di AGGREGARVI. Create progetti e cercate soci o cooperanti con cui iniziare.
Ci sono ancora nazioni che hanno disperato bisogno di onesti lavoratori italiani. Penso alla Cambogia, al Brasile, al Vietnam, alla Repubblica Dominicana, al Madacascar, al Sud Africa, all'India, alle Filippine, ecc...ecc...
Penso per esempio alle ottime opportunitá che potrebbero nascere da creazioni di aziende agricole in Brasile (in cui c'é ancora molto ma molto da fare) o in Thailandia o in Cambogia.
Io personalmente ho un debole per le aziende agricole nei paesi tropicali. La produzione degli alimenti, se fatta nelle nazioni giuste, non dará mai delusioni; ma proprio mai.
Insomma, cari ragazzi, allargate le vostre visioni e siate pionieri di qualcosa. Non rincorrete sempre e soltanto il posto in fabbrica o in ufficio.
In definitiva, andate dove vi porta il cuore, che spesso ci vede molto meglio di voi.
Cordialmente.