Lasciare Tutto per andare a vivere alle Isole Svalbard al Polo Nord
Di Nicole Cascione
Giulia, ventisettenne triestina, fin da adolescente ha nutrito una grande passione per i viaggi e le avventure, un interesse che l’ha portata a trasferirsi per la prima volta all’estero a soli 16 anni. Da allora, non ha mai smesso di esplorare nuovi luoghi e culture, vivendo in diversi Paesi e adattandosi a contesti sempre diversi. Ogni esperienza le ha lasciato qualcosa di prezioso, sia dal punto di vista personale che culturale, arricchendola con nuove prospettive e una maggiore consapevolezza di se stessa e del mondo. Una passione, quella di Giulia, che due anni fa l’ha portata a trasferirsi al Polo Nord.
Giulia, due anni fa hai deciso di lasciare Trieste e trasferirti al Polo Nord, precisamente alle Svalbard. Da cosa è scaturita questa decisione?
Questa scelta è nata dal desiderio di sperimentare qualcosa di davvero unico e diverso. Amo i climi freddi e il fascino del Grande Nord mi aveva sempre incuriosita, ma il vero punto di svolta è stato il sogno di vedere l’aurora boreale. Cercavo un luogo dove potessi sentirmi lontana dalla routine e immergermi in un ambiente selvaggio e incontaminato. Le Svalbard hanno rappresentato per me una sfida e una promessa: quella di scoprire fino a che punto sarei riuscita a mettermi alla prova.
Di cosa ti occupavi in Italia? E ora invece di cosa ti occupi?
Prima di trasferirmi alle Svalbard, vivevo e lavoravo in Italia, ma desideravo un cambiamento radicale. Quando ho trovato un impiego in un albergo qui, ho colto l’opportunità e ho deciso di trasferirmi. Lavorare in questo ambiente mi consente di entrare in contatto con persone provenienti da ogni parte del mondo, rendendo ogni giorno diverso dall’altro. Nel tempo libero, mi dedico alla creazione di contenuti video, una passione che mi permette di raccontare e condividere la bellezza unica di questo luogo straordinario.
Quali sono state le tue prime impressioni all’arrivo alle Svalbard?
Arrivare qui durante la notte polare è stata un’esperienza indimenticabile. Nonostante il buio totale, ho avvertito subito un senso di appartenenza a questo luogo. L’atmosfera era surreale, quasi magica: montagne innevate, silenzio assoluto e quel buio che non opprime ma avvolge e protegge. Sentivo di aver trovato il mio posto, anche se non avevo mai vissuto in condizioni simili. Il mio entusiasmo ha superato ogni timore e la curiosità di scoprire di più ha guidato ogni mio passo.
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Come si vive alle Svalbard?
Vivere alle Svalbard significa adattarsi a ritmi e condizioni completamente diversi. Qui la natura domina tutto: non ci si può allontanare dal villaggio senza un’arma per proteggersi dagli orsi polari, le temperature scendono ben al di sotto dello zero e le giornate possono sembrare infinite durante la stagione estiva o inesistenti nella notte polare. Tuttavia, si conduce una vita normale: si lavora, ci si dedica agli hobby, si trascorre del tempo con gli amici. Questo equilibrio tra routine quotidiana e natura estrema è ciò che rende la vita qui così speciale.
Quali sono i pro e i contro del vivere al Polo Nord?
Il Polo Nord è un luogo di contrasti, con vantaggi e difficoltà che convivono in equilibrio. Tra i pro ci sono sicuramente le meraviglie naturali: l’aurora boreale, i paesaggi immacolati e la possibilità di vivere esperienze uniche, come esplorare il deserto artico in motoslitta o avvistare la fauna locale nel suo habitat naturale. Tra i contro, invece, ci sono l’isolamento geografico, che rende complesso viaggiare e restare in contatto con il mondo e la difficoltà di reperire prodotti alimentari freschi, come quelli a cui ero abituata in Italia.
Come si svolge una tua giornata tipo?
Le giornate qui variano molto a seconda della stagione. Lavoro in turni regolari, ma nel tempo libero mi dedico alle mie passioni. Durante l’inverno, spesso mi avventuro nel deserto artico, esplorando paesaggi mozzafiato con una motoslitta e trascorrendo notti in baite remote. In estate, invece, mi godo le lunghe giornate di luce, facendo trekking e scoprendo nuove aree delle isole.
Parlaci delle “notti polari”:
La notte polare, che dura da ottobre a marzo, è uno dei periodi che amo di più. Sebbene molti la considerino opprimente, per me è un’occasione per rallentare, riflettere e godermi la tranquillità. Il buio perpetuo è interrotto dalle aurore boreali, che illuminano il cielo con danze di luce straordinarie. È un periodo che richiede adattamento, ma anche attenzione alla salute: assumere vitamina D diventa fondamentale per compensare la mancanza di sole.
Sicuramente il tuo è stato un cambiamento estremo. Come e in cosa è cambiata la Giulia di due anni fa?
Questi due anni alle Svalbard mi hanno trasformata profondamente. Ho imparato a vivere con meno, a trovare gioia nelle piccole cose e a rispettare la forza della natura. Mi sento più consapevole e resiliente, capace di affrontare sfide che prima avrei trovato insormontabili. Questo cambiamento mi ha insegnato che, con il giusto atteggiamento, ogni luogo può diventare casa e ogni esperienza un’opportunità di crescita.