Vivere e Lavorare a Gran Canaria

A cura di Maricla Pannocchia

Proveniente da una famiglia siciliana ma cresciuto in Veneto, Giacinto ha fatto la sua prima esperienza all’estero a 22 anni, quando è andato a Barcellona. In quell’occasione, il ragazzo ha capito che all’estero c’è una mentalità differente da quella a cui era abituato in Italia e ha cominciato a maturare il desiderio di entrare in contatto con altre realtà.

“Nonostante avessi tutto ciò di cui avevo bisogno – famiglia, amici e comodità – mi resi conto che non ero veramente felice e soddisfatto. La mentalità chiusa e negativa della gente che faceva parte della mia vita quotidiana stava lentamente spegnendo la mia voglia di esprimere appieno il mio potenziale” racconta Giacinto che, dopo aver lavorato come bartender, è diventato Personal Trainer, seguendo la sua passione per il fitness.

Dopo una visita a degli amici che vivono a Gran Canaria, l’uomo ha deciso di trasferirsi lì, dove ora lavora a tempo pieno come Personal Trainer. Tra i pregi dell’isola, secondo Giacinto ci sono il clima mite tutto l’anno e il fatto che le persone del posto non vadano di corsa come succede altrove. Vivere su un’isola ha anche degli aspetti negativi ma, secondo Giacinto, è ancora possibile vivere a Gran Canaria spendendo un po’ meno che in Italia, se uno sa dove cercare.

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Ciao Giacinto, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao a tutti! Mi chiamo Giacinto, provengo da una famiglia siciliana ma sono cresciuto nel Nord Italia, precisamente in Veneto, dove ho frequento tutte le scuole fino al diploma. Terminati gli studi, mi sono lanciato nel mondo del lavoro, iniziando come porta pizze per 5 Euro l’ora. Successivamente ho lavorato in ambito sicurezza, fino a ottenere l’attestato nazionale da bar tender, che mi ha introdotto nel mondo della ristorazione.

Allo stesso tempo, in quegli anni portai avanti la passione per lo sport e il fitness, passione che ha avuto un enorme impatto nella mia vita. Da adolescente, ho affrontato il problema del sovrappeso, che mi portavo dietro fin dall’infanzia, vivendo momenti di difficoltà e d’isolamento. Tuttavia, arrivato alle superiori, tutto è cambiato. Una cotta presa al liceo mi spinse ad allenarmi e a trasformare radicalmente il mio fisico, perdendo ben 12 kg in un solo inverno. Questo cambiamento non solo ha mutato la mia immagine ma ha anche trasformato la mia vita sociale, dandomi finalmente quell’accettazione e apprezzamento che tanto desideravo.

Nel 2017, dopo alcune esperienze lavorative, mi si presentò l’occasione d’intraprendere un viaggio all’estero, a Barcellona. E così, a 22 anni, con una valigia da 20 kg e un biglietto di sola andata, sono partito all’avventura. Una volta arrivato lì, mi resi subito conto di essere in una realtà completamente diversa da quella a cui ero abituato in Italia. Il fatto di uscire dalla mia zona di comfort, vivere e arrangiarmi da solo nonché superare la barriera linguistica mi ha aiutato nella la mia crescita personale. Da quel momento in poi, è nato in me il desiderio di viaggiare e scoprire nuove realtà.

Tornato in Italia, nel 2018 presi l’attestato nazionale da Personal Trainer, trasformando la mia passione per il fitness in una professione. Da allora, iniziai alternando il lavoro da barman con quello da trainer con l’obiettivo di aiutare le persone a raggiungere una migliore forma e salute fisica. La mia è una storia di crescita personale, di sfide, di viaggi e di nuove esperienze. Sono qui per condividere le mie passioni perché credo che tutti noi abbiamo il potenziale per trasformare la nostra vita in un’esperienza straordinaria.

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Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Dopo la prima esperienza all’estero, iniziai a sentirmi sempre più stretto nella mia città adottiva, Padova, città grigia e piovosa del Nord Italia. Nonostante avessi tutto ciò di cui avevo bisogno – famiglia, amici e comodità – mi resi conto che non ero veramente felice e soddisfatto. La mentalità chiusa e negativa della gente che faceva parte della mia vita quotidiana stava lentamente spegnendo la mia voglia di esprimere appieno il mio potenziale. Mi resi conto di quanto la mentalità all’estero fosse diversa e sentivo che qualcosa doveva cambiare.

Nel 2018 andai a trovare alcuni amici alle Canarie. Arrivato lì per la prima volta a 23 anni, mi accorsi subito di quanto mi piacesse quel luogo, la sensazione di libertà che provavo camminando per quelle spiagge al caldo, lontano dall’inverno europeo, era qualcosa di completamente nuovo. Gran Canaria, con il suo clima mite e la sua atmosfera rilassata, era esattamente ciò di cui avevo bisogno per sentirmi davvero bene. Una volta tornato in Italia decisi di mettermi seriamente al lavoro per mettere da parte un bel gruzzoletto che mi sarebbe servito per trasferirmi. L’anno successivo, però, l’arrivo del Covid-19 in Europa distrusse i miei piani, facendo slittare il mio progetto di trasferimento fino a giugno del 2022 ma dentro di me non ho mai perso di vista l’obiettivo di trasferirmi.

Vivi a Gran Canaria da un anno e mezzo. Come mai hai scelto di trasferirti proprio lì?

Da poco più di un anno e mezzo vivo a Las Palmas de Gran Canaria. La scelta di trasferirmi qui è stata dettata da diversi fattori, oltre al fatto che ci ero già stato e avevo qualche amico che ci viveva. L’isola di Gran Canaria ha un clima mite e piacevole durante tutto l’anno, e questo è stato un fattore determinante per me. In più, l’isola offre uno stile di vita unico, caratterizzato da una mentalità aperta, una cultura vivace e una varietà di attività da poter praticare tutto l’anno. Da passeggiate lungo la costa a sessioni di surf al tramonto, ogni giorno ti porta a vivere nuove avventure ed esperienze.

Quali cambiamenti hai notato, sia positivi sia negativi, da quando sei arrivato a oggi?

I cambiamenti che ho sperimentato da quando sono arrivato sull’isola sono per la maggior parte positivi. Innanzitutto, ho subito apprezzato la vasta gamma di attività che questa offre. Dalle escursioni attraverso paesaggi mozzafiato, allo snorkeling, al surf, ai sentieri, fino al semplice godersi la bellezza dei paesaggi.

Tra i cambiamenti positivi che mi hanno colpito di più, posso citare sicuramente il clima splendido, che caratterizza l’isola tutto l’anno. Le numerose ore di sole, il mare cristallino e la possibilità di praticare sport all’aperto senza limiti di stagione. Inoltre, vivere in una città come Las Palmas mi ha donato un senso di tranquillità e benessere, senza il caos e l’inquinamento delle grandi città italiane ed europee. E non da ultimo, la possibilità che offre d’incontrare persone provenienti da tutto il mondo, che ha arricchito le mie conoscenze e la mia esperienza, aprendomi a nuove prospettive e opportunità.

Ora parliamo dei cambiamenti negativi. Uno di questi è stato l’adattamento al cibo locale. Sebbene ci siano ristoranti di ogni genere, ho notato una differenza nella qualità delle materie prime rispetto alla cucina italiana a cui ero abituato. Inoltre, mentre alcuni piatti tipici possono essere apprezzati, ho riscontrato un eccessivo uso di aglio in molti piatti, che ha richiesto un certo periodo di adattamento. Anche il servizio ristorativo non sempre è all’altezza degli standard europei, con una lentezza e poca professionalità che possono risultare pesanti, almeno all’inizio. Inoltre, la chiusura dei servizi durante le festività può essere un po’ restrittiva per chi non è abituato ma, una volta abituati ai ritmi dell’isola, questi aspetti negativi tendono a sparire dietro la bellezza che questa offre.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

La mia decisione di trasferirmi a Gran Canaria ha suscitato diverse reazioni tra amici, parenti e conoscenti ma, per la maggior parte, è stata accolta con sostegno e comprensione. Molti dei miei amici hanno condiviso la mia eccitazione per questa nuova avventura e mi hanno incoraggiato nel mio percorso. Alcuni di loro, persone molto vicine a me, hanno persino deciso di seguirmi, trasferendosi a loro volta sull’isola dopo alcuni mesi dalla mia partenza dall’Italia. Per quanto riguarda i miei genitori, all’inizio sono stati piuttosto neutrali rispetto alla mia decisione. Tuttavia, con il passare del tempo e vedendo la mia felicità e realizzazione in questo nuovo ambiente, hanno iniziato ad apprezzare la mia scelta e a incoraggiarmi nel mio percorso. Ognuno ha reagito alla mia decisione in modo diverso ma, alla fine, ho trovato più sostegno e comprensione in me stesso.

Come ti sei organizzato prima della partenza?

La mia prima mossa è stata quella di contattare i miei amici sull’isola, sperando di ottenere informazioni utili su case o stanze in affitto. Tuttavia, mi sono reso conto che trovare un alloggio adeguato sarebbe stato più difficile del previsto, data l’alta domanda e i numerosi requisiti necessari per affittare un appartamento.

Dopo aver valutato diverse opzioni, decisi di optare per una casa vacanze trovata su Airbnb, che ho prenotato per il primo mese. Questo mi ha dato il tempo di effettuare la mia ricerca direttamente sul posto. Una volta arrivato sull’isola, mi sono immediatamente messo alla ricerca di un alloggio stabile, esplorando varie opzioni. Nonostante le sfide iniziali, dopo circa 6 mesi sono riuscito a trovare una soluzione adatta alle mie esigenze.

Di cosa ti occupi?

Per più di 8 anni ho lavorato come bartender per locali, discoteche, ristoranti ed eventi privati. Arrivato sull’isola ho deciso di dare una svolta alla mia carriera, seguendo le mie passioni e dedicandomi al ruolo di Personal Trainer a tempo pieno, un lavoro che mi appassiona e mi dà tante soddisfazioni. Aiuto e supporto le persone che seguo a raggiungere il loro obiettivo fisico e di salute fornendo loro non solo un programma di allenamento personalizzato ma anche consigli su una corretta alimentazione, supportandoli a distanza e dandogli tutte le strategie per adottare uno stile di vita sano. M’impegno al massimo per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi, perché in loro rivedo me stesso quando cercavo di cambiare il mio aspetto fisico.

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È facile, per un italiano, trovare lavoro li?

Non è proprio facile. Senza avere nessuna competenza e conoscenza, ci vuole molto spirito di adattamento, soprattutto all’inizio. Inoltre, bisogna saper parlare un minimo di lingua spagnola e lo stesso vale per l’inglese, lingua molto richiesta a causa dei numerosi turisti stranieri.

Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?

Il settore in cui è più facile trovare lavoro per i nostri connazionali è sicuramente la ristorazione. Lavori come cameriere, barman e aiuto cuoco sono quelli più facili da ottenere nel breve periodo.

Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?

Negli ultimi anni, gli stipendi qui alle Canarie non sono proprio in linea con il costo della vita. Sebbene il costo della vita sia generalmente più basso rispetto a quello che c’è in Italia, grazie a uno stile di vita più semplice e meno costoso, ci sono alcune spese significative da affrontare.

Gli affitti, ad esempio, sono diventati incredibilmente cari nell’ultimo periodo, a causa della forte domanda di coloro che vogliono trasferirsi qui. Per un appartamento, ci si può aspettare di pagare anche 800/1000 Euro al mese, mentre per una stanza in una casa condivisa, i prezzi sono intorno ai 350/420 Euro mensili, spesso con le spese extra. Considerando che gli stipendi medi si aggirano intorno ai 1200/1300 Euro al mese, diventa evidente quanto sia difficile per molti permettersi un alloggio da soli. Di conseguenza, molte persone si trovano costrette a dividere l’appartamento con altri coinquilini per poter affrontare le spese.

Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

  • Affitto di un’auto: circa 35 Euro il giorno.
  • Costo dei taxi e dei trasporti pubblici: tra i più economici d’Europa.

– Non ci sono pedaggi in tutta l’isola.

– Bollette: sono notevolmente inferiori rispetto all’Italia. Ad esempio, per un monolocale si spendono circa 15 Euro ogni due mesi per l’acqua, 65/70 Euro il mese per l’elettricità, senza spese per il gas, e circa 15 Euro al mese per il WiFi.

– Benzina: il prezzo si aggira tra 1,10 e 1,30 Euro al litro.

– Cena al ristorante: mediamente costa molto meno rispetto all’Italia, soprattutto se si conoscono i posti giusti da frequentare e si evitano i luoghi troppo turistici.

  • Spesa alimentare: è aumentata notevolmente negli ultimi tempi, soprattutto nelle zone turistiche. I cibi importati e quelli fuori stagione sono quelli che costano di più. Tuttavia, conoscendo i supermercati più convenienti, è possibile risparmiare, spendendo il giusto. In sintesi, nonostante alcuni rincari, la vita qui alle Canarie offre ancora un’opportunità di risparmio, se si sa dove cercare.

Come funziona, invece, per avviare un’impresa lì come stranieri?

Per coloro che hanno intenzione di stabilirsi qui e avere rapporti economici, dopo 3 mesi trascorsi sull’isola bisogna richiedere alla centrale di polizia un codice numerico, il NIE (“Numero Identificativo Estrañero”), che serve per: aprire un conto corrente, poter lavorare regolarmente, richiedere il medico di base, acquistare un’auto, fare l’abbonamento dei trasporti pubblici, poter chiedere la residenza… Per avviare un’impresa, quindi, bisogna avere il permesso di residenza, aprire un conto bancario, registrare il nome della società, affidarsi a un notaio per la preparazione dei documenti e, infine, registrare l’attività al registro delle imprese. La maggior parte dei nostri connazionali sull’isola investe nella ristorazione.

Hai accennato alle difficoltà che hai riscontrato principalmente nel trovare una casa e un lavoro. Ti va di parlarcene meglio?

Esatto, per noi stranieri trovare casa non è facile, non solo per la domanda sempre più alta, ma anche per i requisiti che chiedono. I proprietari canari spesso guardano con sospetto i nostri connazionali o gli stranieri, a causa di alcuni casi in cui gli affittuari non hanno rispettato gli accordi e hanno lasciato gli appartamenti in condizioni disastrose, senza pagare l’affitto. Per questo motivo, chiedono un deposito cauzionale di almeno due mensilità, oltre al mese corrente di affitto. Inoltre, spesso i proprietari si affidano ad assicurazioni, che richiedono ai futuri inquilini di dimostrare di avere un reddito stabile, che spesso deve essere almeno triplo rispetto al canone mensile dell’affitto.

Questo rende estremamente difficile per molti di noi prendere una casa da soli, con gli stipendi che vengono offerti qui sull’isola. Come alternativa, molte persone si rivolgono agli ostelli oppure optano per stanze in appartamenti condivisi, che sono molto più accessibili in termini di costi e requisiti finanziari.

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Che consigli vorresti aver ricevuto prima della partenza?

Avrei voluto ricevere consigli come quello di credere pienamente in me stesso e nelle mie capacità. Questo è il consiglio che avrei voluto più di ogni altro prima del mio trasferimento.

Che suggerimenti daresti a chi sta cercando casa a Gran Canaria o vorrebbe trasferirsi li e necessita di un alloggio?

Vi suggerisco inizialmente di venire in vacanza per qualche settimana per perlustrare la zona che fa più per voi, dato che Gran Canaria è molto varia. In principio, potete cercare su Booking o Airbnb una casa vacanze temporanea o un ostello, per poi fare dei sopralluoghi di persona e recarvi, anche tramite agenzie immobiliari, a vedere degli appartamenti. Nel peggiore dei casi, accontentarsi di una stanza condivisa, molto più facile da ottenere. Fare tutti i documenti all’inizio ( NIE ). Consiglio di non partire così all’avventura, senza avere un mestiere in mano, o un minimo di contatti. Considerare le eventuali spese di caparre e di agenzie immobiliare. Non meno importante, preparare un fondo economico che vi permetta di stare nell’isola anche 4 o 5 mesi senza lavorare.

Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?

Nella capitale Las Palmas, la città che offre più servizi, si può vivere spedendo il giusto, a patto che si sia disposti a fare un stile di vita normale, non troppo esagerato. Per vivere qui non è necessaria l’auto, avendo tutto a portata di mano, al contrario delle altre località. Prendendo casa nelle aree più periferiche si risparmia sull’affitto ma bisogna considerare tutti gli spostamenti. Le zone a sud sono le più turistiche, lì è quasi impossibile spendere poco vivendo bene. Tra le zone più economiche troviamo, invece, quella attorno all’aeroporto e i paesini più centrali dell’isola.

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Come valuteresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

Da cittadini europei abbiamo diritto alla sanità, che probabilmente non è all’altezza di quella italiana, ma in compenso ci sono numerose cliniche private. La burocrazia è un po’ confusionaria, per sbrigare i documenti necessari nessuno ti aiuta in maniera efficace, a volte gli addetti ti rispondono male, c’è molta confusione nei procedimenti, spesso ti tocca pagare un commercialista per le pratiche oppure devi farti aiutare da altre persone che hanno fatto prima le procedure. I mezzi pubblici, invece, sono molto efficienti, ben collegati e, soprattutto, molto economici. Le strade sono larghe, illuminate, ben collegate e costruite.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Sono stato accolto quasi sempre bene dai canari, soprattutto dai coetanei, anche perché cerco sempre di essere gentile e rispettoso con tutti. Solo alcune volte ho riscontrato un po’ di maleducazione da parte di alcuni camerieri o baristi.

Come descriveresti le loro vite?

Per raccontare la vita dei canari, un aggettivo che mi viene subito in mente è: “semplice”. Si tratta di persone che amano la routine e trovano la gioia nelle piccole cose. Da appassionati di calcio a sognatori della fortuna con le lotterie, la loro vita è punteggiata da festività, bevute e momenti di relax. Sono molto lontani dalla corsa frenetica della vita moderna europea ma non si tratta solo di ozio: una buona fetta di loro dedica il loro tempo allo sport, dimostrando un’energia vivace e un’attitudine attiva verso la vita.

Com’è una tua giornata tipo?

Mi sveglio ogni mattina verso le 9 circa. Abitando a soli 150 metri da una delle spiagge urbane più belle d’Europa, Las Canterai, dopo colazione inizio la mia giornata con una camminata al sole in riva al mare. Questo mi aiuta ad attivare il mio corpo e a prepararmi alle lezioni di Personal Trainer che ho durante la giornata. Pianifico il tutto e vado a fare una piccola spesa. Primo allenamento andato, ne approfitto per fare un tuffo al mare, non appena ho un’ora di tempo libero. Dopo pranzo, mi metto a lavorare al PC, a casa o in qualche bar munito di Wi-Fi vicino al lungomare. Prendo un caffè e, verso le 17, è il momento di dedicarmi ai miei clienti, allenandoli con passione e dedizione. Dopodiché, arriva anche il mio turno di allenamento, alternando boxe e palestra, un momento importante per prendermi cura del mio benessere fisico. Per le 22 finisco e vado a preparare la cena, nutriente e salutare, e spesso esco a fare due passi la sera. Durante il week-end o nei miei giorni liberi ne approfitto per andare a sud a visitare delle spiagge o a fare delle escursioni nella parte montuosa dell’isola.

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C’è una comunità d’italiani? Ne fai parte?

Non solo nella zona dove vivo ma tutta l’isola è piena d’italiani. Io sono co-fondatore di un gruppo Facebook: “Gran Canaria Info Guide”, una vera community di supporto e sostegno per tutti coloro che cercano informazioni sull’isola sia per venire qui per una vacanza sia per trasferirsi. È possibile inscriversi liberamente, fare domande e condividere le proprie esperienze.

Che consigli daresti a chi vorrebbe andare in vacanza a Gran Canaria?

Consiglierei di pianificare bene la vacanza, organizzarsi con cura prima di partire, affittare un’auto all’aeroporto, fare un tour dei principali luoghi naturalistici, visitare anche i posti meno turistici, munirsi di crema solare e avere rispetto e cura dell’ambiente.

Come si vive lì in inverno?

A Gran Canaria non esiste un vero e proprio inverno ma una stagione un po’ più fredda, cha va da novembre a marzo. Le temperature scendono molto difficilmente sotto i 16 gradi. Questo si sente di più nella parte nord dell’isola, che ha un micro-clima diverso rispetto al sud, che ha un clima secco ed estivo anche durante l’inverno.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

No, tutto quello che ho fatto finora mi è servito a crescere e a diventare la persona che sono oggi.

Cos’ hai imparato, finora, vivendo li?

Vivendo qui, ho imparato che la persona su cui puoi veramente contare sei tu stesso. Ho capito l’importanza di mettere al primo posto il mio futuro, la mia carriera e la mia vita. Ho imparato a credere in me stesso e ad avere piena fiducia nelle mie capacità. Ho adottato un atteggiamento in cui non do retta alle persone negative che cercano di demoralizzarmi, dicendomi che non riuscirò a raggiungere i miei obiettivi. Ho imparato a non fidarmi troppo degli sconosciuti ma nemmeno degli amici di lunga data, che spesso spariscono nei momenti difficili. Queste esperienze mi hanno insegnato l’importanza di essere autosufficiente e di fare affidamento sulle mie forze.

Progetti futuri?

I miei progetti futuri sono incentrati sul mondo del fitness. Sogno di aprire il mio centro fitness qui a Gran Canaria, completo di un Health Bar dedicato a promuovere uno stile di vita sano e attivo. L’obiettivo principale sarà aiutare quante più persone possibile a raggiungere una buona forma fisica e un corpo forte, sano e funzionale. Inoltre, ho l’aspirazione di espandere la mia attività, aprendo altri centri sportivi nelle altre isole, così da raggiungere un numero sempre maggiore di persone, diffondere i benefici del fitness e promuovere uno stile di vita sano.

Per seguire e contattare Giacinto:

E-mail : giacintocunsolo2@gmail.com

Sito web : https://linktr.ee/giacioriginal

Instagram: giacioriginal

Facebook: Giacinto Cunsolo