Sul litorale di Torre Cane: l’inafferrabile Tremoctopus

Presente nelle acque del Mediterraneo con la sottospecie Violaceus violaceus, che si trova anche nell’Oceano Atlantico, il tremoctopus è un animale marino di difficile cattura, che non si incontra facilmente nei nostri mari pur essendone endemico.

L’esemplare spiaggiato sulle coste pugliesi ha quindi immediatamente attirato l’attenzione degli esperti e dei curiosi. Riuscire ad agguantare uno di questi piccoli polpi è più raro che vincere il jackpot alla lotteria, come si può scoprire anche in questo articolo su BIG casinò.

Le caratteristiche e la storia del Tremoctopus

Le caratteristiche morfologiche di questo invertebrato, che sembrano scaturite da un ibridazione con una seppia, lo rendono diverso da molti dei suoi simili.

Si tratta del primo esemplare disponibile per la ricerca scientifica arrivato in un laboratorio italiano negli ultimi 40 anni, mentre si annunciano anche due avvistamenti nelle acque della Sardegna.

Tremoctopus

Questa specie, ritenuta autoctono e non esotica, sembra rientrare nella classificazione dei polpi palmati, ancora non precisamente definita dagli studiosi, i quali hanno ancora oggi opinioni discordanti: da una parte troviamo quelli che ritengono possano esistere due sottospecie del Violaceus violaceus, mentre dall’altra troviamo scienziati che li considerano come una specie a parte.

Grazie all’aiuto dei cittadini che ne hanno recuperato il corpo sull’arenile, il Dr. Pierluigi Carbonara dell’istituto Coispa Tecnologia & Ricerca, in collaborazione con l’università di Cagliari ha così potuto studiare questo raro esemplare di polpo, pubblicando già i risultati della ricerca sulla rivista scientifica internazionale Multidisciplinary Digital Publishing Institute (MDPI).

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Le prime foto del raro esemplare

Alcune segnalazioni fotografiche della presenza del Tremoctopus nelle acque del Mediterraneo risalgono agli anni ottanta, quando sono emerse alcune immagini catturate nelle vicinanze dell’isola di Ponza.

Fino a oggi, nonostante gli sforzi di ricercatori e appassionati di immersioni naturalistiche, tutte le ricerche si erano rivelate infruttuose, sia nell’avvicinare un esemplare nel suo habitat, tantomeno in una cattura o nel recupero di un esemplare spiaggiato.

Il ritrovamento pugliese rinnova l’attenzione su questa sfuggente creatura degli abissi, ritenuta ormai da molti come un miraggio paragonabile alle leggende del mostro di Loch Ness.

Tremoctopus esemplare

Dimorfismo unico in tutto il regno animale

L’altro fattore di difficoltà nelle ricerche del Tremoctopus sta nel fatto che si ha notizia di ritrovamenti di soli esemplari di sesso femminile, essendo il maschio di piccole dimensioni; mentre la femmina può agevolmente raggiungere i due metri, per il maschio siamo appena a meno di due centimetri e mezzo, 100 volte più piccolo, dimorfismo che non ha eguali nel regno animale.

La sua piccola dimensione sembra essere dovuta all’unica funzione a lui riservata: la riproduzione.

Raggiunto il suo scopo, che consiste nell’offrire alla femmina uno dei suoi tentacoli colmo di sperma, il maschio muore rapidamente dopo essere rimasto mutilato. La femmina ha sviluppato un particolarissimo sistema di difesa grazie alla sua immunità al veleno della caravella portoghese alla quale strappa i tentacoli e se ne cinge come uno scudo.

Nel loro armamentario difensivo non manca il ben noto inchiostro, che spruzzano abbondantemente fuggendo a gran velocità, ma possiedono anche un’altra arma, costituita da una grande membrana che possono “lanciare” come un grande mantello che, ondeggiando e gonfiandosi come una grossa rete, li rende più grandi e imponenti agli occhi degli aggressori.

La rinnovata certezza della presenza del Tremoctopus nel Mar Mediterraneo è in assoluto una buona notizia per la biodiversità di un ambiente marino sempre più antropizzato e inquinato. Questo ritrovamento rinvigorisce inoltre la voglia dei subacquei di tuffarsi nelle acque della nostra penisola alla ricerca di questo raro polpo. Chi riuscirà a scattare la prima foto del Tremoctopus nel 2022?