Isole Fiji: un paradiso terrestre
Spiagge bianche incontaminate. Un mare cristallino, in cui a pochissimi metri di profondità si possono ammirare pesci coloratissimi o coralli.
Tramonti “lampo”, dove in pochi minuti il sole si avvicina al mare e colora la natura di toni quasi biblici. Il clima tropicale, che ti riscalda con la brillantezza del sole e ti rinfresca con la brezza marina.
La gente amichevole, che ti cattura con i suoi sorrisi. La calma, che ti fa dimenticare quasi tutti i tuoi impegni.
Siamo nelle Fiji, l’arcipelago vulcanico nel Pacifico Sud Occidentale, formato da due isole grandi e trecento piccole. Un paradiso terrestre, cornice per un’eterna luna di miele.
Location ideale, se si decide di cambiare vita. Parola di Ivan e Anna, milanesi, che nelle Fiji hanno trasferito la loro residenza ormai da qualche anno. Ma a quale prezzo? “Vivere a Fiji – dicono- é davvero un’esperienza che trasforma una persona dal profondo. La cultura, il ritmo di vita, la gente: tutto é molto diverso da come noi italiani possiamo immaginare, anche in un posto del genere”.
Di sicuro, quasi tutto è un po’ più complicato rispetto all’immagine paradisiaca che questo posto regala di sé.
“In 13 anni di permanenza alle Fiji – aggiunge Ivan, classe ’74, che con suo padre ha un’azienda di design e mobili per interni – ho avuto modo di incontrare molti italiani che avevano provato, come me e la mia famiglia a vivere qui ed avevano sottovalutato lo stile Fijiano, tanto da venirne risucchiati.
Gente che é partita dall’Italia con grandi aspettative e grandi capitali si é ritrovata, dopo pochi anni, nei guai per poter permettersi anche solo il biglietto aereo e tornare in Italia per una visita. La vita a Fiji é abbastanza costosa, se si decide di viverci.
E lavorare con i fijiani é proprio un’avventura”. In compenso – raccontano i due:“Sulle spiagge di certe isole delle Fiji sembra davvero di essere in Paradiso. Posti ancora vergini, dove la parola progresso può sembrare tanto strana. Dove ci si dimentica delle città, del lavoro, delle preoccupazioni e, soprattutto, dello stress.
Tante volte siamo stati seduti per ore in riva al mare a chiacchierare o a guardare un paguro o un granchietto passeggiare sulla sabbia. Le spiagge delle Fiji sono davvero l’Eden”.
Non c’è niente di simile in Italia?
“Non aspettatevi Rimini- replica Anna del ’78, che lavora da quasi sei anni come manager di resort – Anzi, nella maggior parte dei casi la totale privacy sarà assicurata. Nessuno potrà disturbare la vostra pace”. Con Ivan e Anna, che gestiscono Italiani a Fiji, un magazine online gratuito, dedicato alle Isole Fiji, e Vacanze a Fiji, una piccola agenzia viaggi, specializzata sulle Isole Fiji e solo per italiani, vediamo come si vive nell’arcipelago.
Dunque, un posto da sogno con qualche ombra.
Sì, un paradiso in cui, però, devi avere scorte di cibo, candele, torce e batterie. Può capitare che, all’improvviso, vengano interrotte le erogazioni di energia elettrica e acqua. Per colpa degli uragani, che non si devono mai sottovalutare.
E quindi?
Vivere in un Paese tropicale non significa solo godersi spiagge e mare meravigliosi, ma anche fronteggiare cicloni. Sono eventi imprevedibili e non bisogna mai minimizzare la forza della natura. Un ciclone può cambiare rotta in ogni momento, a seconda della sua velocità. Quindi diminuire o intensificarsi, trasformandosi da ciclone forza uno ad uragano distruttivo forza quattro, come è successo di recente. Bisogna sempre usare la testa, stare attenti ed essere preparati.
Nonostante questo, in tanti come voi, decidono di trasferirsi nelle Fiji. Cosa rende speciale questo posto?
Beh, qui quando ci si innamora basta guardarsi negli occhi. Si vedrà riflessa la maestosità del cielo. Qui parlare non serve. La natura lo fa per te. I tramonti sono forse il più bel regalo che la natura abbia fatto a questo Paese. Tuffarsi in mare e’ liberatorio e, con un po’ di fortuna, si può anche nuotare con delfini o altri abitanti del mondo sottomarino. Per gli amanti di scuba diving, le barriere coralline delle Fiji offrono viste inimitabili e incontri inaspettati come squali, mante, murene.
Com’è il clima?
Tropicale. Caldo di giorno e fresco la sera. C’è differenza tra le diverse zone del Paese. Quella ad ovest, è calda e secca. La zona ad est, più umida e fresca. Il sole splende tutto l’anno, anche durante la stagione delle piogge.
E i Fijiani come sono?
I Fijiani sono stati definiti più di una volta le persone più amichevoli del pianeta. La loro semplicità e’ a volte disarmante e la loro voglia di sorridere coinvolgente. E’ davvero facile farsi trasportare dai Fijiani in piccole avventure o essere invitati a casa loro per cene a base di lovo, o per bere kava. E poi vivono in modo slow.
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Usanze e piatti tipici?
L’unione della cultura dei Fijiani e di quella Indiana crea un “cocktail” di colori, gusti, suoni, parole e canzoni uniche nel loro genere. Quanto ai piatti, si va da quelli a base di pesce e cocco alle gustosissime spezie e curry indiani.
E veniamo agli aspetti negativi.
Fiji e’ un Paese del Terzo mondo in via di sviluppo. Gli abitanti sono molto poveri ed il divario sociale tra gente comune e gente che può permettersi hotel a cinque stelle e’ più che evidente.
Altro?
Il bianco viene sempre visto come “ricco”, anche se non lo e’. Esistono prezzi “locali” e prezzi “per bianchi” per qualsiasi cosa, dall’insalata al mercato fino ad una stanza d’albergo. Fiji e’ un Paese politicamente instabile, al momento siamo sotto un colpo di stato (il quarto) e un regime militare.
Si trova lavoro e in quali settori?
E’ quasi impossibile. In linea di massima, meglio lavorare da autonomi. L’ideale è puntare su un’idea propria per vivere alle Fiji. Per legge nessuno può ricoprire un ruolo sociale che spetta alla gente del posto. Nessun visitatore può lavorare. Si è obbligati ad avere un permesso di lavoro. E se scoprono che lavori senza i documenti in regola, ti prelevano e ti buttano fuori dal Paese. Per questo motivo nessuno può arrivare alle Fiji senza avere un biglietto aereo di ritorno o proseguimento verso altre destinazioni.
E gli stipendi?
Gli stipendi sono piuttosto bassi, quindi non posso dire che lavorare a Fiji sia cosa ambita.
Quali sono i posti in cui è meglio vivere?
Dipende da cosa si vuole fare. Se vivi sulle isole devi avere un resort o lavorare per un resort. Così puoi goderti un mare fantastico. Però sei tagliato fuori da tutto. Non hai corrente elettrica, e quindi devi dotarti di generatori. Non hai acqua corrente e quindi devi comprare desalinatori.
Se vivi in città?
Hai tutti i problemi di una città, ma hai supermercati, ristoranti, club, caffetterie, parrucchiere, ecc. Sulle isole c’è tutto, ma solo in una struttura alberghiera.
Quale la lingua ufficiale?
L’inglese e’ la lingua nazionale, poi ci sono il Fijano e l’Indiano.
Come sono le donne?
Mi dispiace dirlo, ma le donne sono bruttine. Quando sono giovani, soprattutto le indiane, sono carine. Crescendo, diventano tutte, come dire, piuttosto rotonde. Gran parte delle fijane ha il problema del baffo nero.
I piatti tipici?
Il curry, la kokoda.
Ci sono molti italiani?
No, saremo circa venti, sparsi per tutto il Paese.
Sembra che la danza sia ancora un’arte praticata di frequente. E’ vero?
La danza meke e’ una delle tante tradizioni tribali. Viene tramandata di generazione in generazione ed accompagna qualsiasi importante evento, spettacolo o cerimonia. Oggi viene rappresentata in tutti gli alberghi come intrattenimento. I meke accompagnano gli eventi più importanti nella vita dell’uomo, come la nascita, la morte, la chiamata alla guerra, il matrimonio e gli scambi di proprietà.
Attività molto diffusa è la creazione di sculture lignee, la tessitura delle foglie del pandano in stuoie e cestini. Giusto?
Sì, le foglie di palma vengono fatte seccare ed utilizzate per fare scope, chiamate sasa, e tapa, tappeti.)
Su cosa si basa l’economia?
L’economia si basa soprattutto sul turismo, poi sulla produzione di canna da zucchero, sull’esportazione di segatura di pino in Giappone ed infine sulla copra. Si tratta del ricavato dalla lavorazione del cocco.
E la frutta tropicale viene esportata?
No, la mangiamo noi.
Vi manca l’Italia? Cosa in particolare?
La pizza, il prosciutto, la mozzarella e tutto il cibo italiano. La civiltà e la possibilità di scegliere ospedali e servizi sanitari puliti e che funzionino, gli amici, la famiglia, il buon caffé.
Ancora?
La possibilità di prendere l’autobus e andare dove si vuole. Tex willer, i libri in italiano. E poi, la possibilità di guidare senza dover fare la stessa strada tre volte il giorno, sentir parlare italiano, l’aperitivo, i negozi ed i centri commerciali.
Per scrivere ad Anna e Ivan: