Lanzarote: Un’isola che ha conquistato il cuore di Argentina

A cura di Maricla Pannocchia

Tutto è cominciato con quello che sembrava uno scherzo del destino – la vincita di un premio – tanto che Argentina stessa, insegnante attualmente 53enne, e suo marito, ne hanno dubitato ma poi si sono buttati e, quasi senza rendersene conto, si sono ritrovati a visitare Lanzarote, un’isola di cui non avevano mai sentito parlare prima.

Un soggiorno dopo l’altro e Argentina si è innamorata di quest’isola, “Non so se la consiglierei a chi ha bisogno di lavorare ma se una persona è già in pensione è sicuramente da prendere in considerazione. La difficoltà principale, oltre a quella di trovare un lavoro, può essere il trovare un alloggio per periodi prolungati.”

In attesa di andare a sua volta in pensione, Argentina va a Lanzarote ogni volta che può e, quando è lontana dall’isola, ne sente la mancanza. “Lì sull’isola è possibile vivere senza le sovrastrutture tipiche della società italiana” racconta la donna, “Ed entrare in contatto la natura. I dettagli, il mare, le lunghe passeggiate e un tempo che sembra scorrere in un altro modo rispetto a quello a cui siamo abituati fanno sì che sia facile ritrovare sé stessi.”

argentina napoli lanzarote

Ciao, raccontaci qualcosa di te: chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Argentina, ho 53 anni e sono di Salerno, una città di mare che amo molto. Il viaggio è per me molto più che uno svago, è la dimensione preferenziale per la conoscenza del mondo, degli altri e di me stessa. Mi sarebbe piaciuto vivere solo di viaggio, ma avrei dovuto comprenderlo prima. Nel frattempo avevo già investito i miei studi e le mie energie per diventare un’insegnante. Lo sono da quasi 33 anni e amo il mio lavoro, in cui cerco di portare la stessa modalità di scoperta tipica dell’esploratore, nel tentativo di incuriosire, interessare, entusiasmare. Il mondo è il più bel libro da sfogliare.

Da 25 anni vai regolarmente a Lanzarote, com’è nato il tutto?

Un pomeriggio arrivò una telefonata sul fisso, una di quelle telefonate a cui oggi probabilmente non presteremmo attenzione: mi annunciavano di aver vinto un viaggio premio, non avrei dovuto far altro che recarmi a un incontro presso un hotel nelle vicinanze per ritirare il voucher.

La cosa ovviamente m’insospettì e, quando ne parlai a mio marito, convenimmo che probabilmente c’era la vendita di qualche prodotto sotto, ma decidemmo comunque di andare a curiosare.

Ci recammo all’appuntamento nel luogo che ci era stato indicato e scoprimmo che, a prescindere da un nostro acquisto, davvero avevamo vinto una settimana di vacanza in un villaggio a scelta in Italia e perfino un set di valigie rigide. La proposta di acquisto era per una settimana in multiproprietà a … Lanzarote! Dove fosse neanche lo sapevamo, mai sentita prima! Ma qualcosa ci disse che avremmo potuto azzardare. A pensarci oggi, mi sembra una follia! Acquistammo la settimana a scatola chiusa, invogliati dal circuito di scambio delle multiproprietà che ci avrebbe comunque garantito di visitare anche posti diversi.

La prima volta siamo stati sull’isola per una sola settimana e fummo un po’ sfortunati: non pioveva da vent’anni, ma noi fummo in grado di portare l’acqua e il cielo grigio. Non eravamo ben informati e non sapevamo cosa fosse davvero importante visitare… L’anno seguente non ci andammo, scambiando la multiproprietà. Dopo due anni decidemmo di riprovare, questa volta per quindici giorni. Ebbene, ci si aprì un mondo! Le bellezze, pressoché nascoste, di quest’isola cominciarono a svelarsi non solo ai nostri occhi ma soprattutto, in maniera forse ancora più nitida, alle nostre anime.

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Dove alloggi quando sei sull’isola?

Per oltre 20 anni ho alloggiato al Nautilus, un complesso residenziale molto accogliente e funzionale, nella zona di Matagorda, dove ho ancora la multiproprietà (pur essendo fuori dal circuito scambi); poi siamo riusciti a comprare una piccola casa a Puerto del Carmen e di solito risiedo lì. Le due località sono vicine, più o meno al centro dell’isola, in un’ottima posizione per visitare tutto e spostarsi comodamente sia verso nord, sia verso sud. Matagorda è meno movimentata e più tranquilla, ma forse offre meno servizi; Puerto del Carmen è relativamente più chiassosa ma offre ogni sorta di servizio a portata di mano. Molti amanti dell’isola snobbano zone considerate “turistiche” come Puerto del Carmen, perché forse la vera anima dell’isola, silenziosa e profonda, può essere assaporata meglio nei piccoli centri caratteristici, eppure io trovo che anche nelle località più frequentate (che non sono mai caotiche) sia facilissimo ritrovarsi nella pace e nella tranquillità di un nido personale, basta girare l’angolo, spostarsi in una via parallela, sedersi sotto un patio, scendere a piedi nudi sulla spiaggia…

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È facile trovare una casa in affitto o in vendita?

Dipende dall’uso che bisogna farne. Case in affitto per turismo ce ne sono molte e, se si prenota per tempo, è facile trovarne, anche a buon prezzo. Se invece si intende fittare per “larga temporada”, cioè per vivere un lungo periodo sull’isola, è più complicato. Mi risulta che alloggi per tempi prolungati siano anche molto costosi. Case da acquistare ce ne sono, ma i costi stanno lievitando con il tempo, in quanto l’isola sta diventando sempre di più una meta turistica.

Come ti muovi prima della partenza?

Attendo di partire per Lanzarote per tutto l’anno, quando posso andarci solo in estate. In ogni caso, mi sembra di vivere in apnea nei periodi anche più brevi in cui aspetto di potervi ritornare.

Per quanto concerne l’aspetto pratico, non occorre una gran preparazione prima di partire. A Lanzarote serve davvero poco: costume da bagno, ciabatte e telo per il mare; scarpe comode, pantaloncini e t-shirt per le lunghe passeggiate; felpa o giubbino leggero per la sera, quando fa più fresco. Se poi serve qualcosa, c’è tutto a disposizione sul posto, quindi nessuna ansia su cosa portare con sé.

Com’è una tua giornata tipica sull’isola?

Innanzitutto a Lanzarote non esiste il tempo, almeno non nella scansione solita a cui siamo abituati. Tutto sembra sospeso in una dimensione spazio-temporale “altra”, in cui non hai bisogno né di controllare l’orologio né di fare programmi.

Se sono da sola sull’isola, o in compagnia della mia famiglia, il nostro tempo si dilata enormemente. Ci svegliamo con calma, facciamo colazione sul patio di casa e, con tutta tranquillità, di solito ci prepariamo ad andare in spiaggia. Per pranzo portiamo un panino oppure saliamo sul lungomare dove una varietà immensa di locali è pronta ad accoglierci a qualsiasi ora. A sera ci rechiamo ogni volta in un posto diverso per goderci il tramonto, un piacevole aperitivo o una cena a bordo mare. Mi piace camminare a lungo, soprattutto sul bagnasciuga. Le lunghissime spiagge consentono passeggiate intime e silenziose. È lì, vicino al mare, che ritrovo la parte più nascosta di me stessa. È lì che ogni pezzo sembra ritrovarsi e la mia anima ricomporsi.

Se invece sono in compagnia di amici che non sono mai stati sull’isola, le cose cambiano: un minimo bisogna programmare le tappe e i luoghi da visitare. Ho degli itinerari ormai consolidati per chi viene sull’isola la prima volta che, naturalmente, possono variare in base alla minore o maggiore voglia delle persone di esplorare “tutto” o di godersi un po’ di sano relax. Una cosa è certa: parto dal vulcano Timanfaya, il cuore pulsante dell’isola.

Nonostante tu faccia avanti e indietro fra l’Italia e Lanzarote da oltre vent’anni, non ti sei ancora trasferita, come mai?

Lo vorrei moltissimo! Purtroppo non posso per motivi lavorativi. Certamente anche i legami familiari hanno un notevole peso ma credo che proverei a gestirli, se ne avessi la possibilità. Ciò che in questo momento non è possibile, ahimè, è rinunciare al lavoro svolto in Italia che, per quanto io ami e sia parte fondamentale della mia vita non solo professionale, rappresenta il vero ostacolo al mio trasferimento. Un giorno… chissà!

Quali pensi che siano gli scogli più comuni che rendano il trasferimento difficile?

Se ci si trasferisce per cambiare vita, quindi anche con la necessità di lavorare, credo che la prima difficoltà sia trovare un impiego. Naturalmente bisogna conoscere perfettamente lo spagnolo e l’inglese, nonché aver voglia di mettersi in gioco in qualunque ambito, dal momento che probabilmente quello turistico resta il più fattibile, ma potrebbe non corrispondere alle proprie aspirazioni. Altro ostacolo sarebbe certamente l’abitazione. Come accennavo, affitti a larga temporada sono difficili da trovare. Sono a conoscenza di molte persone che si trasferiscono sull’isola dopo il pensionamento, magari con una disponibilità economica per acquistare casa.

Un punto su cui porrei l’attenzione è inoltre la differenza di stile di vita che caratterizza l’isola rispetto a una qualunque città italiana: il silenzio, l’assenza di mondanità, il cibo internazionale… Spesso ho notato che gli italiani che si sono trasferiti a Lanzarote non hanno resistito molto. Esistono però anche tanti casi di persone che, consapevolmente, hanno stravolto la propria vita, desiderando proprio ciò che l’isola offre: la possibilità di allontanarsi da inutili sovrastrutture, la pace interiore, l’essenzialità di una vita più autentica e semplice, il contatto profondo con la natura e con la parte più intima di sé.

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Nonostante ciò, trasferirti sull’isola è un tuo sogno. Quali passi stai muovendo in questa direzione?

Come accennavo, non mi resta che attendere – fiduciosamente – il pensionamento. Nel frattempo, ho acquistato una piccola abitazione che amo tanto e che sento come casa. Ci torno più spesso che posso e ogni volta la personalizzo un po’.

Quali sono le particolarità di Lanzarote che solo chi la frequenta da tanto tempo come te può comprendere (pur non vivendoci in pianta stabile)?

Una volta una mia amica, in visita a Lanzarote, mi disse:- Questa è un’isola dalle bellezze nascoste! – Credo avesse ragione. A Lanzarote è fondamentale che ciascuno di noi si ponga all’ascolto: della natura, del vento, delle maree, ma soprattutto di sé, della parte più sopita della propria anima. Ritrovarsi è facile a Lanzarote, nel bene e nel male… Ma soprattutto nel bene. Perché entrare in contatto con sé stessi, quando nel vortice a cui siamo abituati è praticamente impossibile, rappresenta un’opportunità preziosa di rinnovamento interiore.

Che consigli daresti a chi vorrebbe andare regolarmente sull’isola? E quali suggerimenti hai, invece, per chi sogna una settimana di vacanza lì?

Azzerare le aspettative, aprirsi a ciò che arriva, respirare profondamente, infilare le mani nella sabbia scura e scoprire che, smuovendola, luccica riflettendo i raggi del sole, passeggiare senza meta eppure conquistarne una inattesa a ogni nuovo passo, svuotarsi di tutto per essere pronti ad accogliere i doni di questa terra magnetica: queste per me sono le modalità da adottare nell’approcciarsi a Lanzarote, sia per una breve visita, sia per un tempo prolungato.

Cos’hai imparato finora da Lanzarote?

Lanzarote mi ha insegnato a entrare in contatto profondo con me stessa, mi ha iniziato a una percezione che va al di là di quella sensoriale, mi ha restituito la perfetta e salvifica connessione con la natura, di cui sempre mi sono sentita parte, ma che tendiamo un po’ tutti a dimenticare nel vortice insulso di una quotidianità fatta di ostinate sovrastrutture, che non servono ad altro che a sorreggere castelli di carta in cui cerchiamo di abitare pensando di essere al sicuro. Il vento di Lanzarote spazza via ogni fragile costruzione, ogni barriera, ci denuda e ci specchia. E lì noi ricominciamo a vivere.

Progetti futuri?

Sono riuscita, dopo tanti anni, ad avere una casetta mia, ma è piccina. Il mio sogno è di averne una molto più grande, in grado di ospitare tante persone – amici e familiari – che possano sentirsi accolte e a proprio agio.

Per seguire e contattare Argentina:

Instagram: ingirocon_arge

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Dove Dormire a Lanzarote (consigli utili e strutture sul mare)

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