Lavorare viaggiando, Giulia e Lucio ci sono riusciti
Attraverso i loro video raccontano storie: che sia di un’azienda o di un brano musicale
A cura di Enza Petruzziello
Lavorare viaggiando. È il sogno di tanti. In pochi ci riescono. Tra i fortunati ci sono Giulia Cantini e Lucio Laugelli, giovani videomaker che insieme formano il team dello “Stan Wood Studio”, agenzia di comunicazione nata nel 2013 per far sì che i vostri progetti arrivino a più persone possibili in maniera precisa, reale e sincera. Originari di Alessandria, giovanissimi, 31 anni lui e 28 lei, girano il mondo con la loro videocamera catturando immagini e svelando il lato bello di un luogo. I loro percorsi professionali, inizialmente così diversi, finiscono per incrociarsi così come le loro vite.
Lucio, una laurea a pieni voti al Dams di Bologna e una specializzazione alla Iulm di Milano, fonda e coordina una rivista on-line e omonima associazione di promozione sociale: Paper Street. Dal 2009 gira audiovisivi e dal 2010 diventa giornalista pubblicista. I suoi lavori vengono pubblicati da: Corriere TV, Panorama, Wired, GQ, Rolling Stone, Mymovies, La Stampa Tv, Film Tv, Tgcom24, Il Fatto Quotidiano, Gazzetta Tv, RepubblicaTV, Roxy Bar TV, Movieplayer, Film UP, Rockit. Non solo, molti suoi video sono selezionati e/o premiati da: David di Donatello (sezione cortometraggi 2017), Los Angeles Cinefest, Dublin Web Fest, Roma Web Awards, Ouchy Film Awards, Trailer Film Fest, Canon La Grande occasione, Open Art Award, Inventa un film.
Giulia diplomata al Liceo Classico, si laurea presso la Naba di Milano (Nuova Accademia di Belle Arti) in Fashion Design con indirizzo Immagine e Comunicazione. Dopo alcune esperienze presso agenzie di comunicazione, diventa una libera professionista occupandosi principalmente di grafica e post-produzione video. Affianca professionalmente Lucio dal 2014. Parallelamente al loro percorso professionale, a partire dalla scorsa estate Lucio e Giulia iniziano ad appassionarsi ai video di viaggio.
Giulia, Lucio come è nata l’idea di fare video di viaggio?
«Nasce dalla voglia di portare a casa un ricordo per noi e allo stesso tempo creare un contenuto originale che potesse essere interessante anche per gli altri».
Di che cosa vi occupate di preciso?
Lucio: «Mi occupo di raccontare, attraverso il video, delle storie: che sia la storia di un’azienda, di un brano musicale, la sceneggiatura di un corto o di una webserie, o la storia di un viaggio. Quello che cerco è di usare le immagini in movimento per lasciare una mia traccia e dare un senso a quello che vedo».
Giulia: «Io parallelamente mi occupo di post-produzione video, animazione e grafica. Le mie skills e quelle di Lucio sono perfettamente complementari!».
Quali sono i vostri clienti e chi si rivolge a voi?
«Lavoriamo con aziende di tutte le tipologie e dimensioni, con enti e consorzi ma anche con privati. Il bello di questo mestiere è proprio dato dalla sua varietà: un giorno affianchi un musicista per raccontare attraverso le immagini un suo ritornello, il giorno dopo sei con l’ad di un’azienda che vuole spiegare la propria filiera al pubblico dei social».
Che cosa offrite che gli altri videomaker non offrono?
«Ci sembra presuntuoso dire: scegliete noi per questo o per quell’altro motivo. Crediamo che nel nostro settore funzioni molto il passaparola e la vetrina che internet ti offre attraverso i social. Su tutti, per noi, YouTube e Vimeo. Dopodiché se hai lavorato bene, non hai svenduto la tua professionalità ma neanche hai chiesto cifre faraoniche, beh è probabile che il cliente tornerà o parlerà di te ad un amico o ad un collega o a un parente. Come in tutti i mestieri: lavorare per migliorare la qualità del proprio prodotto ogni anno e non prendersi troppo sul serio, paga. Magari non subito, ma poi paga».
Quali sono le difficoltà maggiori che avete incontrato e che in generale si incontrano nel vostro lavoro?
«Ecco, domanda perfetta per proseguire il discorso di prima. Il digitale e internet hanno reso tutto più accessibile sia a livello economico che pratico. Ci vuole poco ad aprire una partita Iva, comprare un po’ di attrezzatura base e mettersi sul mercato dopo aver aperto una pagina Facebook e montato uno showreel. La differenza la fa il tempo. All’inizio è difficile e capita di sentirsi scoraggiati perché magari si vede gente che non ha studiato o fatto pratica (o, peggio, che ammazza il mercato con prezzi molto bassi) avere la meglio in fase di preventivo e preproduzione… ma poi quelle realtà lì durano poco o magari iniziano a lavorare in settori e con clienti che non saranno mai i tuoi. E allora va bene così. Ognuno ha le proprie ambizioni e i propri obiettivi».
Invece gli aspetti positivi?
«È difficile annoiarsi: si scoprono nuovi luoghi, si conoscono tante persone. È un lavoro stimolante che permette di far lavorare il cervello sotto il profilo creativo permettendoti però di avere anche uno stipendio su cui contare, cosa per nulla semplice, ahinoi, negli ultimi 10 anni. Ci si possono togliere tante soddisfazioni di natura differente: culturale, commerciale, umana».
Ecco sicuramente uno dei vantaggi della vostra professione è poter lavorare viaggiando. Come riuscite a mantenervi economicamente? Secondo la vostra esperienza è possibile, penso a quanti ci leggano, vivere viaggiando?
«Sicuramente fare un lavoro che ti fa fare e disfare le valigie ogni mese è stimolante per il corpo e per la mente e lo preferiamo a tante altre dinamiche, ma crediamo sia solo una questione di forma mentis ed abitudine. Non c’è nulla di sbagliato nell’essere abitudinari e vivere in un paesino tutto l’anno lavorando la propria terra».
Tanti i Paesi che avete filmato e dove siete andati, penso a Chicago e all’Islanda. Qual è il posto finora più bello che avete visitato e perché?
«Le Isole Vestmann, un piccolo arcipelago al largo della costa meridionale dell’Islanda di origine vulcanica. Un posto unico al mondo».
Come è stata l’accoglienza e l’ospitalità dei clienti e della popolazione locale nei tanti Paesi che avete avuto modo di scoprire?
«Chicago è la città più accogliente e gentile che ci sia mai capitato di visitare, nonostante quello che si pensi e si dica rispetto a questa metropoli. Un aneddoto? Eravamo da Starbucks e la nostra carta di credito italiana non funzionava. Beh, la signora in fila dietro di noi ci ha offerto i Frappuccini!».
Le vostre prossime destinazioni?
«Tornare negli Stati Uniti, visitare il Giappone, ma il sogno è attraversare la Groenlandia su una slitta!».
Per contattare Giulia e Lucio, se desiderate ammirare i loro lavori e contattarli per i vostri video, questa è la loro pagina Facebook: www.facebook.com/stanwoodstudio
Questo invece il loro sito: