Lorenzo: vivo a Playa del Carmen

A cura di Maricla Pannocchia

Nonostante avesse un lavoro sicuro e ben retribuito e vivesse in un paesino ligure reputato, da tutti, “bellissimo”, a 30 anni Lorenzo si è sentito soffocare e così ha preso 5 mesi di aspettativa ed è andato in Messico ad aiutare una wedding planner.

“Sono sempre stato una persona impulsiva”, racconta l’uomo, “Ma quando ho detto ad amici e parenti che sarei andato in Messico per 5 mesi in molti mi hanno parlato solo delle spese che avrei dovuto affrontare, senza capire che, per me, quello era un investimento su me stesso.” Sei anni fa Lorenzo ha aperto la sua agenzia di wedding planner e ora vive a Playa del Carmen con il marito e ha appena comprato casa.

“Molti italiani che vivono qui considerano la Riviera Maya come la “Riccione messicana” e, a chi pianifica un viaggio qui, suggerisco di non limitarsi alle spiagge e alle discoteche, ma di entrare in contatto con la cultura locale”, dice Lorenzo, “Su Facebook ci sono molti gruppi d’italiani in cui fare domande e reperire informazioni.”

lorenzo wedding planner playa del carmen

Ciao Lorenzo, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Mi chiamo Lorenzo, sono ligure, nato e cresciuto in un piccolo paese sul mare in provincia di Genova. Il classico paesino che tra maggio e settembre si riempie di turisti (soprattutto milanesi) per poi dare spazio al silenzio che regna da ottobre a marzo.

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

A 30 anni mi sono sentito in trappola. Avevo un lavoro sicuro e ben retribuito che tutti invidiavano ma che io non sopportavo. Vivevo aspettando le vacanze, che organizzavo almeno sei mesi prima perché l’idea del viaggio mi dava gioia e mi faceva sognare. La gente invidiava anche il paese dove vivevo, mia madre mi ha sempre detto “come potresti andartene da qui? E’ il posto perfetto per vivere” ed io “in realtà è il posto perfetto per morire, potrei tornare a 75 anni!”.

Adesso vivi a Playa Del Carmen, in Messico. Cosa ti ha portato lì?

Mi ero messo in aspettativa dal lavoro per aiutare una wedding planner. Non parlavo nemmeno spagnolo ma per il lavoro era importante l’inglese visto che questa donna organizzava matrimoni per americani. Una volta arrivato qui, la mattina prendevo lezioni di spagnolo e il pomeriggio lavoravo.

Di cosa ti occupi?

Sono wedding planner. Sei anni fa ho aperto la mia attività di organizzazione di matrimoni in Riviera Maya.

Ricordi come ti sei sentito appena atterrato in Messico?

Sì, pieno di pensieri e speranze. Mi batteva forte il cuore, i pensieri erano quasi tutti positivi e, quando quelli negativi prendevano spazio mi dicevo “che importa, sarà un’esperienza, si è sempre in tempo per tornare indietro.”

Come ti sei organizzato prima della partenza?

Avendo ottenuto 5 mesi di aspettativa con il lavoro mi sentivo abbastanza tranquillo. E’ stata un’occasione non da tutti, avevo già contatti d’italiani a Playa del Carmen, quindi le dritte su come muovermi non mancavano.

lorenzo wedding planner playa del carmen

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Sono una persona istintiva. Avevo sorpreso le persone attorno a me con le mie decisioni già diverse volte nell’arco della mia vita. Se mi sento di dover fare una cosa la faccio e basta. Ero il tipo di persona dalla quale potevi aspettarti sorprese tutti i giorni. Certo, dire che mi sarei trasferito in Messico è stato l’apice delle mie “sorprese” e in molti sono rimasti shockati, mi hanno dato dell’incosciente, visto che avevo un buon lavoro e vivevo in un posto “bellissimo”. Qualcuno dava già per scontato che sarei tornato con la coda fra le gambe, altri no, però i loro sguardi davano lo stesso messaggio.

Credo sia molto limitante pensare “se resti in Messico sei vincente, se torni in Italia sei perdente”. Sarei stato in Messico per almeno 5 mesi, avrei imparato molte cose tra cui lo spagnolo. Per me era un investimento su me stesso. Molte persone mi avevano fatto notare le spese che avrei dovuto affrontare però io vedevo questo investimento molto più appagante di una macchina o del deposito di una casa.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Molto bene. Io, omosessuale cresciuto in un paesino di provincia dove la gente sa tutto di tutti, mi sono ritrovato catapultato in una città popolata soprattutto da stranieri, tutti in cerca di una nuova dimensione, tutti con un passato da poter condividere o anche da nascondere, perché no? Mi sono sentito libero.

È facile trovare un alloggio? Quali sono i costi medi?

Ci sono tantissimi alloggi di ogni tipo. Io sono arrivato nel 2017 e, da allora, i prezzi sono aumentati parecchio, come in tutto il mondo. Ci sono situazioni per tutte le tasche. Chiaramente il centro, come in ogni città, ha prezzi più alti. Più ti allontani dal mare e più trovi situazioni accessibili.

Per fare un esempio, uno studio in centro con piscina e palestra condominiali, sicurezza 24/7, può costare intorno agli 800/1,000 Euro il mese mentre una casa in una zona più modesta, con 2 camere da letto, può anche costare 350 euro al mese.

lorenzo wedding planner playa del carmen

Come valuteresti servizi come sanità, burocrazia e mezzi pubblici?

Niente a che vedere coi nostri. Arrivando dall’Italia l’impatto è forte, però a poco a poco ti adatti e calibri i vantaggi e gli svantaggi. La sanità è praticamente nulla e devi provvedere da solo per quella, come in quasi tutti gli altri Paesi del mondo. La burocrazia a volte è estenuante, sorpassa spesso la comprensione umana, però quando impari come muoverti e ti armi di pazienza, fai tutto senza problemi. I mezzi pubblici ci sono, siamo ancora lontani dall’Europa o dagli Stati Uniti però ci si può fare affidamento.

È facile integrarsi?

Assolutamente sì, specialmente per un italiano. Qui c’è una grande comunità italiana, è sufficiente andare a prendere il caffè la mattina in determinati bar o cenare in ristoranti italiani per entrare nel giro. Personalmente, non sono il tipo di persona che si fissa con la comunità italiana, conosco anche parecchi messicani e stranieri.

Pensi che sia semplice, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa lì?

La prima differenza che mi ha colpito tra il Messico e l’Italia è che qui c’è sempre bisogno di personale, ovunque. Come dipendente è difficile farsi strada. Lo stipendio medio di un messicano è penoso. Se vuoi aprire un’attività è più facile farsi strada qui che in Italia, per quello se uno ha voglia di lavorare e fa le mosse giuste, qui cade sempre in piedi. Non bisogna mai dimenticarsi che siamo stranieri, quindi ogni mossa deve essere studiata e autorizzata da un avvocato d’immigrazione, altrimenti rovinarsi è facile.

Hai mai avuto momenti di sconforto?

Non molti, amo il mio lavoro e la mia vita qui in Messico. A volte mi dispiace perdere matrimoni e altri eventi con gli amici in Italia piuttosto che il Natale con la famiglia… però vado in Italia ogni anno, non mi lamento.

Ti sei mai sentito in pericolo?

Onestamente no, sono una persona con la testa sulle spalle e so cosa è meglio evitare di fare e dove è meglio non andare. In molti qui vogliono spacciare droga e si mettono in situazioni pericolosissime.

lorenzo wedding planner playa del carmen

Come hai superato le difficoltà?

Pensavo che se fossi stato in Italia a fare un lavoro che non mi piaceva sarebbe stato peggio, mi ripetevo – e lo faccio tuttora – che, nel caso, la mia vecchia vita con la mia famiglia e gli amici è sempre lì ad aspettarmi a braccia aperte.

Ci sono state delle sorprese positive nello stile di vita messicano, che hai scoperto solo una volta lì?

Io sono una persona organizzata e la loro maniera di vivera alla giornata mi destabilizzava un po’ ma, dopotutto, ho imparato anche questo aspetto della vita. Ho iniziato a vivere senza pensare troppo. Prima di venire qui in Messico, ho vissuto in Sud Africa e ho sempre avuto difficoltà ad approcciarmi con i sudafricani in quanto avevamo due tipi di humour molto differenti, mentre i messicani sono sempre spiritosi e ironici, anche se lavorano tantissime ore al giorno e non vivono in chissà che condizioni di vita, hanno sempre voglia di ridere e scherzare.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

Cambierei nome e cognome, mi creerei un alter ego, costruendomi un personaggio per il mio lavoro che quando sono a casa possa permettermi di lasciare fuori. Lavoro così tanto che, a volte, perdo un po’ la percezione della realtà. Per esempio, se voglio comprare un paio di scarpe mi dico “ma piacciono a me o a Lorenzo wedding planner? Le metterei sul serio o le vorrei solo per registrarci dei reels?”

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?

Tanti. Ci vuole sempre e comunque pazienza, è un altro Paese. Spagnolo e inglese sono fondamentali. Fatti un gruzzoletto, risparmia soldi più che puoi, non venire qui senza un soldo. Un avvocato dell’immigrazione sarà sempre un buon investimento, però fattene consigliare uno da gente fidata. Ci sono anche degli incompetenti. Come per tutto, informati sui prezzi, anche per l’avvocato, e confrontali. Non metterti nel business delle droghe, se ti vuoi drogare chiedi a qualcuno che lo fa abitualmente e conosce i posti… Non a me, perché sono uno zero in materia!

Ce ne sono alcuni che avresti voluto ricevere tu prima della partenza?

No… Onestamente sono una persona che va dritta per la sua strada, con la testa sulle spalle e con una visione piuttosto lucida delle cose. Non ricordo di avere ricevuto in vita mia consigli che mi abbiano cambiato la vita, piuttosto ne ho dati io.

LORENZO RAGGIO

Quali suggerimenti hai per chi, invece, sta pianificando il primo viaggio in Messico?

La Riviera Maya, per molti aspetti, non è considerata “Messico”. Gli italiani che vivono in altri Stati del Messico la definiscono la “Riccione messicana” quindi, se le persone vogliono venire in Riviera Maya, consiglio ovviamente le belle spiagge ma anche cenote ed esperienze che rappresentino quella che è la cultura Maya più che le discoteche. Se poi c’è maniera di andare in altri posti con un volo interno, come Oaxaca, sarebbe perfetto. Ci sono gruppi su Facebook dove ogni giorno gli italiani postano domande di ogni sorta per il loro imminente viaggio in Messico e rispondono in tantissimi. Consiglio di consultarle prima di un viaggio.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

A concentrarmi su me stesso, a cercare di vedere più in là e proteggermi cercando di tenere il piede in più scarpe. Un errore a volte può rappresentare la torre che crolla. E’ bello godersi la vita però non bisogna mai perdere la traiettoria. Mio marito è messicano, ho veramente imparato tante cose da lui.

Progetti futuri?

Ho appena comprato casa. Nei progetti futuri c’è quello di metterla a posto e ci vorranno molti mesi perché sia come la voglio io ma non ho fretta. Vorrei anche avere un cane e viaggiare. Da quando mi sono trasferito qui ho investito soldi nella mia attività, poi è arrivato il Covid e poi ho comprato casa… Voglio tornare a viaggiare come una volta, voglio vedere il Giappone, l’India, le Hawaii. Ci sono anche progetti di tipo professionale, ovviamente, ma quelli restano top secret, la concorrenza qui è spietata e noi wedding planners siamo in tanti.

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