E della Svezia dice: “E’ un Paese in cui si fanno tante riforme. A volte anche troppe, che stressano le persone. Una terra in cui, però, a tasse elevate, corrispondono servizi pubblici più che soddisfacenti”.
L’abbiamo intervistata.
Quanto è diversa l’Università in Svezia?
Non posso fare molti confronti con l’Italia, non avendo insegnato negli Atenei italiani. Posso dire, però, che i docenti in Svezia sono spesso oberati di lavoro. Credo, comunque, ci sia molto da fare anche nel Belpaese. Qui, comunque, ci sono buone possibilità di dedicarsi alla ricerca. Ma occorre tenere presente che la situazione può variare, a seconda delle materie di studio. In genere, quelle umanistiche hanno meno fondi di In Italia credo che le risorse stanziate per progetti di ricerca universitaria siano abbastanza limitati. Quanto alle relazioni sul posto di lavoro, le gerarchie ci sono, ma non sono sottolineate da formalismi ed eccessivi riguardi. Tutti si danno del tu, per esempio, a prescindere da età, status e ruolo. Questo all’inizio può sembrare un po’ strano” .
In genere, il lavoro dell’insegnante gode di maggiore rispetto in Svezia?
Sì, ma forse è anche un po’ sottovalutato. Il lavoro nel settore pubblico non é in genere quello pagato meglio. Lunghi periodi di studio non sono garanzia di alte retribuzioni. Lo stipendio varia a seconda della professione, del tipo di impiego, della materia.
Nel complesso si vive bene? La vita è cara?
La vita é un po’ cara, ma lo è anche in Italia, nelle grandi città. Sono alte le tariffe dei treni, le tasse sugli stipendi, le imposte sui prodotti. Per non parlare dei vari ticket. Però, i servizi funzionano bene. Per questo gli svedesi non si lamentano.
E la città com’è?
Stoccolma é bella e aperta, perché si trova tra il lago e il mare, tra la terraferma e l’arcipelago, che é composto da tante isole grandi e piccole. Il quartiere dove vivo, Södermalm, é una grande isola. Anche la città vecchia “Gamla Stan” é un’isoletta nel centro della città.
L’aspetto più suggestivo?
Ci sono tanti posti con la vista sul mare. Anche se, con tutti i ponti che abbiamo, non mancano zone ad alto traffico. La città é molto estesa, le distanze tra le varie zone sono grandi. Il paesaggio è variegato. I dintorni di Stoccolma offrono la possibilità di svolgere attività diverse: visite a musei e palazzi, passeggiate ed escursioni in boschi secolari e parchi nazionali, shopping, vela, canottaggio, itinerari ciclistici, equitazione, gite in battello. Poi ci sono tantissime attività culturali, musica, teatri e spettacoli di ogni genere. E tutto è raggiungibile con mezzi pubblici.
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Ma cosa colpisce subito un italiano?
Dipende moltissimo dalla stagione. Se fa caldo si può vivere più en plein air. Nei mesi estivi ci sono le “notti chiare”. Il sole tramonta molto tardi e sorge presto. Quindi non c’è buio totale tra giugno e luglio. In quel periodo non si può osservare il cielo stellato. Il fenomeno é più accentuato nel Nord della Svezia, ma si nota già a Stoccolma”.
Le città sono tranquille?
Si può andare in giro con i mezzi pubblici: bus, tram, treni pendolari. Ci sono battelli che collegano le isole dell’arcipelago, e anche alcuni traghetti che girano nel centro di Stoccolma.
Il clima? Si è abituata alle temperature rigide?
Il clima é molto variabile. D’estate ci sono giornate bellissime, ma anche periodi piovosi. La temperatura può variare tra i 30 e i 5 gradi d’estate. D’inverno le temperature sono molto più basse. Dipende molto dal vento. Il clima é un fattore che incide molto qui. Prima di vestirmi guardo spesso il termometro che ho fuori dalla finestra. Qui tutti ce l’hanno. Non basta vedere se c’é il sole, occorre tener conto della temperatura. Io, che provengo dalla pianura padana dove non c’è vento, ho faticato un po’ ad abituarmi alla brezza. Comunque, la cosa più difficile da accettare non é il clima in sé.
E cosa?
Il fatto che la primavera ogni anno sia sempre in ritardo rispetto al mio ritmo annuale, che non é cambiato. Quindi da marzo a maggio sono sempre impaziente, perché la primavera non arriva mai. Le prime foglie sugli alberi si intravedono solo all’inizio di maggio, mai prima.
E le persone sono fredde?
Non saprei dire. Le persone sono tutte molto diverse. La mia impressione é che molti siano socievoli e rispettosi, spesso davvero amichevoli e gentili. Rispetto agli italiani gli svedesi sono forse più tolleranti dell’originalità. Per esempio, non giudicano le persone dallo stile dei vestiti, come invece si fa in Italia.
Com’è Stoccolma di notte?
C’è un ampia scelta di attività sociali e culturali. In primavera e in estate molti vanno fuori, si vive all’aria aperta, nei parchi e seduti nelle verande dei ristoranti, dei caffè e dei pub, sul lungomare e nelle strade del centro. Molti si dedicano anche ad attività sportive, ad allenamenti di diverso tipo. C’é sempre tanta gente che corre, o fa nordic walking nei parchi, anche di sera e d’inverno. Stoccolma é una città piena di giovani. E questo perché molti sono i ragazzi che si trasferiscono qui da tutta la Svezia, soprattutto per studiare all’Università e sfruttare le opportunità di lavoro, che la città offre. Qui c’è una vita culturale vivace. Alto, poi, è il tasso demografico. Non è raro che le famiglie abbiano anche tre- quattro figli. E la presenza di giovani influenza la società in tanto modi, e tutti positivi.
Posti imperdibili?
I parchi di Stoccolma, che in estate possono essere molto popolati. Djurgården (Södra och Norra) era il parco della corona. Ora si chiama Stadspark. C’è anche Ekopark, con una vegetazione unica: tante specie di latifoglie e conifere, querce secolari e tanti uccelli e animali selvatici: lepri, volpi, caprioli. Questi parchi si trovano in città, ma sono molto estesi e confinano quasi con i boschi circostanti. C’è da vedere Södra Djurgården, che é un’ isola. Una curiosità: i nomi di alcuni posti sono italiani (Albano, Frescati).
Perché?
Il re che li ha fatti costruire (1700), un grande ammiratore delle ville e dei paesaggi italiani, ha voluto ricreare un ambiente simile al nostro (www.nationalstadsparken.se). In più, c’è il giardino botanico Bergianska, che é in una posizione molto bella sul lago, appena a nord del centro città, ed è da vedere.
E poi?
Anche Långholmen sull’isola omonima a sud-ovest del centro é un parco cittadino caratteristico, un po’ rustico, non troppo perfetto. Qui ci sono anche spiagge attrezzate per fare il bagno nel lago. Tantolunden é un’ altra zona di parco a Södermalm con tanti piccoli orti e giardini fioriti, molto belli in estate. E’ un punto di ritrovo per tanti giovani e chi vuole prendere la tintarella. Nei dintorni, molti locali offrono musica e concerti. Tante le attività alternative: mercatini dell’usato, dell’artigianato; sempre a Södermalm c’é un sentiero panoramico sulla roccia ripida, con una bella vista su tutto il lato nord della città: Monteliusvägen.
Altro da vedere?
Il ristorante del museo di arte moderna sull’isola Skeppsholmen è anche un posto da non perdere per un lunch. Di sera, molti posti offrono concerti. Sono chiamati anche klubb. Alcuni nomi: Nalen, Debaser, Strand. C’è molta attenzione per la musica. D’estate, inoltre, ci sono teatri all’aria aperta nei parchi. Anche questi sono da consigliare, e non solo per l’ingresso libero. Da ammirare, ricordo l’isola Fjäderholmarna. Sulle altre isole si può campeggiare. In città consiglio Kulturhuset, che é la Casa della cultura: arte, concerti, biblioteche, attività per giovani e bambini. Un altro posto carino, é il bar all’ultimo piano di Skatteskrapan, per la vista panoramica. E poi non perdete le aste e negozi di second hand, dove si possono trovare abiti vintage, ma anche tante altre cose usate. Davvero suggestivi.
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Piatti tipici e tradizioni?
Le tradizioni sono tante e molto sentite. La festa più importante e amata é Midsommar, cioè la festa di Mezza Estate. Ci sono molti piatti tipici. Un grande interesse per la cucina tradizionale e per quella più innovativa, influenzata dalle cucine internazionali, soprattutto da quella francese, italiana, mediterranea, orientale e medio- orientale. Molti amano cucinare in casa: pane, torte, biscotti, paste frolle e dolci lievitati, soffici (bullar) con spezie profumate di vario tipo: cannella, cardamono, zenzero, chiodi di garofano, zafferano. Tutti i tipi sono da provare, i miei preferiti sono quelli allo zafferano e all’uvetta, ma si fanno solo a dicembre, per Santa Lucia.
Consigli ad un italiano che voglia venire a vivere a Stoccolma? C’è lavoro?
Possibilità di impiego ci possono essere in diversi settori, a patto che si conoscano l’inglese o lo svedese. Sono richiesti i medici. C’è domanda in genere nel settore sanitario. E poi troverebbero impiego gli insegnanti, soprattutto nella scuola dell’infanzia, quelli di matematica e scienze naturali negli istituti superiori. Bisogna conoscere bene la lingua, la cultura, e il sistema scolastico. All’Università c’é la possibilità di seguire corsi, a livello avanzato o master. Molti corsi sono a numero chiuso e i criteri di ammissione possono variare. Per il dottorato di ricerca, che é un impiego quadriennale, bisogna fare delle domande specifiche e i posti sono limitati. Gli studi universitari sono completamente gratuiti per i residenti e membri Ue.
C’è disoccupazione?
Quella giovanile, sì, ma é un fenomeno relativamente recente.
Lati negativi?
Non trovo niente di cui lamentarmi in questo Paese. Solo una cosa è difficile da accettare. Al lavoro si crede in modo cieco nelle riforme dall’alto, nelle riorganizzazioni senza ripensamenti e nelle promesse del management. Venendo dall’Italia, dove le riforme spesso non si fanno, ho provato all’inizio entusiasmo per tanta energia. Poi però.
Dica!
Forse qui si esagera un po’ nell’altro senso.
Cosa vuole dire?
Tanti cambiamenti stressano la gente!
Collegamenti con l’Italia?
Ottimi direi, soprattutto aerei. In macchina il viaggio si può fare in due giorni con un pernottamento in Germania.
Le manca il suo Paese?
L’Italia non mi manca tanto. Le persone si, e alcuni luoghi, più familiari.
Cinzia Ficco