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Meno stress e più semplicità: la nuova vita a Boa Vista di Monica e Marce

La nuova vita a Boa Vista di Monica e Marcello

Di Palermo, 52 anni lui, 48 anni lei, Monica e Marcello si sono trasferiti a Boa Vista, meravigliosa isola di Capo Verde, dopo averla scoperta in viaggio di nozze. Se ne innamorano a tal punto da farne la loro nuova casa, lanciandosi anche in un’attività imprenditoriale di moda sostenibile.

«Boa Vista – dicono – è l’isola che ti regala il sogno di una vita semplice all’insegna del “no stress”. In Italia si lavorava anche più di 12 ore al giorno, con piccole pause, anch’esse frenetiche. Adesso il lavoro occupa una piccola parte della nostra giornata ed anche quella piccola parte è fatta di sorrisi, sole e mare».

Di Enza Petruzziello

«La vita è fatta di scelte e noi abbiamo preferito una vita più semplice e più appagante ad una più completa ma ricca di stress». Per Monica Cusimano e Marcello Milano il cambiamento inizia 5 anni fa a Boa Vista, bellissima isola di Capo Verde.

Entrambi di Palermo, 52 anni lui, 48 anni lei, si sposano nel 2018 dopo parecchi anni di convivenza. Marcello è un ingegnere edile e ha sempre lavorato come libero professionista nel mondo dei lavori pubblici in Italia e come consulente tecnico all’estero, mentre Monica, si occupava di amministrazione aziendale e marketing comunicazione nel settore moda.

Per il loro viaggio di nozze scelgono Boa Vista e se ne innamorano sin da subito. Dopo il loro rientro in Italia iniziano a soffrire la lontananza del posto così, dopo essere tornati per brevi periodi, decidono di fare di questa meravigliosa isola la loro nuova casa, lanciandosi anche in una nuova avventura imprenditoriale.

Ma iniziamo dal principio.

Monica, Marcello come vi siete conosciuti e innamorati?

«Ci siamo conosciuti nel lontano 2000 quando Monica entrò a far parte della mia azienda come segretaria di amministrazione prima, e poi come responsabile della gestione dei clienti. Dopo poco tempo e dopo tante ore passate vicino a lavorare duramente ci siamo dapprima apprezzati come professionisti e poi innamorati l’uno dell’altra diventando una coppia di fatto nella vita oltre che sul lavoro».

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Cinque anni fa coronate il vostro amore con il matrimonio e una bellissima luna di miele a Boa Vista, nell’arcipelago di Capo Verde. Come mai la scelta è ricaduta su quest’isola?

«Esatto, dopo parecchi anni di convivenza, decidiamo di sposarci. Per il nostro viaggio di nozze cercavamo una meta diversa dal solito, una destinazione ancora da scoprire e soprattutto “poco” conosciuta. Io (Marcello) già da qualche anno viaggiavo sia per lavoro che per piacere in cerca di un posto dove ricominciare una nuova vita. Per caso mi imbatto su internet in un sito che parlava di Capo Verde e per l’esattezza dell’isola di Boa Vista. Così dopo un attento ma veloce studio decidiamo di affidarci ad una agenzia di viaggi per organizzare il tutto. Scegliamo un resort convinti di non farci mancare alcun comfort. Arrivati sull’isola, il nostro primo impatto è l’ingresso in questo meraviglioso resort dove avevamo prenotato la nostra vacanza di quindici giorni e, devo dire, che inizialmente abbiamo avuto la sensazione di essere capitati nel solito albergo/villaggio di lusso dove i turisti vengono coccolati per trascorrere vacanze indimenticabili. Per noi che abbiamo sempre organizzato le nostre vacanze all’insegna della scoperta, ci sembrava un po’ troppo scontato e monotono restare chiusi all’interno del resort per tutto quel tempo».

Cosa avete fatto quindi?

«Al terzo giorno decidiamo di evadere da quel lusso e affittare un mezzo per andare in solitaria alla scoperta dell’isola. Arrivati al paese di Sal Rei scopriamo una realtà inaspettata fatta di persone meravigliose, per l’appunto i capoverdiani, pronte a regalarti un sorriso in qualsiasi momento, gentili e sempre disponibili. I capoverdiani sono un popolo tranquillo che mira più all’essere che all’apparire e la vita scorre sempre molto lentamente e mai monotona. Tutto si muove intorno al mare e alle spiagge, e la gente ha un grande rispetto per la natura. E’ presente una piccola comunità di italiani, sempre lieti di accogliere con gioia il nuovo arrivato facendolo sin da subito sentire a casa. Proprio uno di questi italiani ci ha dato delle indicazioni dei luoghi da visitare, fuori dai soliti itinerari delle escursioni organizzate, e così iniziammo il nostro tour dell’isola».

Vi innamorate di Boa Vista immediatamente. Che cosa vi ha conquistato al punto tale da pensare ad un trasferimento definitivo?

«Inizialmente l’isola potrebbe apparire monotona in quanto è molto brulla, ma in realtà quello che ci colpì fu l’emozione di attraversarla in quad passando dal deserto, che si chiama Viana, alle dune di sabbia di Chaves per poi arrivare alle saline di sale rosa che sconfinano in spiagge deserte bianchissime dove è subito oceano e dove bagnarsi in quelle acque cristalline. Viaggiando all’interno e lungo la costa i paesaggi cambiano di continuo regalando al viaggiatore esperienze diverse che riempiono l’anima. Ciò che ci ha conquistato davvero è stata la semplicità della vita che ti regala l’isola e quelle emozioni che, forse, noi europei abbiamo dimenticato di provare essendo immersi totalmente nelle frenesia dei nostri giorni. Perché Boa Vista non è solamente un’isola ma è quasi un modo di essere, uno stile di vita che se comprendi in pieno ti proietta, improvvisamente ed inaspettatamente, in un nuovo mondo che riesce a coinvolgere i sensi, regalandoti emozioni che difficilmente potrai dimenticare. Capimmo che questa esperienza era ciò che cercavamo da tempo e così, senza neanche dovere confrontarci, decidemmo di iniziare il nostro cammino per un trasferimento definitivo».

Dopo il viaggio di nozze ritornate più volte sull’isola, anche se all’inizio solo per brevi periodi. Quando vi siete stabiliti definitivamente a Boa Vista? E come sono stati gli inizi?

«Tornati dal viaggio di nozze abbiamo ripreso la nostra vita e il nostro lavoro, ma il nostro cuore era rimasto sull’isola e tutto qui in Italia ci sembrava buio e noioso. Così a breve decidemmo di tornare cambiando tipologia di alloggio scegliendo, quindi, di prendere in affitto un appartamento nella zona di Cabral che si trova appena fuori dal paese ma praticamente sul mare. La meraviglia di addormentarci la sera con il rumore delle onde dell’oceano non aveva prezzo. I primi tempi abbiamo dovuto capire dove fare la spesa, dove aprire un conto corrente e come fare per ottenere il NIF (il nostro codice fiscale) senza il quale non puoi fare praticamente nulla; per questo devo dire ci hanno aiutato alcuni italiani residenti da parecchi anni sull’isola e non ci è stato per nulla difficile riuscire ad ambientarci. La lingua del posto ufficiale è il portoghese (l’arcipelago è una ex colonia) ma in realtà tutti parlano il creolo (dialetto locale) pur capendo bene l’italiano. La moneta locale è l’escudo che attualmente al cambio è circa 1/110, ma l’euro è ben accettato. I bancomat e le carte del circuito Visa funzionano perfettamente. Quindi il nostro inserimento è stato molto semplice grazie non solo all’aiuto della comunità italiana ma anche perché in realtà era quello che volevamo. Devo dire che qui mancano le cose a cui noi europei siamo abituati tipo cinema, teatri locali di tendenza, la movida ecc, ma ci sono tante altre cose che abbiamo ritrovato, perse da parecchio tempo. Non c’è stato in realtà un momento in cui abbiamo deciso di trasferirci, tutto è successo gradualmente come se fosse logico che accadesse, senza intoppi e senza troppi problemi».

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Da un punto di vista burocratico, com’è la situazione a Capo Verde per ciò che riguarda i visti e i vari permessi? A voi come è andata?

«La burocrazia qui, intesa come in Italia, è quasi inesistente. Ottenere un visto, una autorizzazione o aprire una società è molto semplice, poco oneroso, e molto rapido. Sono presenti dei commercialisti, qualcuno anche italiano, che con poco ti aiutano a far tutto. Anche in questo caso per noi ottenere i visti di soggiorno e poi la residenza non è stato difficile, basta essere in possesso dei requisiti richiesti».

Di che cosa vi occupate sull’isola?

«La passione di mia moglie Monica è sempre stata la moda, il desiderio di creare qualcosa di originale, (il classico sogno chiuso in un cassetto e che mai avrebbe pensato di realizzare in un posto come l’isola di Boa Vista, a Capo Verde), unito alla voglia di progettare uno stile dal profilo green. La sua creatività e il suo spirito innovativo hanno dato vita a “Dos Ilhas handmade un laboratorio artigianale di sartoria e creazione di accessori moda, dal design siculo – capoverdiano, che si sviluppa in riva al mare e che arriva quindi direttamente dalla sabbia. Dos Ilhas handmade racconta esperienze di viaggio di isola in isola attraverso accessori e abbigliamento da spiaggia. Una moda delle isole che esprime la voglia di vivere una vita in vacanza immersi in una natura fatta di dune di sabbia e di tutti i colori dell’azzurro dove il cielo si confonde con l’oceano. L’ecosostenibilità e l’amore per il tessile ed i colori hanno dato il via alla sperimentazione di azzardati ed inusuali abbinamenti di tutto ciò che era reperibile come stravaganti conchiglie, coloratissimi tessuti e fibre naturali, per creare una linea di accessori di particolare pregio. Dos Ilhas è un viaggio tra colori, profumi e contaminazioni. Una produzione che nasce per essere “UNICA” grazie alla artigianalità ed all’amore che mette in questo lavoro; una contaminazione di stili e di antiche tradizioni appartenenti a diverse culture che mettono in risalto un unico stile di vita, lo stile Dos Ilhas handmade. Ogni materiale viene scelto accuratamente e selezionato in base a cosa, nello stesso istante, la sua anima e la sua mente sentono, percepiscono, così da regalare emozioni a chi le indosserà.

È iniziato tutto così per caso, adesso è diventata una importante realtà imprenditoriale, un punto di riferimento per chi giunge da ogni parte del mondo. Si è creato un forte legame tra la nostra sicilianitudine e la morabeza capoverdiana che ci fa sentire parte del tutto. Ma ancora altro ci sarà da fare per noi, aspettiamo che sia l’isola a darcene l’opportunità».

Isola dell’arcipelago di Capo Verde, al largo della costa africana occidentale, Boa Vista è una delle classiche mete del “mollo tutto e vado a vivere in un paradiso tropicale”. Ma è davvero così?

«Sicuramente nel mondo ci sono posti molto più belli o più semplici e sicuramente più vicini al nostro concetto di vita, ma possiamo dire che Boa Vista è l’isola che ti regala il sogno di una vita semplice all’insegna del “no stress”. Non posso dire che sia un paradiso, anche perché penso che ognuno di noi abbia un personale concetto di paradiso, ma se cerchi una vita tranquilla senza troppe pretese di comfort è il posto ideale o quantomeno lo è per noi. Lo consideriamo tale perché la nostra scelta di vita ci ha concesso il “lusso” di potere vivere d’estate tutto l’anno, ma soprattutto di potere trascorrere tutti i giorni in maniera molto lenta senza lo stress del traffico, dello smog ecc… Oltretutto noi siamo amanti del mare, essendo nati e cresciuti nell’isola di Sicilia, e quindi abbiamo la possibilità ogni giorno a fine lavoro di prendere un aperitivo in spiaggia da soli o con amici, facendo il bagno o semplicemente guardando il tramonto sdraiati sulla sabbia».

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Potete farci un’analisi obiettiva di come si vive da residente a Boa Vista?

«Come dicevo prima la vita qui trascorre molte lentamente e tranquillamente, il costo della vita è notevolmente più basso dell’Italia anche se ci si deve in qualche modo adeguare nel senso che, per fare un esempio, il pesce ha un costo davvero irrisorio mentre la carne è davvero costosa perché essendo tutta importata subisce i tassi doganali che sono davvero alti. La mobilità sull’isola, o per lo meno all’interno del paese o nei pressi, è garantita dalla presenza di numerosi taxi che con pochissimi euro (da 2 a 5 euro massimo) ti portano ovunque. La sanità pubblica a Boa Vista non è l’eccellenza ma sono presenti 2 cliniche private Olandesi e Cubane dove ci sono tutte le attrezzature necessarie per un primo soccorso o per esami anche complessi. Nelle isole vicine come Sao Vicente, Santiago o Sal ci sono ospedali pubblici molto più attrezzati. Il divertimento o lo svago in genere non è affidato a cinema, teatri o similari ma più semplicemente ai chiringuiti sulla spiaggia dove potere passare una giornata intera anche pranzando o prendendo un aperitivo al tramonto. Un appartamento in affitto con una camera da letto, un soggiorno cucina ed un bagno ha un costo che varia dai 150,00€ sino a 500,00€ al mese, mentre per l’affitto turistico si arriva anche a 500€ per settimana».

Che tipo di opportunità, lavorative e di vita, ci sono oggi a Capo Verde per chi vuole trasferirsi?

«Per noi europei è improponibile cercare un lavoro da dipendente perché qui i salari sono molto bassi, basti pensare che il Governo indica come soglia minima di retribuzione 14.000 esc al mese (circa 130€) e quindi non potremmo immaginare di potere vivere con così poco. Al contempo, come dicevo prima, è molto facile aprire una società e qui servono molti imprenditori in vari campi, dai servizi al turismo al food e tanto altro come per esempio l’import».

In tanti, leggendo questa intervista, penseranno: “Eh vabbè è facile andare a vivere su una meravigliosa isola se hai i soldi”. Cosa ne pensate al riguardo?

«È innegabile dire che all’inizio abbiamo dovuto dare fondo a buona parte dei nostri risparmi per portare avanti questo nuovo progetto di vita, ma da quando la nostra attività è andata a regime, questo ci ha dato la possibilità di vivere abbastanza comodamente. In ogni caso un trasferimento all’estero, qualsiasi paese sia, ha un costo che deve essere messo in conto nelle spese da programmare per essere tranquilli del buon esito dell’operazione. Una precisazione da fare: non tutti quelli che decidono di trasferirsi lo fanno con tanti soldi in tasca. Se hai tanto denaro sarà più facile iniziare ad organizzare una nuova vita per chi vive di rendita. Per chi non vive di rendita sa bene che non si può solo spendere e, se non si riesce ad investire il denaro, a lungo andare, si rischia di averne sempre meno. Diversamente, chi possiede un gruzzoletto e, cosa più importante, capacità, competenza e tanta voglia di fare, sicuramente troverà nuove opportunità e magari riuscirà a realizzare il proprio sogno».

A Boa Vista e Capo Verde ci sono diversi italiani che come voi hanno deciso di viverci stabilmente. Avete rapporti con loro? Li frequentate?

«Ormai conosciamo quasi tutti i residenti italiani e spesso capita di incontrarsi in giro e fermarsi per due chiacchiere. Qui l’italiano aiuta sempre il connazionale che tenta di trasferirsi. Ho trovato, a differenza di altri paesi che ho visitato, una forte coesione tra di noi e un grande senso di appartenenza. Ognuno conduce la propria vita secondo i ritmi dell’isola, ci si vede in giro e alla fine ci si incontra frequentando gli stessi posti».

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Che consigli dareste a chi come voi due sta pensando a un cambiamento radicale di vita?

«Il consiglio che possiamo dare è quello di smettere di restare bloccati nelle proprie paure di non farcela o ancor peggio di temere di uscire dalla propria comfort zone. Bisogna provare a realizzare i propri sogni perché si rischia che, arrivati ad una certa età, i rimpianti potrebbero superare i ricordi e questo rovinerebbe il resto della nostra vita. Molte volte la non riuscita di un trasferimento dipende dall’impulsività con cui affronti l’operazione; in questo devo dire mi ha molto aiutato il mio essere ingegnere, sono riuscito a programmare tutto con accuratezza senza lasciare nulla al caso. Il nostro trasferimento è stato graduale e moderato, ogni viaggio durava sempre di più in modo da abituarci all’idea che “casa” era quella e non più l’Italia. Per questo serve tempo e dedizione e soprattutto VOGLIA DI FARLO».

Come è cambiata la vostra vita da quando vi siete trasferiti?

«La nostra vita è cambiata radicalmente! In Italia si lavorava anche più di 12 ore al giorno, con piccole pause, anch’esse frenetiche, e si viveva in attesa del fine settimana per la cena al ristorante di turno con gli amici e questo stile di vita fatto di appuntamenti, schemi, cose scontate, a lungo andare ti logora. Adesso il lavoro occupa una piccola parte della nostra giornata ed anche quella piccola parte è fatta di sorrisi, sole e mare. Siamo sempre a contatto con turisti che hanno voglia di divertirsi, ridere e passare il tempo godendosi l’isola, i suoi paesaggi e il buon cibo. Sicuramente, almeno per noi, la vita è cambiata in meglio e adesso non torneremmo più indietro».

L’Italia vi manca?

«Dell’Italia, o per meglio dire, della Sicilia ci mancano tante cose, ci manca il buon cibo o quanto meno la possibilità di scegliere, ci mancano sicuramente gli svaghi quali i cinema, il teatro, ci manca la cultura, la storia, ci manca tutta la sua bellezza. Ma la vita è fatta di scelte e noi abbiamo preferito una vita più semplice e più appagante ad una più completa ma ricca di stress. Adesso in Italia torniamo per vacanza o per andare a trovare i parenti ma sempre con l’ansia di tornare in quella che adesso chiamiamo casa».

Altri progetti per il futuro?

«Abbiamo in cantiere sicuramente la visita alle altre isole dell’arcipelago in modo da potere avere un termine di paragone visto che in definitiva sono molto diverse tra loro e comunque di continuare a viaggiare. Sicuramente in programma non c’è il rientro in Italia».

Per chi volesse mettersi in contatto direttamente con Monica e Marcello può farlo su:

Facebook: Marcello Milone; Monica Cusimano

Instagram: @marcellomilone70; @monicacusimano

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