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Natascia: vado a fare un Master in Scienze Sportive in Svezia

nuova vita in Svezia

Natascia e il suo master in Scienze Sportive in Svezia

Natascia, 35 anni e tanta voglia di rimettersi in gioco, per smettere di “sopravvivere” in una realtà che poco le offriva e per conquistare un’indipendenza dai propri genitori che, oggi come oggi, per molti, è solo un’utopia. Per questo è volata in Svezia. E’ quella la terra che ha scelto per realizzare il suo sogno: diventare insegnante di psicologia dello sport.Natascia, raccontaci qualcosa di te …

Vivevo in provincia di Bologna e lavoravo nella provincia di Ferrara. Dopo una laurea in psicologia, un anno di tirocinio, l’esame di stato, un anno di master in Italia in psicologia dello sport, 4 anni di specializzazione post laurea in Ipnosi e Psicoterapia Ericksoniana, la mia qualità di vita era bassissima. Lavoravo come educatrice scolastica per 700 euro al mese, come psicologa dello sport part-time e sporadicamente come consulente ma, nonostante tutto, non riuscivo a pagare neanche l’affitto di casa. Allora ho provato a rimettermi in gioco, per inseguire il mio sogno: insegnare psicologia dello sport. Ovviamente all’estero… ed eccomi qui.

Perché proprio la Svezia?

Perché l’Università di Lund è una delle top 100 Università del mondo e Lund è una quieta cittadina del sud della Svezia. Vicino a Malmoe, vicino a Copenhagen e a un’ora e mezza di volo dall’Italia. La Svezia mi ha attirato per il suo welfare, per le prospettive di vita lavorativa e per la possibilità di studiare gratuitamente. L’istruzione in Scandinavia infatti, è gratuita a tutti i livelli per i cittadini comunitari. Inoltre a Lund ero già stata e la dimensione internazionale della città, mi ha immediatamente rapita. Gli svedesi sono molto cordiali e parlano tutti (o comunque per la maggior parte) inglese. Inoltre qui c’è EQUITA’ in tutti i sensi: le donne possono chiedere la maternità come gli uomini e non ci sono discriminazioni sessuali di nessun genere.

Hai conosciuto altre realtà oltre quella svedese?

Si, ho vissuto un anno e mezzo a Toronto, Canada: come studente scambio al IV anno dell’Università e come ricercatrice indipendente per la tesi. Toronto è una realtà bellissima, ma a quei tempi, non mi sentivo ancora pronta per andarmene in maniera definitiva e così lontano dalla mia terra… Quindi ho deciso di tornare. A posteriori, penso di non avere fatto male: ho provato in tutti i modi a costruirmi una vita dignitosa in Italia, ma semplicemente non è stato possibile. Toronto comunque resta una bella città, ricca di opportunità, soprattutto per i giovani che hanno voglia di fare, con una buona formazione alle spalle.

→→→ Scopri come trasferirsi a vivere in Svezia: costo della vita, pro e contro ed altri consigli ✌

E ora cosa fai in Svezia?

Attualmente sono al I anno di un Master Internazionale in Scienze Sportive, Psicologia dello Sport.

In cosa differisce la formazione universitaria svedese, rispetto a quella italiana ?

Intanto, la loro preparazione non è basata solo su libri in lingua svedese ma anche in lingua inglese. E questo a livello anche di B.A. Inoltre, tutta l’istruzione è totalmente gratuita anche per tutti i cittadini comunitari. I cittadini extraeuropei hanno diversi fondi a disposizione (opportunità di borse di studio), ma inizialmente, devono comunque pagare le tasse universitarie. La selezione per accedere ai vari programmi, si basa sul curriculum accademico e sul percorso professionale: per questo è più equa. Come si sa, in Italia, sono i test di ammissione a fare la differenza. Il Master che sto facendo ha molte attività pratiche ed è stimolante in quanto ogni tesina, lavoro o presentazione che occorre fare, necessita del pensiero critico. In Italia non è ammesso il pensiero critico: siamo delle imperfette enciclopedie viventi senza personalità. Triste e assolutamente inutile per progredire. Un altro aspetto importante è che anche noi studenti abbiamo la nostra organizzazione sindacale. Ogni facoltà ne ha una. E nel mio corso ci sono 2 rappresentanti che riportano agli insegnanti le cose che vanno e che non vanno. Inoltre, a fine corso per ogni materia, c’è una valutazione che serve a stabilire gli obiettivi raggiunti dal corso stesso, quali sono stati i punti deboli e i punti di forza. Conseguentemente, ogni anno, i corsi delle materie vengono modificati in base a quello che gli studenti scrivono.

Quale è stata la molla che ti ha spinto a lasciare l’Italia e a rimetterti in gioco in Svezia?

L’idea di rassegnarmi a sopravvivere facendo cose che mi piacevano ma che non soddisfavano pienamente né il mio desiderio di realizzazione personale, né il mio desiderio di avere una vita economicamente indipendente dai miei genitori al 100%.

Come si vive in Svezia?

Qui ho riscoperto una vita umana: vado all’Università, alle feste, ovunque… in bici! Quasi nessuno si muove in auto! I ritmi sono molto più rilassati e, anche se le cose da fare sono tante, gli svedesi hanno le loro file e attendono pazientemente, senza sbuffare o imprecare. Mi sento nuovamente un essere umano. Veramente. Qui in Svezia predomina la tranquillità e la necessità di controllo. La Svezia è notoriamente un Paese ricco e tutti pagano un mondo di tasse, infatti le cose funzionano. Però la vita è cara (tranne gli affitti) e trovare un appartamento in affitto è una vera e propria caccia. Quasi tutti fanno attività fisica e non è inusuale vedere gente correre a qualsiasi ora nei parchi o lungo la strada. I prezzi delle palestre sono accessibilissimi (io spendo 140 euro per un abbonamento annuale) e sono aperte dalle 6:30 del mattino alle 22, con corsi che iniziano alle 7:00. La sanità è gratuita (o semi gratuita) per i residenti. Per essere residente occorre o avere un lavoro regolare o essere accettato come studente per più di sei mesi. Se si intende stare in Svezia per più di 90 giorni, occorre chiedere il permesso di residenza. Questa cosa la si può fare anche online dall’Italia. Entro una settimana, se tutti i documenti spediti via mail sono in regola, arriva il foglio direttamente in Italia. Una volta in Svezia, con questo foglio, si può ottenere il codice fiscale che ti permette di essere trattato al 100% come un cittadino svedese. Si ha addirittura diritto di voto per il sindaco della città in cui si vive (non per il Governo Svedese).

Ci sono molti italiani?

Lund è piena di italiani! Credo sia dovuto maggiormente all’Università e al polo ingegneristico (LTH). Comunque siamo in tanti e l’Università offre anche un corso di Italiano.

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Per un italiano è facile trovare lavoro in Svezia?

Inutile dire che chi ha una laurea in campo ingegneristico, trova lavoro abbastanza velocemente. Qui a Lund ci sono diverse multinazionali (Volvo, per esempio) ed alcune hanno partnership dirette con l’Italia (Tetrapak, Ericsson, Gambro). L’importante è imparare la lingua e questo è possibile anche grazie a dei corsi gratuiti e gestiti dallo Stato. Se si decide di frequentare un corso master o universitario in Scandinavia, le possibilità di trovare un lavoro aumentano clamorosamente. Le statistiche della Lund University, dicono che mediamente, uno studente internazionale, impiega massimo 6 mesi dalla laurea a trovare lavoro. Un mio amico indiano si è laureato in ingegneria (master in ingegneria meccanica) e dopo 15 giorni ha iniziato a lavorare con un primo contratto di 6 mesi.

E’ una bella città in cui viverci?

Lund è una piccola cittadina, prevalentemente universitaria. Molto tranquilla e pacifica e medioevale. La media dell’età è 23 anni.

Se qualcuno decidesse di trasferirsi in Svezia quali sono le maggiori difficoltà che si troverebbe ad affrontare?

Dovrebbe abituarsi alle file eterne, alla burocrazia un po’ macchinosa e agli svedesi: bellissimi, gentili, ma non si capisce mai fino in fondo quanto e se gli piaci. Ah… un’altra cosa: meglio non gesticolare troppo quando si parla o si rischia di passare per persone molto nervose. E cosa importante: fumare sigarette qui, non è ben visto.

In base alla tua personale esperienza, che consiglio vorresti dare ai lettori di Voglio Vivere Così?

Di usare molto i social network prima di partire, di farsi degli amici virtuali. A volte è utile conoscere qualcuno qui prima, soprattutto per le pratiche burocratiche e anche semplicemente, per scovare i supermercati a prezzi ragionevoli o negozi dove vendono la frutta a buon mercato. Se poi cercate una casa, vi consiglio vivamente di darvi da fare con un certo anticipo: non ci sono agenzie immobiliari dedicate all’affitto di case.

Sei partita con delle aspettative. Si sono realizzate tutte o ti manca ancora qualcosa?

Beh, questo è solo il primo passo verso il mio sogno, che va costruito giorno per giorno. Sono solo 4 mesi che sono qui e in questo periodo le mie aspettative si sono in parte concretizzate, ma è ancora presto perché si completino del tutto.

Per scrivere a Natascia:

natasciab@hotmail.com 

A cura di Nicole Cascione

 

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