Lavorare in Smart Working? Meglio se in una località vista mare
Mai come in questo periodo abbiamo scoperto e rivalutato lo smart working. In tempi di pandemia lavorare da casa è diventato la prassi. Per molti è stata la prima volta e in tanti hanno scoperto i vantaggi del lavoro flessibile, a tal punto da pensare di continuare a farlo anche in futuro.
Così mentre alcuni stanno lottando per adattarsi a questa nuova modalità di lavoro, altri sono giunti alla gradita consapevolezza che i loro progetti di lavoro possono essere completati da qualsiasi luogo. Non solo. Un numero crescente di destinazioni esotiche, che negli ultimi mesi hanno visto svanire le loro entrate turistiche, sta sfruttando la situazione a proprio vantaggio offrendo visti estesi agli smart worker nel tentativo di iniettare denaro nelle loro economie.
Lo smart working, infatti, permette di lavorare ovunque: basta avere una connessione internet e un pc, e il gioco è fatto. Meglio ancora se in un posto bellissimo vista mare.
I 7 posti più belli per gli smart workers
Dalle Barbados alle Baleari: per voi abbiamo selezionato le località più belle dove poter lavorare in remoto.
Si tratta di veri e propri paradisi tropicali, e non solo, in cui pensare di trasferirvi, cambiando vita e abitudini. Vediamoli insieme.
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Barbados
Amate dai turisti di tutto il mondo, le Barbados rappresentano un paradiso tropicale a poche miglia dalle coste di Miami. Cose le rende così perfette per gli smart workers? Il “Barbados Welcome Stamp”, proposto dal primo ministro Mia Amor Mottley e dal suo staff. Si tratta di una sorta di “Timbro di benvenuto” della durata di 12 mesi per consentire ai visitatori la possibilità di lavorare in remoto dall’isola.
In fase di perfezionamento, il Barbados Welcome Stamp dovrebbe consentire alle persone di venire e lavorare alle Barbados in modo digitale.
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Minorca
L’isola delle Baleari sta studiando un piano per diventare punto di riferimento internazionale dell’innovazione tecnologica incentrata sulla sostenibilità, capace di attrarre e trattenere talenti innovativi sull’isola e di generare un nuovo motore produttivo basato sulla cosiddetta economia digitale.
Approfittando del boom dello smart working e dell’esodo urbano verso luoghi più sicuri causato dalla pandemia, Minorca mira a posizionarsi come il luogo perfetto per sviluppare progetti in linea con due dei principali obiettivi strategici dell’Unione Europea: la sostenibilità e digitalizzazione.
Proprio per quest’ultima il Consell di Minorca intende realizzare un potente dispiegamento della rete in fibra ottica che consenta l’accesso ad una internet veloce ed affidabile, facilitando lo smart working, con una serie di iniziative che permettano di lavorare in condizioni ottimali.
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Anguilla
Famosa per le sue splendide barriere coralline e le incantevoli spiagge, Anguilla è un posto meraviglioso da visitare e, grazie a una nuova iniziativa i lavoratori da remoto hanno la possibilità di vivere e lavorare su questa piccolissima isola caraibica.
Secondo Anguilla Tourist Board, i candidati selezionati potranno trascorrere da tre mesi a un anno nel paese.
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Bermuda
A Bermuda esiste il programma “One Year Residential Certification” che consente ai viaggiatori di trasferirsi e lavorare a distanza per un anno. Le famiglie con bambini hanno anche la possibilità di iscriverli alle scuole private o pubbliche.
Il programma è aperto a dirigenti a distanza, imprenditori autonomi e studenti universitari impegnati nell’apprendimento a distanza.
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Maldive
Il resort Nautilus delle Maldive offre quella che chiamano “workation”: un modo di lavorare nel lusso più assoluto. Compilare fogli di calcolo in riva al mare e condurre riunioni su una spiaggia privata, immaginate qualcosa di più bello?
Durante la pausa pranzo si può nuotare nel mare azzurro, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi e guardare il mare.
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Isole Cayman
Le Isole Cayman danno ai lavoratori remoti la possibilità di trovare il loro equilibrio tra lavoro e vita privata con sole, sabbia, mare e sicurezza, trasferendosi nel territorio britannico d’oltremare per un massimo di due anni.
La destinazione caraibica ha annunciato, infatti, il Global Citizen Concierge Program (GCCP), un’iniziativa turistica progettata per i nomadi digitali che desiderano sfruttare la flessibilità offerta dal lavoro a distanza. La possibilità è però aperta ai nomadi digitali con uno stipendio minimo annuo di $ 100.000. I lavoratori da remoto possono trascorrere fino a due anni vivendo e lavorando nelle Isole Cayman.
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Dubai
Lanciato a ottobre, il “Dubai’s one-year virtual working program” consente ai lavoratori a distanza con sede all’estero, così come alle loro famiglie, di rimanere nell’affascinante emirato degli Emirati Arabi Uniti per un massimo di dodici mesi.
Per essere ammessi, i lavoratori devono guadagnare un minimo di $ 5.000 al mese, avere un’assicurazione medica valida e un passaporto con almeno sei mesi di validità rimanente. Coloro che saranno accettati avranno accesso a “tutti i servizi richiesti”, come i servizi della banca locale, mentre i lavoratori con bambini potranno iscriverli a una scuola locale.
Gli smart worker potranno anche beneficiare del sistema di tassazione di Dubai: lo Stato sovrano non impone l’imposta sul reddito agli individui. Sebbene lo schema sia valido per un anno, i lavoratori a distanza possono richiedere un rinnovo verso la fine del loro soggiorno.
In conclusione
Sono molti i posti meravigliosi dove poter pensare di trasferirsi e cambiare vita. Come abbiamo visto alcuni di questi paradisi tropicali attirano i nomadi digitali con incentivi molto interessanti. A ciò si aggiunge la possibilità di nuotare in acque splendide e di vivere ogni giorno una vita vista mare. E voi dove andreste?