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Guida allo scontrino elettronico: che cos’è e come funziona

SCONTRINO ELETTTRONICO

Scontrino elettronico: tutte le cose da sapere

Combattere l’evasione fiscale e semplificare e migliorare l’organizzazione dell’amministrazione fiscale italiana. Sono questi gli obiettivi dello “scontrino elettronico”, che in Italia di fatto sostituisce gli scontrini fiscali in formato cartaceo. Dal 1° gennaio 2020 è infatti in vigore l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi.

Dopo una prima introduzione a luglio 2019 solo per i soggetti con un volume di affari superiore a 400.000 euro, lo scontrino elettronico è diventato obbligatorio per tutti gli esercenti.

È noto che le autorità fiscali italiane cercano da decenni di controllare l’evasione fiscale. Al fine di garantire che le imprese emettano correttamente fatture o ricevute per la vendita di beni o la fornitura di servizi, il legislatore italiano, ha posto in atto una serie di misure tra cui la fatturazione elettronica e lo scontrino elettronico. Obiettivo di fondo dell’operazione è infatti il contrasto all’evasione.

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Scontrino elettronico: come funziona

Nella guida dell’Agenzia delle Entrate viene spiegato che cos’è lo scontrino telematico e il suo funzionamento. Si tratta dell’adozione del processo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri per gli esercenti di attività di commercio al minuto ed equiparati, diventato obbligatorio per effetto delle modifiche introdotte dall’articolo 17 del Decreto Legge n. 119/2018.

Di fatto, gli scontrini rilasciati dai commercianti non avranno più valore fiscale ma avranno valore come “certificazione” dell’acquisto. Con l’introduzione dello scontrino elettronico, gli esercenti avranno così accesso facile e immediato ai dati delle proprie vendite, che verranno trasmessi direttamente all’Agenzia delle Entrate, con la possibilità di controlli più tempestivi e più rapide analisi di eventuali rischi di evasione.

Per l’emissione dello scontrino elettronico è necessario l’utilizzo di registratori telematici, che comunicano costantemente con l’Agenzia delle Entrate.

Proroga e moratoria dello scontrino elettronico

Con la legge di conversione del Decreto Crescita è stato previsto un periodo di moratoria di sei mesi; non si tratta di una proroga, ma di un semestre durante il quale l’invio dei dati dei corrispettivi potrà essere effettuato a cadenza mensile.

La trasmissione non sarà sanzionata qualora effettuata entro il mese successivo a quello di riferimento. Dopo, invece, si avranno 12 giorni di tempo a disposizione.

Cosa succede in caso di mancato invio dello scontrino elettronico?

Il mancato invio degli scontrini elettronici, o quando gli stessi vengono memorizzati o trasmessi con dati incompleti o non veritieri, comporta l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto legislativo n. 471/1997 (articolo 6, comma 3, e articolo 12, comma 2).

In particolare, la sanzione è pari al 100% dell’imposta relativa all’importo non correttamente documentato con un minimo di 500 euro.

Nei casi più gravi di recidiva – quando nel corso di un quinquennio vengono contestate quattro distinte violazioni, compiute in giorni diversi – è prevista la sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, ovvero dell’esercizio dell’attività stessa.

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Scontrino elettronico: i soggetti esonerati

Ad essere tenuti all’obbligo dello scontrino telematico sono tutti i soggetti di cui all’articolo 22 del DPR IVA, ovvero commercianti al minuto ed assimilati.

Il decreto del MEF del 14 maggio 2019, aggiornato il 31 dicembre 2019, stabilisce inoltre le categorie esonerate dallo scontrino elettronico.

Restano fuori dallo scontrino elettronico obbligatorio i seguenti soggetti:

Il decreto quindi esonera dall’obbligo dello scontrino elettronico tutti i soggetti che, in base alla legislazione vigente, sono fuori dal perimetro di certificazione dei corrispettivi, confermando quindi gli esoneri dalla certificazione fiscale attualmente esistenti.

Tra i soggetti esonerati dall’obbligo di emissione degli scontrini elettronici rientrano inoltre i soggetti che effettuano operazioni marginali, ovvero i cui ricavi o compensi non siano superiori all’1% del volume d’affari dell’anno precedente. Le operazioni marginali continuano ad essere certificate con lo scontrino cartaceo o con ricevuta.

Scontrino elettronico: cosa cambia per il consumatore?

Come funziona lo scontrino elettronico per il cliente? Per il consumatore non cambia quasi nulla. Al momento del pagamento non si riceverà più uno scontrino o una ricevuta, ma un documento commerciale (cartaceo o digitale) privo di valore fiscale, che potrà essere conservato come garanzia del bene o del servizio pagato, oltre che per un eventuale cambio merce.

Uno dei vantaggi per i clienti è la possibilità di avere una nuova garanzia digitale sui prodotti acquistati, senza obbligo di conservazione dello scontrino stampato.

La lotteria dello scontrino elettronico

Doveva iniziare il 1° gennaio 2020, poi prorogata a luglio 2020, ma con la pandemia e i vari problemi economici e sanitari che hanno sconvolto il Paese, l’inizio della lotteria degli scontrini è stato spostato ufficialmente al 1° gennaio 2021. Obiettivo della lotteria è incoraggiare i contribuenti a chiedere ricevute ufficiali da rivenditori che forniscono beni e servizi: ogni ricevuta elettronica rappresenterà un biglietto per una lotteria di Stato.

Come funziona

A partire dal 1° gennaio 2021 tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni e che acquistano per se stessi beni o servizi possono partecipare alla lotteria. Per farlo devono richiedere il loro “codice lotteria” sul portale dell’Agenzia delle Entrate, abbinandolo al proprio codice fiscale. Per ogni ricevuta elettronica rilasciata all’ufficio delle imposte, il sistema della lotteria genererà un certo numero di biglietti virtuali.

In sostanza, al momento dell’acquisto, l’acquirente dovrà semplicemente mostrare il codice della lotteria, che sarà un codice a barre salvato sul telefono o stampato, che il commerciante farà corrispondere alla ricevuta emessa, come già avviene ad esempio con le farmacie tramite la tessera sanitaria.

La registrazione è immediata e può essere effettuata sul portale www.lotteriadegliscontrini.gov.it a partire dal primo dicembre 2020. Nella sezione “Partecipa ora” potrai digitare il tuo codice fiscale e visualizzare il tuo codice lotteria, indispensabile per partecipare.

I premi

Ci saranno estrazioni settimanali con sette premi di 5.000 euro ciascuno ogni settimana; mensili con 3 premi di € 30.000 ciascuno e un’estrazione annuale con un premio di € 1.000.000.

Nel caso di estrazioni “zerocontanti”, cioè vale a dire per quegli acquisti effettuati con carta oppure in maniera digitale, lo scontrino estratto premia sia il consumatore, sia l’esercente:

Registratore di cassa elettronico

Secondo quanto stabilito dal decreto 119/2018, si passa quindi dal registratore di cassa normale al registratore telematico, ovvero ai nuovi strumenti tecnologici in possesso delle caratteristiche tecniche definite dall’Agenzia delle Entrate, in grado di garantire l’inalterabilità e la sicurezza dei dati memorizzati.

Come funziona il registratore di cassa elettronico? Si tratta di un dispositivo in grado di memorizzare e inviare i dati dei corrispettivi derivanti dalla vendita di beni o servizi generando inoltre a fine giornata un file Xml, che viene poi trasmesso direttamente per via telematica all’agenzia delle Entrate.

Questi nuovi registratori di cassa consentono di memorizzare i dati di dettaglio e quelli di riepilogo delle operazioni effettuate, e trasmetterli giornalmente all’Agenzia delle Entrate.

Andranno in archivio alcuni adempimenti contabili come il “registro dei corrispettivi”, l’emissione e la conservazione dei documenti cartacei (scontrini e ricevute ) alternativi alla fattura elettronica. Il Fisco potrà così acquisire in tempo reale ogni elemento per la compilazione della dichiarazione IVA e dei redditi, con la possibilità di verificare gli importi di vendite e prestazioni di servizi e confrontarli con l’Iva pagata, velocizzando l’azione di accertamento nei confronti dei contribuenti.

È obbligatorio il registratore di cassa telematico?

Il registratore di cassa telematico diventa obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2021 per la generalità degli esercenti. L’obbligo del registratore telematico per l’emissione degli scontrini elettronici ha subìto una proroga prevista dal decreto Rilancio e del difficile periodo legato al Covid-19, che ha di fatto esteso il periodo di moratoria sulle sanzioni relative allo scontrino elettronico.

Entro l’inizio del prossimo anno bisognerà però farsi trovar pronti all’invio in tempo reale dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri. Il termine per la trasmissione è di 12 giorni.

La disposizione riguarda i soggetti con volume d’affari nell’anno 2018 inferiore a 400.000 euro e per i soggetti che hanno iniziato l’attività nel 2019 e nel 2020.

Agevolazioni fiscali per l’acquisto di un registratore di cassa elettronico

Entro il 1° gennaio 2021 sarà necessario per l’esercente acquistare un nuovo registratore di cassa fiscale telematico, ottenendo:

Il nuovo registratore di cassa permetterà anche alle piccole realtà di digitalizzare maggiormente la propria attività e di semplificare l’archiviazione dei dati, la contabilità e i calcoli degli adempimenti fiscali.

Scontrino elettronico senza cassa: le alternative

In alternativa all’utilizzo dei registratori di cassa telematici, è possibile memorizzare e trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri tramite il nuovo servizio web dell’Agenzia, disponibile nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi.

Tramite la procedura web – che può essere utilizzata, oltre che da pc, anche tramite tablet e smartphone – i soggetti interessati possono predisporre online un documento commerciale e allo stesso tempo memorizzare e inviare all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi di ogni singola operazione effettuata.

Per accedere al sistema è possibile utilizzare le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale), dei servizi telematici Entratel e Fisconline o la Carta Nazionale dei Servizi (Cns).

Le app per lo scontrino elettronico

Come abbiamo visto, il registratore di cassa telematico non è l’unico strumento per emettere lo scontrino elettronico. Grazie alla tecnologia e al web oggi esistono appositi software che, interfacciandosi con il sistema telematico dell’Agenzia delle Entrate, offrono la possibilità di emettere gli scontrini elettronici e gestire le fatture e di mandarle anche al proprio commercialista.

Si tratta di app per lo scontrino elettronico che sono proposte dai fornitori di tecnologia per poter essere usate da smartphone o tablet. Vediamo insieme le principali.

FatturAE

È l’app per scontrino elettronico fornita dall’Agenzia delle Entrate. Oltre a preparare e inviare le fatture elettroniche al Sistema di interscambio (SdI), questa app consente di avere accesso al portale “Fatture e Corrispettivi” il che include la possibilità di sfruttare la procedura Web gratuita offerta dall’Agenzia delle Entrate per emettere lo scontrino elettronico e trasmettere i dati dei corrispettivi.

Dove scaricarla:

FatturaPRO

Creata dalla startup Gestisco Italia Srl, FatturaPRO si basa su una “cassa web” implementata su un’applicazione mobile, funzionante su tutti i dispositivi Android e iOS, oltre che da personal computer. Il costo del servizio varia: dalla tariffa free (gratuita) a quella base di 29 euro l’anno, fino alla tariffa premium di 69 euro all’anno.

Dove scaricarla:

QuiScontrino

Fornita da Buffetti, quest’app è caratterizzata da un’interfaccia intuitiva che offre la riproduzione sullo schermo di una tastiera molto simile a quella dei registratori di cassa.

Oltre a fare le comuni operazioni di cassa, Qui Scontrino permette di personalizzare prodotti e pagamenti e fornisce le statistiche di vendita, per poter monitorare il trend della tua attività. Per ora si trova solo nel Play Store e dunque è scaricabile solo dai dispositivi Android.

Dove scaricarla:

Conclusioni: il contesto internazionale

All’interno dell’Unione Europea, l’Italia non è l’unico Paese ad aver introdotto un impegno così globale alla lotta all’evasione fiscale. Anche se ad oggi ci sono pochi esempi in tale direzione. Uno di questi è il Portogallo, che ha adottato un sistema che utilizza i dati dalle fatture per identificare discrepanze e frodi fra l’Iva pagata e le fatture inviate dai contribuenti all’amministrazione.

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Anche in Svezia le vendite devono essere registrate su un terminale di cassa collegato ad un’unità di controllo fiscale, certificata dall’Amministrazione Fiscale svedese. Infine in Russia, all’inizio del 2017 è iniziato il passaggio verso l’obbligo di registratori di cassa online, che istantaneamente caricano i dati sulle compravendite nei database dell’Amministrazione Fiscale.

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