Tracy: ho vissuto in diversi Paesi e ora abito a Siem Reap, in Cambogia
A cura di Maricla Pannocchia
Originaria del Regno Unito, Tracy è un’expat da più di 10 anni avendo vissuto in Sud Africa, in Laos, nel Borneo malese e ora a Siem Reap, Cambogia (dopo aver abitato anche nella capitale, Phnom Penh). La donna lavora come Sales and Marketing Manager per Kingdom of Wow, un brand etico che produce scarpe lavorate a mano, garantendo un posto di lavoro sicuro e delle paghe eque alle donne che vi lavorano.
Secondo Tracy, ogni turista o expat può fare la differenza nelle vite dei locals, per questo, è importante approcciarsi alla Cambogia chiedendosi cosa tu possa aggiungere, con la tua presenza, alla comunità del posto. Tracy sottolinea anche l’importanza d’informarsi per bene prima di andare a fare volontariato.
Siem Reap è una cittadina accogliente, ricca di natura, ristoranti, tours ed esperienze da vivere e, per questo, la donna ne consiglia la visita per almeno 5 giorni. Nel suo futuro, Tracy si vede a lavorare ancora a lungo per Kingdom of Wow, brand in cui crede moltissimo perchè i valori che porta avanti abbracciano i suoi.
Ciao Tracy. Puoi raccontarci qualcosa di te? Chi sei, da dove vieni?
Ciao a tutti! Certo, mi chiamo Tracy e vengo da una cittadina nel North Yorkshire. La mia vita attuale, tuttavia, non potrebbe essere più diversa da quella del contesto in cui sono cresciuta. Nel 2009, dopo la fine del mio matrimonio, ho salutato gli amici e i parenti, che sono rimasti nel Regno Unito, e sono partita. Sono salita su un aereo per andare a vivere in un parco nazionale in Sud Africa per un anno. Devo ammettere che questo modo di reagire non è quello standard dopo un divorzio ed è stata, forse, una delle esperienze che più mi hanno spaventata nel corso della vita.
Tuttavia, nonostante i timori iniziali, quella si è rivelata un’esperienza meravigliosa. Ho vissuto nella natura nel Western Cape, facendo un’internship per GVI. Allora, non avevo idea di come quell’esperienza avrebbe cambiato l’intero corso della mia vita. Da lì, infatti, ho scelto di vivere in altri tre Paesi stranieri.
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Parliamo proprio di questi tre Paesi. Dove hai vissuto? Cosa puoi raccontarci al riguardo?
Dopo l’esperienza in Sud Africa ho vissuto in Laos per cinque anni per poi spostarmi nel Borneo malese per un contratto di sei mesi per arrivare, alla fine, a vivere qui in Cambogia, dove abito da 9 anni. Spesso le persone mi chiedono quale, fra questi Paesi, sia il mio preferito ma mi è difficile dare una risposta. Ogni luogo ha un significato speciale per me e mi ha regalato esperienze e ricordi che non avrei mai neanche immaginato di poter vivere. In più, nel corso degli anni, ho conosciuto tante meravigliose persone, a cui tengo molto.
In Cambogia, abiti a Siem Reap. Come mai hai scelto di vivere proprio qui?
Nel 2015 mi sono trasferita in Cambogia, precisamente nella capitale, Phnom Penh, per lavorare per un’organizzazione che si occupava di gioventù marginalizzata in un contesto urbano. Due anni dopo, sono passata a un altro ruolo, che mi ha portata a spostarmi a Siem Reap.
La transizione dalla vita nella capitale a quella nella famosa cittadina turistica è stata piuttosto semplice. Ho trovato due appartamenti che avrebbero potuto fare al caso mio la mattina stessa in cui, con un agente immobiliare, ero andata a vederne alcuni. Il mercato immobiliare qui offre qualcosa per tutti; ci sono case e appartamenti per ogni budget. Io ho scelto di vivere in una casa tradizionale di legno, con due camere, adiacente alla casa in cui vive il proprietario con la sua famiglia. Abito in questa casa da 6 anni.
Come descriveresti Siem Reap a chi non c’è mai stato?
Amo vivere qui. Mi piace la vicinanza alla natura che c’è in questa cittadina. Nel cuore di Siem Reap scorre un fiume fiancheggiato da alberi e un po’ ovunque, in città, è possibile trovare piccole oasi tropicali. In più, il complesso archeologico di Angkor è praticamente dietro l’angolo. La città accoglie tutti, persone del posto, espatriati e turisti e offre tante attività da fare. Per me, in quanto expat, Siem Reap ha una vibe tutta sua e uno spirito comunitario che mi piacciono molto.
Com’è la tua vita quotidiana?
La vita quotidiana qui in Cambogia è facile. Le cose funzionano o non funzionano; è piuttosto semplice. Tuttavia, anche se la cosa mi sorprende ancora, sono più le volte in cui le cose funzionano di quelle in cui non lo fanno. Per esempio, oggi ho avuto un piccolo problema a casa, dovevo fare un lavoretto, e il tutto è stato risolto in meno di un’ora. Nel Regno Unito avrei dovuto aspettare una settimana perchè qualcuno venisse a guardare il problema e altri sette giorni perchè tornasse con il pezzo di ricambio.
Com’è il costo della vita a Siem Reap?
Spostarsi è piuttosto facile ed economico grazie agli autisti di tuc tuc e alle varie app per i trasporti. Se mangi come i locals, il cibo costa poco. Nei supermercati puoi trovare molti prodotti d’importazione, fra cui diversi di quelli del tuo Paese di origine, ma, come tutto ciò che è importato, costano di più.
Quali difficoltà hai dovuto affrontare e come le hai superate?
Vivere all’estero vuol dire affrontare una buona dose di difficoltà. La mia famiglia e i miei amici supportano le mie scelte di vita, tuttavia, sono molto lontana da loro, geograficamente parlando. Sono dovuta venire a patti con il fatto che questo significa non essere presente a celebrazioni o eventi importanti per i miei famigliari o per i miei amici. In più, quando vivi all’estero ti devi impegnare per mantenere i rapporti con le persone che hai lasciato nel tuo Paese di origine. Allo stesso modo, penso che sia importante trovare una nuova rete di supporto nel posto in cui hai scelto di vivere. Questo tipo di esperienza può essere continuativa, per un expat, ed emotivamente stancante, specialmente perchè i nuovi amici che ti sei fatto nella città estera in cui hai deciso di vivere spesso si trasferiscono altrove.
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Puoi raccontarci del tuo lavoro presso Kingdom of Wow?
Il lavoro è sempre stato una costante nella mia vita. Dopo aver lavorato nelle Onlus per molti anni, nel 2019 ho cominciato a lavorare per un brand che produce scarpe in maniera etica, Kingdom of Wow, come Sales and Marketing Manager. All’inizio, ho trovato la transizione dal lavorare per enti no-profit a una realtà che produce un profitto un po’ difficoltosa. Quella sensazione, però, se n’è andata presto perchè mi sono resa conto dell’importanza, per la donne del luogo, di avere un posto di lavoro sicuro e di essere pagate in maniera equa. In questo modo, le donne che lavorano per Kingdom of Wow possono mantenere sè stesse e le proprie famiglie.
Parlaci meglio di Kingdom of Wow…
Il nostro brand produce pantofole di lana che esportiamo in Europa e negli Stati Uniti, oltre alle espadrilles estive. Tutti i nostri prodotti sono fatti a mano e questo vuol dire che, mentre l’azienda cresce, dobbiamo assumere più e più lavoratrici e questo ha un impatto positivo sulla comunità locale. Dal 2019, abbiamo aumentato la nostra produttività, passando da 4 lavoratrici a circa 30 e ci aspettiamo di assumere altre donne verso la fine dell’anno. Tutto ciò è fantastico.
Cosa ti piace del lavorare per Kingdom of Wow?
Amo come i valori del brand si sposino con i miei. Realizziamo i nostri prodotti in maniera sostenibile, utilizzando materiali che sono biodegradabili e compensando il loro carbonio con dei “carbon credits”, che supportano la preservazione della foresta pluviale. Anche se Kingdom of Wow è un piccolo business, sta spianando la strada nella produzione etica, facendo ciò che è giusto sia per le persone sia per il futuro del nostro pianeta. Kingdom of Wow è certificato da B Corp.
In cosa consiste, di preciso, il tuo lavoro?
Mi prendo cura della gestione delle vendite e del marketing sia in America e in Europa sia qui in Cambogia. Mi occupo della manutenzione del sito web e di quella delle piattaforme di e-commerce ma anche di creare contenuti per i social media e delle campagne di marketing. I nostri prodotti sono apparsi sulle passerelle della New York Fashion Week e della Paris Fashion Week e sono stati pubblicati su Vogue. C’è sempre un progetto emozionante da portare avanti.
Ogni giorno è diverso dall’altro e sono sempre molto impegnata. Ho il piacere di lavorare con splendide persone, per uno splendido brand. Sono davvero orgogliosa di far parte del team di Kingdom of Wow e so che continuerò a lavorarci, almeno nel futuro prossimo.
Alla fine dell’intervista trovate tutti i link utili per saperne di più su Kingdom of Wow e/o per fare i vostri acquisti. Abbiamo anche un rivenditore italiano, Mario Veronese. E, se verrete in viaggio a Siem Reap, passate dal nostro workshop (cliccate qui per maggiori informazioni), dove potrete acquistare i nostri prodotti a prezzi di fabbrica.
Che consigli daresti a chi vorrebbe andare in vacanza a Siem Reap?
Il mio consiglio è di rimanere in città per almeno 5 giorni. Molti turisti fanno l’errore di fermarsi a Siem Reap per meno tempo e, una volta sul posto, scoprono che gli sarebbe piaciuto rimanere più a lungo. Come accennavo prima, c’è molto da fare qui. Ci sono tante attività, numerosi tours e ristoranti. Consiglio assolutamente di vedere, oltre al complesso archeologico di Angkor, una performance del Phare Circus e il centro visitatori di APOPO, una Onlus che utilizza dei ratti appositamente addestrati per individuare le mine antiuomo e ripulire, così, il Paese, da questi ordigni.
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Quando i miei famigliari o amici vengono a trovarmi, li informo sempre sulle indicazioni di ChildSafe e su “Cosa Fare e Cosa non Fare in Laos”, le cui dritte vanno bene anche per la Cambogia, di modo che viaggino rispettando le persone del posto.
Personalmente, ho la sensazione che spesso la Cambogia non sia presa particolarmente in considerazione dai turisti, perchè in molti la percepiscono ancora come un Paese pericoloso. La Cambogia è, a tutti gli effetti, un Paese meno sviluppato rispetto ad altri e ha la sua buona dose di problemi ma, in linea di massima, è una nazione bellissima, abitata da persone gentili e accoglienti. I turisti possono contribuire positivamente alla vita dei locals, specialmente qui a Siem Reap, dato che la città si sta ancora riprendendo dopo l’impatto negativo del Covid-19. Ecco perchè è importante che i turisti vengano qui con la giusta mentalità e scelgano di spendere i loro soldi nei posti “giusti”, ovvero quelli in cui quel denaro va ad aiutare direttamente la popolazione locale.
Che suggerimenti hai per chi, invece, sta pensando di trasferirsi a Siem Reap?
A chi vorrebbe venire a vivere qui consiglio d’informarsi con cura. Cerca di passare almeno qualche mese in città, così da farti un’idea di cosa voglia dire vivere a lungo termine in Cambogia. Cerca di capire in che modo la tua presenza può portare dei benefici alla comunità locale. Del resto, sarai un ospite nel Paese di qualcun altro. Se decidi di trasferirti qui, assicurati di avere dei soldi da parte, anche per le emergenze, e stipula una buona assicurazione sanitaria.
Che consigli daresti a chi, invece, vorrebbe fare volontariato in Cambogia?
Che tu sia un turista o un expat, se stai pensando di fare volontariato presso qualche Onlus, ti consiglio di fare le opportune ricerche in merito. Cerca d’informarti sulla legittimità dell’organizzazione, in particolar modo se questa lavora a contatto con i minori. Un’organizzazione seria deve chiederti il certificato casellario giudiziale. Se non lo fa, questo dovrebbe essere un campanello di allarme, perchè, permettendo a chiunque d’interagire con i bambini, l’organizzazione potrebbe esporli a dei rischi. Chiediti anche se hai le qualifiche/competenze per la posizione che vorresti ricoprire. Se non costruisci case o insegni inglese nel tuo Paese di origine, pensi che sia corretto farlo in un Paese in via di sviluppo?
Progetti futuri?
Come accennavo poco fa, nel futuro prossimo mi vedo a lavorare ancora per Kingdom of Wow. Poi, chi lo sa?
Per seguire e contattare Tracy e Kingdom of Wow:
Sito web: https://kingdomofwow.eu/
Facebook: https://www.facebook.com/kingdom.of.wow