Vaccino contro Coronavirus: ultime notizie

«Dobbiamo resistere ancora sei mesi». È di pochi giorni fa l’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza circa la tempistica del vaccino contro il Covid-19. In un’intervista rilasciata a La Repubblica il titolare del dicastero della Salute ha affermato che entro la prossima primavera dovremmo essere fuori dall’incubo dei contagi e delle quarantene.

«Un vaccino e una cura sono molto vicini», ha detto il ministro. In questo senso, la ripresa della sperimentazione del vaccino di AstraZeneca dell’Università di Oxford è una notizia “molto buona”.

Lasciata alle spalle l’estate ai tempi del Covid-19, ci aspetterà dunque un autunno e un inverno ancora in balia del Coronavirus che nel mondo, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins, ha fatto più di 925 mila vittime. Ecco perché una cura per il Coronavirus diventa fondamentale.

E la corsa ad accaparrarsi un vaccino nel minor tempo possibile è già cominciata: dall’Europa alla Russia passando per la Cina. Gli ultimi dati Oms parlano di 35 vaccini candidati valutati in studi clinici su esseri umani in tutto il mondo. Nove sono già all’ultima fase della sperimentazione e che quindi potrebbero essere disponibili nei prossimi mesi.

vaccino covid 19

In questo articolo cercheremo di fare il punto della situazione sul vaccino contro il Covid in Italia e nel mondo.

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La sperimentazione del vaccino di Oxford

È la casa farmaceutica AstraZeneca che sta sviluppando l’Azd 1222 – il “vaccino di Oxford” – contro il Covid-19. Dopo uno stop dovuto a una grave “reazione avversa” rilevata su un volontario, l’azienda del Big Pharma ha annunciato di aver ripreso i test clinici e di aver ricevuto dagli enti di controllo britannici, l’autorizzazione per riprendere la sperimentazione.

L’Azd 1222 è tra i pochi candidati vaccini ad aver raggiunto la fase 3 della sperimentazione, quella cioè che ne testa già l’efficacia su decine di migliaia di persone. Costituito da un vettore virale innocuo – in particolare l’adenovirus dello scimpanzé, prodotto a Pomezia – è stato modificato con un innesto della ormai celebre proteina spike del coronavirus.

Il vaccino, a cui stanno lavorando gli scienziati dello Jenner Institute dell’Università di Oxford, in collaborazione con l’Oxford Vaccine Group, e con il contributo italiano della Irbm di Pomezia, potrebbe essere disponibile a fine anno o all’inizio del prossimo, a seconda della rapidità dei tempi di approvazione dei regolatori, così come sostenuto dal Ceo di AstraZeneca. L’Europa, intanto, ha ordinato 300 milioni di dosi e opzionato 100 milioni, che dovranno essere distribuite entro giugno 2021, l’Italia ne ha ordinate 70 milioni.

Un vaccino contro il coronavirus anche dall’Italia

Anche l’Italia, che ha dimostrato nel periodo più difficile della pandemia di essere il miglior sistema sanitario al mondo, sta giocando un ruolo importante nel trovare un vaccino anti-Covid. È l’azienda Reithera di Castel Romano ad aver progettato un vaccino finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e ministero della Ricerca con il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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La sperimentazione è partita a fine agosto, quando all’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma è stata iniettata una prima dose su una volontaria. Un percorso molto lungo, perché a questa prima fase ne seguiranno altre due, condotte su numeri più ampi di individui per dare le risposte sull’efficacia.

Il vaccino, è uno dei due progettati in Italia. L’altro è quello dell’azienda biotech Takis, sempre di Castel Romano. Nel frattempo resta la possibilità di vaccinarsi contro l’influenza per superare quello che si prospetta già come un autunno difficile.

Cina: prime dosi del vaccino già a novembre

Potrebbero essere pronte e disponibili per la popolazione cinese già a novembre o dicembre le prime dosi dei vaccini anti-Covid 19 sviluppati in Cina, primo Paese al mondo a fare i conti con l’emergenza Coronavirus. Parola di un’esperta del Centro cinese per la prevenzione e il controllo delle malattie, Wu Guizhen, citata dal Global Times, voce all’estero del governo di Pechino.

Il giornale parla di cinque vaccini sviluppati dalla Cina attualmente nella fase tre della sperimentazione clinica.

Il vaccino in Russia

Da Mosca il 4 settembre sono arrivati i primi dati scientifici sul vaccino Sputnik pubblicati sulla rivista Lancet e realizzato dal Centro di Epidemiología e Microbiología Gamaleya. I dati mostrano che il 100% dei partecipanti ai test ha sviluppato anticorpi contro il virus senza gravi effetti collaterali.

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In virtù dei risultati raggiunti e del completamento della fase 3, il Ministero della Salute russo ha annunciato il 12 settembre di aver inviato il primo lotto di vaccini anti-Covid-19 nelle diverse regioni del paese. Si tratta, secondo quanto reso noto in un comunicato, di una consegna pilota destinata a verificare il funzionamento delle reti logistiche di distribuzione e somministrazione ai cittadini appartenenti ai gruppi ad alto rischio.

Primo vaccino contro il coronavirus registrato ufficialmente dalle autorità russe l’11 agosto, Sputnik garantisce immunità per un periodo massimo di due anni.

Sperimentazioni del vaccino anche in Israele

Israele è uno dei paesi al mondo che sta duramente facendo i conti con il Coronavirus. E mentre il governo ha deciso un nuovo lockdown per almeno 3 settimane, l’Istituto biologico di Nes Tziyona ha dichiarato che ad ottobre ci sarà la prima sperimentazione del vaccino contro il Covid-19 presso gli ospedali di Sheba e Hadassah.

Le ultime news sul vaccino contro il Coronavirus dall’Israele arrivano dal giornale Israel National News che parla del reclutamento di 100 volontari per testare il vaccino.

Il vaccino elaborato dall’Istituto di Nes si basa su un virus attivo che è innocuo per l’uomo e progettato in modo tale che il guscio contenga la proteina del Coronavirus. Una volta iniettato nel corpo umano il virus creato in laboratorio, gli scienziati prevedono che il sistema immunitario produrrà degli anticorpi contro il Covid-19.

Il vaccino anti-Covid sarà obbligatorio per viaggiare?

Ancora non sappiamo se il vaccino anti-Covid diventerà obbligatorio per viaggiare e in generale se sarà obbligatorio vaccinarsi. Il dibattito in questo senso è piuttosto vario tra chi sostiene che non debba esserlo e che sarà volontà delle persone decidere e chi invece sostiene il contrario. Probabilmente per viaggiare lo sarà, ma molto dipende anche dai singoli Paesi come decideranno di comportarsi.

Ad esempio l’Australia ha già detto di volere rendere obbligatorio il vaccino contro il Covid-19, dopo che il governo ha firmato un accordo con la società anglo-svedese AstraZeneca per acquisire il farmaco in fase di sviluppo nei laboratori di ricerca dell’Università di Oxford.

Conclusioni: quando avremo il vaccino?

Le notizie su quando potremo avere il vaccino contro il Coronavirus sono abbastanza chiare: non prima del prossimo anno. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) stima che potrebbe essere necessario almeno fino all’inizio del 2021 affinché un vaccino contro il Covid-19 sia pronto per l’approvazione e disponibile in quantità sufficienti per l’uso globale.

Allo stesso modo l’OMS tramite la sua portavoce Margaret Harris, ha annunciato che le vaccinazioni di massa con l’anti-Covid non ci saranno realisticamente prima della metà del 2021.

Per ora, insomma, dobbiamo ancora mantenere il distanziamento, portare le mascherine, lavarci le mani, e chi può continuare a lavorare da casa.