Greta e Michael e la scelta di vivere in barca a vela

Di Enza Petruzziello

Hanno lasciato l’Alto Adige, venduto casa, comprato una barca usata da 12 metri, con cui oggi solcano le acque del Mediterraneo. Dalla Grecia alla Sardegna fino alla Turchia. Greta e Michael non solo hanno cambiato vita, ma hanno scelto di vivere a contatto con la natura senza danneggiarla.

Il “cambio di rotta” avviene sei mesi fa, quando Greta Holler, 26 anni di Bolzano, e il suo compagno Michael Hofer, 30 anni di Villandro, intraprendono un viaggio in barca a vela. Prima tappa: Sardegna e poi Sicilia. Lavorano in remote e quindi appartengono di diritto alla generazione dei nomadi digitali che possono dedicarsi alla loro professione da ogni posto del mondo grazie ad internet. Greta si sta occupando di un progetto per l’università di Bolzano nel settore del social marketing, mentre Michael è impiegato in una start-up al NOI Techpark, parco tecnologico dell’Alto Adige.

Tanto coraggio e voglia di fare, alla base della loro scelta, oltre alla voglia di caldo e di vivere all’aria aperta. Raccontano il loro viaggio sui social e sul canale When Sailing. Li abbiamo intercettati mentre sono in Turchia. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Greta Holler - Michael Hofer

Greta, Michael, compagni di vita e di avventura. Come è nata l’idea di vivere in barca a vela?

«La passione per il viaggio, l‘avventura e l‘indipendenza ci ha portati assieme e ormai da tre anni guida le nostre decisioni. L‘idea di vivere in barca é maturata mentre vivevamo in Finlandia. Il freddo e il buio finlandese ci ha indotti a sognare di posti caldi e pieni di sole. L‘interesse per la vela é nato in entrambi singolarmente, io ho conosciuto il mondo della vela da bambina tramite mio padre, mentre Michael ha scoperto la vela durante una vacanza con gli amici. La stessa vacanza lo ha convinto a prendere la patente nautica, e a sognare luoghi remoti. Dopo 2 anni al freddo ne volevamo altrettanti al caldo. E quale modo migliore di seguire l‘estate se non a bordo di una barca a vela? È ecologicamente sostenibile, ti porta in posti che pochi raggiungono e ti permette di vivere la natura praticando lo slow travel, il viaggiare lentamente».

Perché avete lasciato tutto? Cosa non vi piaceva della vostra vita o meglio del vostro vecchio stile di vita?

«Non c‘era niente di sbagliato nella nostra vita precedente. Stavamo bene, avevamo un posto di lavoro sicuro, una appartamento di cui eravamo innamorati. Ma spesso ci ritrovavamo la sera a discutere di luoghi che volevamo scoprire, di un lavoro che potevamo svolgere indipendentemente, di qualcosa che fosse nostro. L‘idea del “digital nomad” ci ha inspirato a fare questo passo. Trovare un telelavoro e un mezzo di viaggio è diventata presto la nostra meta».

Una meta che avete finalmente trovato. Dalle Dolomiti, le splendide montagne dell’Alto Adige, al mare. Un bel cambiamento, come vi siete preparati per questo cambio di rotta? Avete seguito dei corsi per navigare oppure già conoscevate le tecniche di vela?

«Michael è il nostro esperto di vela. Per più di un anno ha svolto corsi e dato esami. Io mi sono limitata alla parte pratica, una settimana in Croazia a bordo di una barca a vela con istruttore. Tutto il resto è andato molto più velocemente di quanto pensassimo. A novembre è nata l‘idea di trasferirci in barca, a gennaio abbiamo visitato la prima barca di seconda mano, a marzo abbiamo comprato la nostra Fortuna e ad aprile ci siamo trasferiti. Cosa ci ha insegnato questa avventura? Che fare definitivamente é molto più utile di parlare e pianificare».

Tutto, dunque, è iniziato 6 mesi fa. Raccontateci gli inizi della vostra avventura.

«La prima uscita con la nostra barca, non la scorderemo mai. Faceva ancora freddissimo in Sardegna e pioveva ogni santo giorno, ma noi eravamo estasiati. A ripensarci ora abbiamo lavorato per 3 settimane alla barca prima di partire. Tra disfare le valigie, pulizia della barca, installare nuovi sistemi di navigazione e acquistare una nuova ancora. Poi siamo partiti, pieni di euforia per il viaggio, per la nostra nuova vita. Dopo i primi giorni l‘euforia è stata rimpiazzata da stanchezza e concentrazione. Il maestrale che soffia in Sardegna non é il più dolce dei venti, ma é sicuramente un buon insegnante. Ne abbiamo viste di tutti i colori le prime settimane, ma questa esperienza ci ha fatto crescere come marinai».

Tra i vostri obiettivi anche quello di vivere senza inquinare. Ma come si vive su una barca? Quali sono le difficoltà e quali i vantaggi?

«Vivere in barca impone vivere senza inquinare. Acqua, gas e elettricità sono limitati, perciò senza pensarci il consumo di essi diminuisce drasticamente. Inoltre tutti i liquidi che usiamo finiscono direttamente nel mare senza essere “puliti”. Per questo detergenti, sapone, ma anche creme solari ecc. devono essere eco-sostenibili. La prima difficoltà è stata sicuramente trovare quelli veramente eco-sostenibili.

A parte questo, la vita è meno diversa di quanto si possa pensare da quella a terra. Fare la spesa, lavare e pulire purtroppo rimangono parte della nostra routine. Ciò che cambia davvero é la continua ricerca di qualcosa. Fare la spesa ogni volta in una nuova città significa che ogni volta dobbiamo cercare il supermercato, inoltre essendo in altri paesi i prodotti variano e bisogna adeguarsi. Ad esempio, qualche giorno fa abbiamo trascorso 20 minuti a cercare il dado vegetale per il brodo. Ma sembra che in Turchia esista solo il dado al vitello o al pollo. Vorrà dire niente risotto mentre si vive in Turchia».

Greta e Michael veliero

Passiamo agli aspetti pratici. Lavorate in remote, di che cosa vi occupate?

«Michael lavora per una start-up italiana. Si occupa di vendite, marketing e sviluppo commerciale. Io invece ho deciso di occuparmi di WhenSailing, che comprende il nostro sito web whensailing.com come i nostri profili social su Instagram, Facebook e Youtube. Siamo ancora agli inizi, ma spero che un giorno WhenSailing possa essere fonte di ispirazione per molti a viaggiare ecosostenibilmente e liberamente».

Che cosa raccontate nel blog “When Sailing”?

«Raccontiamo le nostre avventure, ma diamo anche consigli su i posti migliori da navigare e su come viaggiare rispettando l‘ambiente. Vorremo creare un posto dove si trovano consigli sul viaggiare in barca a vela, ma anche informazioni generali sul viaggiare senza inquinare».

In che modo riuscite a conciliare il lavoro e la vita in barca?

«La vita in barca richiede un’alta quantità di pianificazione. A parte il nostro lavoro, sono il mare, il vento e luoghi che dobbiamo conciliare per dormire tranquillamente la sera. Non sempre siamo riusciti a far combaciare il tutto, ma abbiamo imparato che il vento ha la precedenza. La nostra sicurezza è sempre al primo posto».

Adesso siete in Turchia, in un momento politico e sociale non facile per il Paese. Dove siete precisamente e che atmosfera avete trovato?

«Al momento ci troviamo vicino ad Antalya, ma per fortuna non abbiamo riscontato nessuna situazione inadeguata. I turchi sono molto gentili e ci hanno sempre aiutato. In questi due mesi non abbiamo mai avuto dei problemi. Tra poco andremo in Israele, possiamo solo sperare di trovare un clima simile e tranquillo».

Qual è il posto finora più bello che avete visitato e perché?

«Domanda difficile. Abbiamo visitato posti molto differenti tra di loro. Da spiagge che non sembrano di finire a scogli ripidissimi. Abbiamo imparato che spesso un luogo sembra molto diverso visto dal mare. Perciò siamo rimasti delusi da “hotspot“ del turismo, mentre siamo rimasti senza parole in posti poco conosciuti. Ovviamente ciò che ci affascina di più é il colore del mare, vederlo dalla barca ha tutto un altro sapore. E se facciamo la classifica riguardo il mare i nostri posti preferititi sono: Gallipoli, Punta Prosciutto e la Costa Turchese in Turchia».

Come è cambiata la vostra vita da quando siete in mare?

«L‘impatto più grande è avvenuto sui nostri fisici. L‘uomo di oggi è abituato a stare all’interno, a casa, al lavoro, al bar. Stare tutto il giorno all’aria fresca è molto più faticoso di quello che sembra. Abbiamo dovuto imparare a rispettare il nostro corpo e rafforzarlo piano pianino».

Prossime destinazioni?

«Cipro e Israele, poi nel 2020 l‘idea e di farsi tutto il mediterraneo da est a ovest per poi traversare l‘atlantico per i Caraibi».

Allora buona navigazione!

«Grazie!».

Per contattare Greta e Michael ecco i loro riferimenti social:

Sito web: www.whensailing.com.

Pinterest: https://www.pinterest.it/whensailing/ .

Instagram: https://www.instagram.com/whensailing/.

Facebook: https://www.facebook.com/whensailing/.

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCW4TFN0oesELOhK7xbxx7Mg.