Trasmettere l’idea che leggere è un piacere. Questo il sogno di Walter Lazzarin, “scrittore per strada”. Walter, partito ad ottobre da Rovigo accompagnato dalla sua Olivetti, ha girato l’Italia e continuerà a farlo fino a luglio 2016, scrivendo e regalando parole ai passanti. La sua è un’innovativa proposta culturale che si basa sul contatto diretto tra scrittore e lettore, in questo caso un semplice passante. Durante il viaggio più persone hanno acquistato il suo libro “Il drago non si droga”, confessando di non leggere da anni e di non entrare in libreria da secoli. La speranza di Walter è quella di recuperare qualche lettore perso per strada. I suoi progetti futuri? “A brevissimo termine, ho intenzione di andare a dormire. Scrittore per strada è un progetto che succhia moltissime energie”.
Chi è Walter Lazzarin?
In questo momento me lo chiedo anch’io.
Quando è nata la passione per la scrittura?
Dal 2000 ho cominciato a tenere un diario, perché avevo bisogno di capire meglio la fase che stavo affrontando. Da quel momento i miei voti nei temi di italiano sono migliorati di mese in mese. Prima, odiavo scrivere i temi. Più tardi sono diventato un maniaco della lettura, in particolare divoravo classici della narrativa italiana, inglese e russa; nel 2005 mi sono chiesto: “E se provassi a scrivere un libro?” Dal 20 gennaio 2005 non ho più smesso.
Cosa vorresti trasmettere attraverso la scrittura?
Vorrei che i miei lettori sorridessero, ridessero. E piangessero.
Fino a luglio 2016, insieme alla tua Olivetti, andrai in giro per l’Italia scrivendo e regalando parole ai passanti. Raccontaci quando e com’è nata questa meravigliosa idea:
Nell’autunno 2015 mi è venuta l’idea per un romanzo: un ragazzo decide di promuovere il proprio libro andando in giro per l’Italia, porta a porta. Ho cercato informazioni fiscali, legali ed economiche per capire come avrebbe potuto fare a portare avanti il progetto, ci tenevo che la storia fosse non solo godibile, ma pure credibile. Quando ho capito che il ragazzo ce la poteva fare e che perciò la storia era verosimile, mi sono chiesto: “E se lo facessi io anziché delegare un personaggio?”
Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato?
Dal punto di vista personale, farmi conoscere come autore. Il sogno però è quello di trasmettere l’idea che leggere è un piacere. Durante il viaggio più persone hanno preso “Il drago non si droga”, confessando di non leggere da anni e di non entrare in libreria da secoli. La speranza è di recuperare qualche lettore perso per strada.
Pensi che i social network non ti avrebbero aiutato allo stesso modo?
I social network mi stanno aiutando. Ma da soli non sarebbero bastati. In ogni caso la mia non intendeva essere una semplice operazione di marketing; avevo bisogno di una esperienza di vita per ridisegnare il futuro e in questo Facebook non mi sarebbe servito granché. Sbaglio?
Che riscontro stai ottenendo tra i passanti?
Dipende. In alcune città ho ricevuto molta indifferenza. Nelle stesse città, però, mi sono fatto anche veri amici. È un’esperienza bellissima. Molto umana, direbbe Fantozzi.
Quale città ti ha accolto meglio?
In un quartiere di Roma mi sono sentito a casa.
Quanto pensi sia importante la lettura al giorno d’oggi?
Tutti leggono, di continuo. Non si è mai letto come oggi. Purtroppo si leggono perlopiù testi scritti da non professionisti, si leggono post e articoli di blog, cose brevi e poco articolate. La narrativa è percepita come qualcosa di faticoso, noioso. La narrativa invece ti infila nelle vite altrui, ti abitua a cambiare punto di vista, ti fa vivere avventure e ti fa sognare molto più di quanto possa fare un film.
Raccontaci un aneddoto legato a quest’avventura:
Uno? Uno soltanto? Nel 2012 ho scritto un tautogramma su Pier Paolo Pasolini e Pino Pelosi. Nel 2016 ho potuto regalare questo tautogramma a Pino Pelosi, in Piazza Testaccio a Roma. Mica scherzi.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
A brevissimo termine, ho intenzione di andare a dormire. “Scrittore per strada” è un progetto che succhia moltissime energie.
http://scrittoreperstrada.blogspot.it/
A cura di Nicole Cascione